marca2
marca2 s. f. [dal germ. marka «segno di confine»; cfr. la voce prec.], ant. – 1. Regione di confine. In partic., come termine storico, nell’impero carolingio e negli stati formatisi dopo la sua [...] la Marca (Leopardi). Marca Orientale (ted. Ostmark), antico nome carolingio dell’Austria, ristabilito nel periodo dell’annessione alla Germania nazista (1938-1945). 2. Per estens., ant., regione in genere: io udi’... Parlare in modo soave e benigno ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, [...] mediante gas venefici prigionieri di guerra e internati per motivi politici o razziali nei campi di sterminio istituiti dalla Germania nazista (in alcuni degli Stati Uniti d’America, la camera a gas è usata per le esecuzioni capitali); c. (o cappella ...
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razziale
(non com. raziale) agg. [dall’ingl. racial e fr. racial, der. di race «razza»; la grafia con -zz- si rifà a razza]. – 1. Che concerne la razza umana: classificazione r., tipi r.; più spesso, [...] r.; le prevenzioni r. contro i negri; lotte, persecuzioni r.; leggi r., in partic., le leggi emanate nella Germania nazista, e successivamente nell’Italia fascista, contro la popolazione di origine ebraica, e, in epoca più recente, quelle intese a ...
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razzismo
s. m. [der. di razza, sull’esempio del fr. racisme]. – Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente [...] con il genocidio, a conservare la «purezza» e ad assicurare il predominio assoluto della pretesa razza superiore: il r. nazista, la dottrina e la prassi della superiorità razziale ariana e in partic. germanica, elaborata in funzione prevalentemente ...
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oscarizzato
p. pass. e agg. Insignito di un premio Oscar. ◆ Borbotta [Carlo] Ponti: «Per me, dovrebbe vincere come miglior regista americano Terrence Malick: [Steven] Spielberg è già stato troppo “oscarizzato”. [...] , trasferisce in svolazzi d’Arcadia e paesaggi pubblicitari per formaggi orchestrali l’ansia di fuga dall’incubo nazista, con finale trasbordo nella neutra Svizzera, (Mario Serenellini, Repubblica, 9 gennaio 2007, Torino, p. VIII).
Derivato dal ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] , per calco del ted. Vernichtungslager), zone munite di camere a gas o di forni crematorî che la Germania nazista istituì durante la seconda guerra mondiale per eliminare gli Ebrei, e altre minoranze, o anche avversarî politici; c. profughi ...
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sciamanno
s. m. [voce di origine giudeo-romanesca, prob. dall’aramaico sīmān «segno», che è dal gr. σῆμα]. – 1. Segno distintivo che un tempo gli Ebrei che abitavano in paesi cristiani erano costretti [...] a portare sulle vesti (uso rinnovato nella Germania nazista); consisteva per lo più in un velo o in uno scialle giallo, o in un pezzo di stoffa dello stesso colore attaccato sul cappello o sull’abito. 2. Per estens., nel dialetto roman., indumento o ...
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saddamismo
s. m. Linea politica ispirata alle strategie e ai metodi di governo di Saddam Hussein, dittatore dell’Iraq fino al 2003. ◆ L’Iraq è una grande nazione, con alle spalle una storia nobile che [...] e che la restaurazione del Baath è l’unica soluzione della crisi irachena. È la vecchia tesi europea che la dittatura militare nazista di Saddam Hussein fosse l’unico modo di mantenere in un unico Stato curdi, sunniti e sciiti. (Gianni Baget Bozzo ...
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