ugrada
s. f. [voce dial. di origine slava, propr. «luogo delimitato all’intorno», comp. dello slavo u(o) «intorno» e grad «luogo, spazio»; cfr. russo ogorod «orto»]. – Nella morfologia delle zone carsiche, [...] spazio pianeggiante compreso fra due o più doline. Il termine è stato usato qualche volta per indicare un tipo di dolina avente forma allungata anziché circolare ...
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ugro-finnico
ugro-fìnnico (o ugrofìnnico) agg. (pl. m. -ci). – Gruppo ugro-finnico, gruppo di lingue (anche finno-ùgrico) che forma con le lingue samoiede la famiglia uralica e rientra nella maggiore [...] fonetica (armonia vocalica, apofonia quantitativa e qualitativa, consonantismo molto semplice e alternanza consonantica), sia nella morfologia (dove i tratti più caratteristici sono l’assenza completa del genere grammaticale, la formazione dei casi ...
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afrikaans
‹afrikàans› s. m., oland. («africano»). – Lingua dei Boeri della Repubblica Sudafricana, che, sviluppatasi dall’olandese dei coloni del sec. 17°, è diventata, accanto all’inglese, lingua ufficiale. [...] Differisce dall’olandese per una forte semplificazione nella morfologia (il verbo, per es., è ridotto a un’unica forma per tutte le persone di ogni tempo); il lessico è precipuamente olandese, ma con voci di origine inglese, portoghese e malese. ...
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speleomorfologia
speleomorfologìa s. f. [comp. di speleo- e morfologia]. – Ramo della speleologia fisica che studia le forme delle cavità sotterranee in relazione con la loro genesi ed evoluzione, comprendendo [...] quindi lo studio geologico delle grotte ...
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analogia
analogìa s. f. [dal lat. analogĭa, gr. ἀναλογία, «relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti, proporzione matematica», der. di ἀνάλογος «analogo»]. – 1. Rapporto di somiglianza tra due [...] erano un vetro Levigato da fioca febbre». e. In biologia, identità o somiglianza di funzioni tra organi diversi per origine e morfologia (per es., in zoologia, i polmoni dei mammiferi, le branchie dei pesci e le trachee degli insetti; in botanica, le ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura [...] modernamente come lingua parlata in Palestina, è attualmente la lingua ufficiale dello stato d’Israele, simile all’ebraico antico nella fonologia, morfologia e sintassi, ma con notevoli aggiornamenti e infiltrazioni alloglotte nel lessico. ...
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serrato2
serrato2 agg. e s. m. [dal lat. serratus, der. di serra «sega»]. – 1. agg., raro. Seghettato, dentellato, riferito talora, in botanica, alla morfologia della foglia (v. seghettato). 2. s. m. [...] Moneta romana d’argento con l’orlo dentellato (v. saiga1) ...
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aggettivo
(ant. adiettivo e addiettivo) s. m. [dal lat. tardo adiectivum (nomen), der. di adicĕre «aggiungere», traduz. del gr. ἐπίϑετον (ὄνομα)]. – Parte del discorso che esprime gli attributi di qualità, [...] alle singole voci, ci limitiamo qui a considerare i qualificativi, che formano del resto la parte numericamente più notevole. Per la morfologia, che è analoga a quella del sostantivo, si hanno due paradigmi: 1°) sing. m. -o, f. -a; plur. m. -i, f ...
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anatomia
anatomìa s. f. [dal lat. tardo anatomĭa, der. del gr. ἀνατομή «dissezione», a sua volta der. di ἀνατέμνω «tagliare, sezionare»]. – 1. Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli [...] abbia per oggetto l’uomo, gli animali o le piante, in a. umana, a. comparata e a. vegetale (equivalente, quest’ultima, a morfologia vegetale). In base ai metodi e alle finalità particolari di studio, l’anatomia umana si distingue in a. sistematica o ...
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parlata
s. f. [der. di parlare2]. – 1. non com. Discorso, e spec. lungo discorso (con questo sign. anche nel gergo teatrale): fece una parlata che non finiva più. 2. Modo di parlare proprio di una persona [...] o di una comunità, caratterizzato da aspetti della pronuncia, della morfologia, del lessico (ha sign. più generico e meno preciso che dialetto): la parlata veneziana, padovana, fiorentina, ciociara; l’ho riconosciuto dalla p. milanese; locuzione ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli esseri viventi.
La m. esterna descrive...
MORFOLOGIA
Giacomo Devoto
Lo svolgimento della nozione di morfologia risente in questi ultimi anni del contraccolpo delle ricerche fonologiche e di quelle di grammatica generale (v. fonetica; linguistica, in questa App.). Le une e le altre...