veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani [...] del «gran veglio» racchiusa nell’interno del monte Ida, che Dante descrive nel canto XIV dell’Inferno, ispirandosi al sogno di Nabucodonosor svelato e interpretato da Daniele (Daniele II, 31 segg.): ha la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; [...] re Gioacchino e un gran numero dei cittadini ebrei più ricchi e degli artigiani furono deportati in Babilonia per ordine di Nabucodonosor II, al 538, quando, caduto l’impero babilonese sotto i Persiani, Ciro lasciò che gli esuli tornassero in patria ...
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lamentazione
lamentazióne s. f. [dal lat. lamentatio -onis, der. di lamentari «lamentarsi»]. – 1. a. Lamento lungo e noioso; espressione insistente di dolore; usato per lo più al plur.: non posso sopportare [...] omonimo libro della Bibbia, che comprende cinque carmi elegiaci sulla distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, attribuiti al profeta Geremia. Fig., scherz., piagnisteo, discorso lamentoso e importuno (cfr. geremiade, geremiata). c. Nella ...
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Secondo re dell'impero neobabilonese (604-562 a. C.), portò lo stato alla massima potenza. Si distinse come generale valoroso, sconfiggendo gli Egiziani nella battaglia di Carchemish (605). Salito al trono, continuò le campagne di guerra all'Occidente,...
NABUCODONOSOR (Nabukadrezzar)
Giuseppe Furlani
Fu il più potente e celebre re dell'impero neobabilonese o caldaico e regnò dal 604 al 562 a. C. Il suo regno fu un periodo di grande splendore per la Babilonia e per la città di Babele. Il suo...