sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con [...] schema, nella disposizione delle parole-rime, che nella sestina semplice. b. Genericam., strofa di sei versi, che possono il Leopardi la Batracomiomachia attribuita a Omero. 2. In musica, gruppo irregolare di sei note, della durata complessiva di ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] giornalistico, burocratico, ecc.): s. elevato, dimesso, semplice, sobrio, elegante, ampolloso, sciatto, accurato, fiacco, di Beethoven, di Wagner; relativamente a particolari forme: s. o musica a cappella (v. cappella1, n. 5); s. concertante (v ...
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clarinetto
clarinétto s. m. [dal fr. clarinette (femm.), der. del provenz. clarin «oboe», a sua volta der. di clar (forma corrispondente al fr. clair) «chiaro, sonoro»]. – 1. Strumento a fiato costituito [...] a campana e all’altra con un bocchino munito di ancia semplice fissa. Il clarinetto più importante è quello soprano in si mi bemolle. È strumento di largo impiego nella musica da camera, nella musica sinfonica, in quella bandistica e nel jazz. 2 ...
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fooding
s. m. inv. Tendenza del gusto e del benessere che consiglia di mangiare cibi genuini e appetitosi in ambienti confortevoli e con accompagnamento di musica d’atmosfera, in contrapposizione alla [...] in questo inizio di millennio. La ricetta è semplice e coinvolgente: un piatto di cucina appagante e leggera familiare, accompagnato dal tappeto sonoro scelto dalla crème dei dj di musica «ambient». (Licia Granello, Repubblica, 7 gennaio 2001, p. ...
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selfista
s. f. e m. Chi fa continuamente selfie, in particolare usando la fotocamera di smartphone, tablet o webcam. ♦ Location preferita dai selfisti contemporanei (dai locali thailandesi, che ormai [...] prende con la solita sobrietà. «Ma non ti puoi mettere una maglietta semplice e un paio di scarpe eleganti ed è fatta? Perché sei qua viene qui per vedere e non per farsi vedere, per la musica e basta, non c’è la massa modaiola di hipster scandinavi ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] viene freddo dalla finestra; di sensazioni auditive o olfattive: una musica che viene di lontano; m’è venuto alle orecchie che ... ); veniva un ottimo odore dalla cucina (anticam. anche il semplice venire per «venire odore»: di tutti un poco vien del ...
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elementare
agg. [dal lat. mediev. elementaris, lat. tardo elementarius]. – 1. a. Che ha natura di elemento o che si riferisce a un elemento: sostanze, corpi e., che non si possono scomporre, semplici; [...] i principî e. di una costruzione teorica; nozioni e. di musica, di disegno, di geografia, d’informatica, ecc.; insegnare, per l’ammissione alle scuole secondarie. c. Per estens., semplice, facile, rudimentale: problemi, esercizî e.; sono cognizioni ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] primo è quello di fonema velare ‹k›, rappresentato in italiano dal semplice c davanti ad a, o, u (capo, amico, cupo), di donna). In biochimica, vitamina C, l’acido ascorbico. In musica, C è il nome, derivato dall’antica notazione alfabetica, del ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] ho udite ma non credo di averne colto l’idea. In musica, i. fondamentale, i. secondaria, di una composizione strumentale, sinon a) e insieme dalla concezione di idea come l’elemento più semplice del pensiero, derivano, nell’uso fam., le seg. accezioni ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] o in): m. un compito in bella, in pulito; m. in musica un testo, musicarlo; m. in versi, in rima, versificare, trattare in poesia; m. con l’altra (con questo sign., nell’uso fam. anche il semplice mettere, spec. in frasi del tipo: vuoi m. la mia ...
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Troviero francese (n. Arras 1235 circa - m. forse Napoli 1287 circa); visse (dal 1283) presso la corte angioina di Napoli. Ci ha lasciato una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che...
Nacque a Rouen il 15 dicembre 1775. I suoi studî musicali, diretti dall'organista della cattedrale, Broche, furono altrettanto penosi quanto superficiali. Il B. non studiò né il contrappunto né la fuga e apprese da autodidatta tutto ciò che...