nozze
nòzze s. f. pl. [lat. nŭptiae -arum, der. del tema di nubĕre «prendere marito», che prob. in origine significava «velarsi» (dalla stessa radice di nubes «nube»); la -o- aperta è forse dovuta a [...] la cerimonia; invitare, essere invitato a n.; festeggiare le n., detto sia degli sposi sia dei parenti e amici che vi sono invitati; regali di n., quelli che amici e parenti fanno agli sposi; lista di n., elenco degli oggetti desiderati che, redatto ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] tra essi, se in linea retta (per es., padre e figlio sono parenti in 1° g., o di 1° g., perché fra essi corre una appositi sistemi di classificazione (s. delle difficoltà): v. scala, n. 4. m. Nella scherma, ciascuna delle tre parti in cui ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) [...] , di avversarî politici, ecc.; Natale di s. (v. natale, n. 2 b); in tono enfatico, essere scritto a lettere o a stessa famiglia, i discendenti, i figli, o anche un singolo parente, un singolo figlio: il padre ardito, Peggio che fera od angue ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] trova s.; è rimasto s. al mondo o sulla terra (senza parenti, senza amici, senza appoggi); restare, rimanere solo, sola, o soli e in tono di ammirazione o di biasimo: di donne come lei ce n’è una sola; di testardi così ne conosco uno solo. In frasi ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] zia, i miei fratelli, la mia famiglia, i miei genitori, parenti, cugini, nonni, antenati (per l’uso dell’articolo con mia casa (ma: me ne torno a casa mia); presi la mia roba e me n’andai (ma: questa è roba mia!). In tutti i casi, il tono della frase ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] non ancora definita; m. figura, con più accezioni (v. figura, n. 3 a e b); m. uomo, uomo di statura e (Verga); peccato confessato è m. perdonato (prov.); siamo mezzo parenti, cioè parenti alla lontana, con vincolo remoto di parentela o di affinità; è ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] - non tutti, ecc.). Va anche notato che, nell’uso ant. e poet., la n finale di non si assimila con la ’l del pronome dando luogo a nol (scritto fecer le donne, così le non parenti come le parenti, Boccaccio), è divenuto produttivo soprattutto nella ...
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nidiata
s. f. [der. di nidio]. – Gli uccelli di un nido, nati da una stessa covata: una n. cinguettante; una n. di passerotti, di rondinini, di tortore, di cicogne. Per estens., anche di uccelli che [...] numerosa: una povera donna, con una n. di bambini intorno (Manzoni); con sign n. di allievi; una n. barcollante di villanelle che cantavano (Aleardi); ho qui sul tavolino una n. di poeti (Carducci); eredi legittimi non ne ha, ma c’è una n. di parenti ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] (per l’uso fig. dell’espressione p. con le molle, v. molla, n. 2). Con riferimento alla caccia e alla pesca: p. all’amo (fig., ingannare che voleva prender uno contro la volontà dei suoi parenti, facendo in quella maniera, ottenne il suo intento ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] sign. si usa ancora nell’espressione foglio di via, per cui v. foglio, n. 2 l. 3. fig. a. Carriera: ha scelto la via degli mezzo di, a causa di: mi spiegherò per via d’esempî; sono parenti per via di padre, di madre, per parte di ...; non farà molta ...
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Ghini, Massimo. – Attore italiano (n. Roma 1954). Dopo esperienze teatrali con G. Strehler, G. Lavia, G. Patroni Griffi, F. Zeffirelli, si è imposto sul grande schermo con Segreti segreti (1984) di G. Bertolucci, continuando a lavorare in prevalenza...
Placido, Michele. – Attore e regista italiano (n. Ascoli Satriano, Foggia, 1946). Diplomatosi all'Accademia d'arte drammatica di Roma, ha recitato in teatro, nel 1969, nella trasposizione dell’Orlando furioso di L. Ronconi. Passato presto al...