iperdemocratico
(iper-democratico), agg. Che esaspera l’applicazione dei princìpi democratici. ◆ Oslo servirà a mettere le carte sul tavolo e fissare un calendario. […] Ma la presenza del «circo della [...] per riuscire a formulare una critica radicale ai moderni sistemi di «governance» iperdemocratica, recuperando, attraverso la nonviolenza, il primato della politica. (Bianca M. Pomeranzi, Liberazione, 22 gennaio 2008, p. 5, Cultura).
Derivato dall ...
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islamofascista
(islamo-fascista), s. m. e f. e agg. Chi o che appartiene al fondamentalismo islamico che pratica la violenza terroristica. ◆ [Charles] Krauthammer non sostiene che la tortura non sia [...] alle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania nel 1998, con quello all’incrociatore Cole nel 2000. E l’11 settembre non c’erano soldati americani in Afghanistan e Iraq» [Norman Podhoretz intervistato da Roberto Festa]. (Repubblica, 3 gennaio 2006, p. 38 ...
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scuotere
scuòtere (pop. o poet. scòtere) v. tr. [lat. tardo *exquŏtĕre, rifacimento del lat. excutĕre (comp. di ex- e quatĕre «scuotere»)] (io scuòto, ecc.; pass. rem. scòssi, scotésti, ecc.; part. pass. [...] mobile). – 1. a. Agitare, muovere, scrollare con violenza e con energia in senso orizzontale o verticale, o anche in perdere la calma, la serenità, l’indifferenza: non c’è niente che lo scuota; quello, non lo scuotono neppure le bombe!; come intr. ...
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amministrazione
amministrazióne s. f. [dal lat. administratio -onis, der. di administrare «amministrare»]. – 1. a. Atto e ufficio di chi amministra; in senso generico: l’a. dello stato, di un comune; [...] assumere, affidare l’a. di un istituto; in usi assol.: avere, non avere pratica di amministrazione; atti d’a., o di ordinaria a., quelli atti d’ufficio, ecc.) sia quelli di privati (violenza o resistenza, interruzione o turbamento di uffici o servizî ...
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tempesta
tempèsta s. f. [lat. tempĕstas (-atis) «epoca, tempo; burrasca», der. di tempus «tempo»]. – 1. a. Violenta perturbazione atmosferica, di varia estensione e durata, caratterizzata da vento fortissimo, [...] dal comportamento stesso di chi ne è colpito; s’intende acqua, ma non tempesta, modo prov. (con più varianti) che si cita per biasimare fig. a. Nell’uso letter. ant., impeto furioso, violenza: Con quel furore e con quella tempesta Ch’escono i ...
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cedere
cèdere v. intr. e tr. [dal lat. cedĕre] (pass. rem. io cedéi o cedètti, ant. cèssi, tu cedésti, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Ritirarsi, indietreggiare, cessare di opporre resistenza: c. all’impeto, [...] , venir meno, fiaccarsi, soccombere: la sua fibra ha ceduto alla violenza del male; o rassegnarsi: c. alla sorte, al destino. Preceduto già cede alla notte (Gozzano). c. Di cose inanimate, non resistere alla pressione, al peso, a uno sforzo, quindi ...
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gandhismo
〈-dì-〉 s. m. – Il movimento politico e sociale ispirato dalle dottrine di M. K. Gandhi 〈ġàndhi〉 (1869-1948), apostolo della libertà e dell’indipendenza dell’India (dalla soggezione all’Inghilterra), [...] la cui azione si fondava sul principio della resistenza passiva, sboccante in pratica nella disobbedienza civile, ma integrato dal principio della nonviolenza; anche, il complesso delle dottrine di Gandhi. ...
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conferire
v. tr. e intr. [dal lat. conferre, propr. «portare insieme» (comp. di con- e ferre «portare»), che aveva anche gli altri sign. del verbo ital.] (io conferisco, tu conferisci, ecc.). – 1. tr. [...] genericam., dare un proprio contributo, anche in senso fig.: vïolenza è quando quel che pate Nïente conferisce a quel che l’un de l’altro non si fida E non ardisce conferir sua voglia (Ariosto). 5. intr. (aus. avere) a. non com. Cooperare a un ...
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citta
città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis «condizione di civis» e «insieme di cives»; al sign. di «aggregato di abitazioni» la parola giunse per metonimia, sostituendo urbs]. – 1. a. Centro [...] cui ha sede il governo; c. di provincia, che non costituisce capoluogo ma è parte della provincia; c. satellite, città i belligeranti sono tenuti ad astenersi dall’esercitare la violenza bellica (durante la seconda guerra mondiale furono dichiarate ...
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femminicidio
(feminicidio), s. m. Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. ◆ Le donne non possono lavorare, andare a scuola, frequentare [...] «femminicidio». È l’olocausto patito dalle donne che subiscono violenza: da Nord a Sud, per aggressioni domestiche o fuori di casa, per casi meno eclatanti o finendo all’ospedale quando non al cimitero. Per mano di famigliari, compagni, congiunti, ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...