inclusione
incluṡióne s. f. [dal lat. inclusio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di includere, cioè di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto (spesso contrapp. a esclusione): i. di un nome [...] ; i. di alcune clausole cautelative in un contratto; in frasi negative: hanno protestato per la non i. del loro nominativo nella lista; la non i. di certe clausole nel contratto ha suscitato molto malumore. b. Operazione della tecnica istologica che ...
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tramutamento
tramutaménto s. m. [der. di tramutare]. – 1. non com. L’azione di tramutare, il fatto di venire tramutato; trasporto, trapianto. 2. Nella finanza pubblica, l’operazione mediante la quale [...] un titolo di debito pubblico nominativo, iscritto nel Gran Libro del debito pubblico (e perciò consolidato), è mutato in titolo al portatore o misto e viceversa. ...
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pieta
pièta s. f. [lat. piĕtas -atis, di cui riproduce la forma del nominativo, con spostamento dell’accento]. – Forma rara, ant. e poet., per pietà, soprattutto nel sign. di dolore, angoscia, fatto [...] o vista che muove a pietà: Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m’era durata La notte ch’i’ passai con tanta pieta (Dante); Volga la vista disïosa e lieta, Cercandomi: ed o pieta! Già ...
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transfert
trànsfert s. m. [dal fr. transfert 〈trãsfèer〉, a sua volta dall’ingl. transfer (v.), con -t- aggiunta per normalizzazione ortografica (cfr. transport, ecc.)]. – 1. a. In psicologia generale, [...] , accompagnamento inconscio di sentimenti pregressi, che contraddistingue qualsiasi rapporto affettivo interpersonale. 2. In diritto, e soprattutto nell’uso bancario, sinon. di traslazione (v. traslazione, nel sign. 7): t. di un titolo nominativo. ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] a flessione nominale, ad avere una loro declinazione che non sia semplice distinzione fra singolare e plurale; così, per es., al nominativo io si oppongono me per il compl. oggetto in posizione forte e dopo preposizione, mi per il compl. di termine e ...
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baro
s. m. [prob. dalla forma di nominativo del lat. baro -onis «briccone, cialtrone»]. – Chi bara al gioco delle carte, e in genere truffatore, imbroglione. Anticam. anche agg., in senso fig., nella [...] locuz. lingua bara, gergo della malavita: queste parole che ... fanno parte ... del gergo furbesco e della lingua b. e furfantina (Giusti) ...
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intestare
v. tr. [der. di testa1] (io intèsto, ecc.). – 1. a. Fornire del titolo o dell’intestazione: i. una pagina, un foglio; i. un articolo, il testo di una comunicazione; i. una lettera. b. Mettere [...] intestato, che porta indicato, nel suo contesto, il nome della persona o dell’ente a cui appartiene, sinon. quindi di nominativo (l’opposto che al portatore); travi intestate, poste a contrasto. Di persona, fissato ostinatamente in un’idea, in una ...
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fruttifero
fruttìfero agg. [dal lat. fructĭfer -ĕri, comp. di fructus «frutto» e -fer «-fero»]. – 1. a. Che dà frutto, che produce frutti: albero f. (talora anche sostantivato: un f., i f.), pianta fruttifera. [...] del Figliuolo di Dio (Boccaccio). b. Che dà una rendita, che produce interessi: capitale f.; buono f., titolo (per lo più nominativo) che documenta il versamento di denaro fatto dal depositante a una banca o a un ufficio postale, e il suo diritto a ...
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marca1
marca1 s. f. [dal germ. marka «segno»]. – 1. a. Segno variamente impresso o applicato (mediante un timbro a secco o a inchiostro, oppure inciso, dipinto, stampato) su un oggetto per indicarne [...] la m. di immatricolazione. e. Marca di fabbrica (o semplicem. marca), il marchio, cioè il segno emblematico o nominativo con il quale, per differenziarli da prodotti analoghi o dello stesso genere, sono distinti i prodotti di singole imprese ...
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obliquo
oblìquo (ant. obblìquo, oblico) agg. [dal lat. obliquus]. – 1. a. In matematica, di ente geometrico che non sia né parallelo né perpendicolare a un altro ente geometrico: due rette o. tra loro; [...] classica, caso o. (lat. casus obliquus, gr. πλαγία πτῶσις), ogni caso della flessione nominale e pronominale che non sia il nominativo (e il vocativo, quando la forma di questi due sia identica), il quale è detto retto, cioè fondamentale, mentre gli ...
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Caso grammaticale che indica il soggetto dell’azione con il verbo attivo, l’oggetto dell’azione con il verbo passivo. La sua desinenza nell’indoeuropeo è di norma -s nel singolare (ma temi in -ā, -n, -r, -s, omettono di solito la desinenza);...
Titolo di credito nominativo mediante il quale una somma versata per ragioni di pubblico servizio in una tesoreria può essere riscossa in un’altra; può anche essere emesso senza che sia avvenuto un materiale versamento di moneta, e cioè in...