combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare [...] hanno di associarsi tra loro per dar luogo a unità di livello superiore (combinazione di fonemi per dar luogo a morfemi, di morfemi per dar luogo a lessemi, ecc.); variante c., la modificazione fonetica che un fonema subisce nel contatto con altro ...
Leggi Tutto
morfemamorfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», sono morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m desinenza di prima pers. sing. che si uniscono alla radice dic-). Nella ...
Leggi Tutto
singolare
(ant. singulare) agg. e s. m. [dal lat. singularis «proprio di uno solo», der. di singŭlus «singolo»]. – 1. agg. a. ant. Che concerne una singola persona o cosa, che è proprio di un individuo [...] anche usata con valore collettivo e generico; è in alcune lingue, come per es. quelle indoeuropee, caratterizzata in genere da morfemi distintivi proprî (per es., in lat., animus, genit. animi, sing., di fronte al plur. animi, genit. animorum e, in ...
Leggi Tutto
sintassi
s. f. [dal gr. σύνταξις «associazione, organizzazione», comp. di σύν «con, insieme» e τάξις «sistemazione»]. – 1. Nella linguistica descrittiva, una delle quattro parti tradizionali della descrizione [...] non presi per sé stessi ma calati nel contesto della frase, cioè dei procedimenti (uso di modificazioni fonologiche, uso di morfemi, ordine delle parole e delle frasi) mediante i quali il parlante pone in mutuo rapporto gli elementi lessicali per la ...
Leggi Tutto
sandhi
〈sàndhi〉 s. m., sanscr. [propr. «legamento»; comp. di sam- «assieme» e tema di dhā- «porre, fare»; cfr. l’etimo di sintesi]. – Nella grammatica sanscrita (dalla quale l’uso si è esteso anche ad [...] distingue un s. esterno o sintattico, tra diversi elementi della catena parlata, e un s. interno o morfologico, tra i morfemi di una singola parola, nel quale ultimo si possono far rientrare, in prospettiva diacronica e con riferimento anche ad altri ...
Leggi Tutto
sintagma
s. m. [dal gr. σύνταγμα, propriam. «composizione, ordinamento», der. di συντάττω «ordinare» (v. sintassi)] (pl. -i). – Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare [...] . Si usa chiamare s. cristallizzato, in linguistica, un sintagma risultante non dalla libera unione di due o più morfemi (come potrebbe essere, per es., la frase un incontro inatteso) ma fissatosi stabilmente in una determinata forma nella ...
Leggi Tutto
imperfettivo
agg. [comp. di in-2 e perfettivo]. – In linguistica, di aspetto verbale (espresso in alcune lingue, come per es., nelle lingue slave, con morfemi) che esprime l’azione considerata nel suo [...] svolgersi, nella sua durata, senza riferimento al suo scopo o al suo termine. Nella lingua italiana si può parlare di verbi i. soltanto sul piano lessicale (per es., cercare, guardare, in contrapp. a trovare, ...
Leggi Tutto
verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] rispettivam. denominali), le quali esprimono ulteriori determinazioni di significato, classificabili secondo tipi, distinti da morfemi caratteristici (v. incoativi, causativi, desiderativi, iterativi, ecc.). Si distinguono infine, dal punto di vista ...
Leggi Tutto
stringa2
stringa2 s. f. [dalla voce prec., come calco lessicale e semantico dell’ingl. string]. – Nel linguaggio scient., serie, sequenza o successione di elementi di uno stesso tipo. In partic.: 1. [...] In linguistica strutturale, serie, successione lineare di elementi di un determinato ordine (fonemi, morfemi, sintagmi, ecc.). 2. In informatica e nello studio di linguaggi logici, sequenza finita di caratteri alfanumerici registrata in memoria o in ...
Leggi Tutto
prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una [...] scient., sono di origine greca, come per es. anti-1, iper-, ipo-, meta-, ecc. Altri prefissi, anch’essi molto produttivi, sono morfemi non prepositivi, che hanno la funzione di conferire al tema cui sono preposti un preciso valore: per es. in-2, che ...
Leggi Tutto
In linguistica, si dicono a. i morfemi adoperati nella formazione delle parole, distinti in prefissi, infissi e suffissi, secondo che compaiano dinanzi, nell’interno o dopo la radice o il tema; per es.: s- in sbattere; -n- nel lat. linquo (perf....
Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo di auto-, bio-, ipno-, pseudo-, ecc....