g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] g ha due valori. Quello originario, o g dura, è rappresentato dalla semplice g davanti ad a, o, u e a consonante (gallo, mago, K): è la forma più attiva di penicillina naturale. In musica, G è il nome, derivato dall’antica notazione alfabetica, della ...
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inversione
inversióne s. f. [dal lat. inversio -onis, der. di invertĕre «invertire»]. – 1. Cambiamento in senso contrario del verso del moto, che può essere operato sia mediante un rivolgimento della [...] leggere la canzone, canzonare la legge). b. In musica, procedimento contrappuntistico in base al quale una melodia viene immagine speculare, che non può essere ottenuta tramite una semplice rotazione della molecola stessa; quando la barriera di ...
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relativo
agg. [dal lat. tardo relativus «che si riferisce, che si riporta a qualche cosa» (der. di relatus, part. pass. di referre «riportare»)]. – 1. a. Che si riferisce a un determinato oggetto, elemento [...] o maggioranza semplice, il minimo requisito perché una decisione venga approvata, consistente nel semplice prevalere dei il più giovane dei due fratelli o dei figli). e. In musica, tono o tonalità r. indica la più stretta affinità tra due tonalità ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare [...] segreta. b. Sinon., spec. in usi region., del semplice stare, essere situato, posto o collocato, soprattutto per indicare restò che sarebbe venuto a prendermi lui. 5. In musica, restare, didascalia usata nelle scritture per strumenti a corda ...
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mediocre
mediòcre agg. [dal lat. mediocris, der. di medius «medio»]. – 1. a. In origine, sinon. di medio, riferito a cosa che per grandezza, quantità o qualità è nel mezzo fra i due estremi: fu il nostro [...] atto di riverenza medio fra l’inchino profondo e l’inchino semplice. Anche riferito a persone, in senso politico-sociale, cittadini m m.; una trattoria m.; opera, lavoro, quadro, romanzo, musica, film, spettacolo m.; i risultati sono stati meno che m ...
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armonia
armonìa s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare»]. – 1. a. Consonanza di voci o di strumenti; combinazione di accordi, cioè di suoni simultanei (per estens., [...] accordi musicali, secondo una concezione polifonica della musica, nella quale lo sviluppo del discorso tematico di colori ottenuto accostando toni diversi o anche, nella forma più semplice, toni di una stessa gamma o gradazioni diverse di un solo ...
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armonico
armònico agg. [dal lat. harmonĭcus, gr. ἁρμονικός] (pl. m. -ci). – 1. Che risponde alle leggi dell’armonia, che ha o produce armonia: una serie a. di accordi; un a. concerto di voci; fig., ben [...] , sutura a., varietà di sutura che avviene per semplice contatto di due superfici lisce. 4. In matematica, sono prodotti i suoni musicali negli organi elettronici e quelli usati nella musica elettronica). Gruppo a., gruppo formato da 4 punti A, B, ...
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villotta
villòtta s. f. [voce friul., prob. connessa con veglia (propr. «canto della veglia»); altri preferiscono vedere nella parola un der. di villa (cfr. villanella)]. – 1. Componimento poetico popolare [...] soli distici, originato dallo strambotto e affine alla villanella, già documentato nel 1486; la musica è a 3 o 4 voci, su ritmo di danza: una v. semplice, elaborata, di stile madrigalesco; la v. romagnola (chiamata anche romanella). 2. Canzone, canto ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] dell’elemento accentuato (v. intonazione). b. Analogam., in musica, l’intensificarsi del suono in alcuni punti del discorso i, u, che siano le penultime di parole terminanti in vocale semplice, per es. abate ma abéte, varo ma vàrio, paura ma càuto ...
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forcella
forcèlla s. f. [dal lat. furcilla, dim. di furcŭla: v. forcola]. – 1. In genere, qualsiasi legno, ferro o altro oggetto che a un certo punto si allarga biforcandosi, assumendo all’incirca la [...] comunem. indicato come punta di petto. 5. In musica, segno costituito da due segmentini convergenti ad angolo acuto abitualmente seguito per l’aggiustamento del tiro: fare forcella; f. semplice, con due soli colpi; f. confermata, con due gruppi di ...
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Troviero francese (n. Arras 1235 circa - m. forse Napoli 1287 circa); visse (dal 1283) presso la corte angioina di Napoli. Ci ha lasciato una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che...
Nacque a Rouen il 15 dicembre 1775. I suoi studî musicali, diretti dall'organista della cattedrale, Broche, furono altrettanto penosi quanto superficiali. Il B. non studiò né il contrappunto né la fuga e apprese da autodidatta tutto ciò che...