innamorare
(ant. inamorare) v. tr. [der. di amore] (io innamóro, ecc.). – 1. a. Suscitare, ispirare amore: Quanto ciascuna è men bella di lei Tanto cresce ’l desio che m’innamora (Petrarca); Armida ... [...] , ispirare amore, infiammare d’amore (cioè: fare che qualcuno s’innamori, con la particella pron. sottintesa, come di norma in unione con fare causativo): era così bella, che faceva i. tutti quelli che la conoscevano; aveva cercato inutilmente di ...
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ipso iure
〈... i̯ùre〉 locuz. lat. (propr. «per il diritto stesso»). – Espressione usata in diritto per indicare che determinati effetti giuridici seguono direttamente a una norma di legge quando se ne [...] siano verificati i presupposti di fatto, senza che sia necessaria nessuna altra attività da parte di alcun soggetto. Nel diritto canonico, è formula usata con lo stesso sign. di ipso facto ...
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purgare
v. tr. [lat. pūrgare, der. di purus «puro»] (io purgo, tu purghi, ecc.). – 1. Liberare da impurità, da scorie, da elementi che insudiciano, alterano, corrompono; p. il sangue; p. filati, tessuti, [...] , errori, imperfezioni: p. il proprio stile, il proprio linguaggio, la propria sintassi, la propria pronuncia, adeguandosi alla norma linguistica; p. un testo, emendandolo con intervento filologico. 4. fig. Liberare altri o sé stessi da colpe di ...
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taref
ṭaref 〈tħarèf〉 agg., ebr. – Non adatto, impuro (nella Bibbia, propriam., «sbranato»), riferito in partic. a cibi che, non rispondendo alle prescrizioni alimentari ebraiche, non sono consentiti [...] Ebrei perché conformi alle prescrizioni rabbiniche. La parola, nota nelle parlate giudaiche di varie regioni d’Italia, è di norma adattata in tarèf (in passato anche tarèffe): qui non si servono cibi taref ma solo kasher. Anche, estens., riferita ...
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quid iuris?
〈... i̯ùris〉 locuz. lat. (propr. «che cosa di diritto?»). – Espressione del linguaggio forense, talora enunciata quale premessa alla trattazione di diritto dopo quella di fatto (come domanda [...] retorica che vuol significare: quale è la norma di legge applicabile al caso specifico?). ...
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capsico
càpsico s. m. [lat. scient. Capsicum, der. del lat. capsa «cassa», per la forma del frutto] (pl. -ci). – Genere di solanacee, per lo più tropicali, perenni, cespugliose, largamente coltivate [...] annue per i frutti (peperoni) i quali, in coltura, si presentano come bacche con molti semi, con tegumento spesso e di norma carnoso, poco o punto succoso. La specie Capsicum annuum, e altre specie affini (C. frutescens e C. minimum), produce le ...
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purismo
s. m. [dal fr. purisme, der. di puriste «purista»]. – 1. Dottrina linguistica che rifiuta e condanna con intransigenza i neologismi e ogni tipo di apporto da altre lingue o dialetti, e propone [...] Trecento. Per estens., ogni teoria o posizione linguistica moderna che si richiami ai valori della tradizione e al rispetto della norma. 2. Movimento artistico della prima metà del sec. 19°, al quale aderirono, tra gli altri, il pittore T. Minardi e ...
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capsula
càpsula (non com. càssula) s. f. [dal lat. capsŭla, dim. di capsa «cassa»]. – 1. In genere, involucro, con accezioni più determinate nelle varie terminologie tecniche. a. Nei laboratorî chimici, [...] rivestimento protettivo di alcuni batterî. b. In botanica, frutto secco, deiscente, uni- o pluriloculare, che contiene di norma più semi; in partic., nelle briofite, la parte terminale, fertile, dello sporofito, nella quale si originano le spore ...
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violare
v. tr. [dal lat. viŏlare, affine a vis «violenza»] (io vìolo, ecc.). – 1. a. letter. Usare violenza a persone trasgredendo norme morali e di rispetto della loro integrità fisica e dignità umana: [...] d’ufficio, il segreto epistolare; v. i patti; v. un trattato; v. la legge, il codice penale, il regolamento di disciplina, una norma morale; v. i doveri dell’ospitalità, dell’amicizia; io di te a te medesimo mi dorrei, sì come d’uomo il quale hai la ...
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Protagonista dell'omonima tragedia lirica in due atti del letterato e librettista F. Romani (1788-1865), musicata da V. Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831.
Figlia di Oroveso capo...
Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo e di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti...