studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] di seguire gli studî superiori grazie a borse di studio, assegni alla famiglia e altre provvidenze pubbliche da attribuire, a norma della Costituzione, mediante concorso; borsa di studio, v. borsa1, n. 2. Nel plur., per indicare un’attività didattica ...
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pedonale
agg. [der. di pedone1]. – Dei pedoni: traffico p.; riservato ai pedoni: strada p., quella indicata con apposito segnale stradale e che, di norma, non può essere percorsa da veicoli; passaggio [...] p., zona delle strade urbane ed extraurbane assegnata all’attraversamento dei pedoni e sulla quale questi hanno il diritto di precedenza: è delimitato da strisce bianche discontinue e normali all’asse ...
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lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] fig. a. Ammaestramento in genere: potrebbe dar lezione di onestà a chiunque; la sua vita fu tutta una l. di altruismo. In partic., norma di condotta data con la parola o con l’esempio: i bambini imparano dalle l. dei grandi; è questa la l. che dài ai ...
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crudivoro
crudìvoro agg. [comp. di crudo e -voro, sul modello di carnivoro e sim.]. – Che si nutre di cibi, e spec. di carne, crudi; riferito di norma a individui o popolazioni umane, e nell’uso letter. [...] anche ad animali: c. lupi (V. Monti) ...
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contaminazione
contaminazióne s. f. [dal lat. tardo contaminatio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di contaminare, in senso proprio e fig., e l’effetto che ne consegue: colpe che sono una c. del corpo [...] nasce per una contaminazione del lat. gravis «grave» con lĕvis «leggero»; in francese, il verbo se rappeler «ricordarsi», di norma usato come trans. (se rappeler quelqu’un o quelque chose), ha acquistato nell’uso fam. anche la costruzione se rappeler ...
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tegeo
tegèo agg. [dal lat. Tegeaeus]. – Dell’antica città greca di Tegèa (gr. Τεγέα, lat. Tegĕa) nell’Arcadia, e per estens., nell’uso poet., dell’Arcadia, arcade; il dio t., Pan, così chiamato perché [...] uno dei luoghi principali del suo culto era il monte Partenio presso Tegea: Ei fece pur ieri il suo flauto Secondo la norma del dio Tegeo (D’Annunzio). ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] in qualche altro), è sinon. di maniera, con cui spesso si scambia anche nelle locuz. particolari. Seguito da verbi: m. di camminare, di vestire, di pensare, di parlare, di scrivere, di pronunciare una ...
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scapigliatura
s. f. [der. di scapigliato]. – 1. Il vivere e comportarsi in modo scapigliato, cioè improntato a un’estrema libertà individuale e al rifiuto di qualsiasi norma e convenzione. 2. Movimento [...] letterario, e in parte anche artistico, sorto in Lombardia e in Piemonte nella seconda metà del sec. 19°, caratterizzato da un programmatico rifiuto della tradizione e delle regole: i suoi rappresentanti ...
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moghul
moghūl ‹mogħùul› (o '''moghōl, mughūl''' o mughāl) agg. e sost., pers. – Relativo ai Mongoli, popolazione dell’Asia centrale, con riferimento a quelli stabilitisi in India (in ital., di norma [...] adattato in moghul, ecc.). In partic., arte m., l’arte indo-musulmana fiorita sotto la dinastia dei Mongoli; scuola m., scuola di pittura fiorita nell’India del nord fra il 16° e il 18° sec. per opera ...
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diaconato
s. m. [dal lat. tardo diaconatus -us]. – Il primo (fino alla riforma postconciliare era il secondo) degli ordini sacri maggiori nella gerarchia della Chiesa cattolica, quello che segna di norma [...] l’ingresso nello stato clericale (v. diacono): entrare nel d.; anche, la durata dell’ufficio: durante il diaconato. In senso concr. e collettivo, il complesso dei diaconi ...
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Protagonista dell'omonima tragedia lirica in due atti del letterato e librettista F. Romani (1788-1865), musicata da V. Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831.
Figlia di Oroveso capo...
Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo e di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti...