arbitro
àrbitro s. m. [dal lat. arbĭter -tri]. – 1. Chi, o che, ha libertà di fare o non fare una cosa, di decidere o disporre di una cosa secondo la propria volontà: sei a. di fare ciò che vuoi; il [...] umane; quindi, giudice inappellabile, padrone assoluto: essere a. di vita e di morte; era lui l’a. della nostra sorte. 2. Chi dà norma, chi regola un costume, un’abitudine e sim.: l’uso è l’a. della lingua; a. d’eleganza, o, come traduz. del lat ...
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tribunato
s. m. [dal lat. tribunatus -us, der. di tribunus «tribuno»]. – 1. In Roma antica, ufficio, dignità, carica di tribuno; collegio dei tribuni; il periodo di permanenza nella carica: il t. della [...] capeggiata da Cola di Rienzo. 3. Nella Repubblica romana, una delle due assemblee nelle quali risiedeva, a norma della costituzione del 18 marzo 1798, il potere legislativo; corrispondeva alla Camera dei Cinquecento della costituzione francese del ...
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simarubacee
simarubàcee s. f. pl. [lat. scient. Simaroubaceae o Simarubaceae, dal nome del genere Sima-r(o)uba: v. la voce prec.]. – Famiglia di piante dicotiledoni, incluse in ordini diversi a seconda [...] degli autori, con circa 200 specie delle regioni calde: sono piante legnose con foglie alterne, di norma pennate; i piccoli fiori hanno perianzio non concresciuto, androceo con stami in numero uguale o doppio di quello dei petali; le infiorescenze ...
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wahlenbergia
wahlenbèrgia 〈valem-〉 s. f. [propr., forma lat. scient., Wahlenbergia, dal nome del naturalista e medico sved. G. Wahlenberg (1780-1851)]. – Genere di piante campanulacee con numerose specie [...] ’Italia merid. e insulare vive, ma solo in poche località, la specie Wahlenbergia nutabunda, pianta annuale dei pascoli aridi); sono di norma erbe annue o perenni, di vario aspetto, con fiori solitarî o più di rado in cime, di colore dall’azzurro al ...
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degenere
degènere agg. [dal lat. degĕner -ĕris, der. di genus -nĕris «stirpe»]. – 1. Che degenera, che traligna: un figlio d.; popolo d.; allievo degenere. Anche, di animali o piante che hanno subìto [...] un processo di degradazione. 2. In fisica, di grandezza o di fenomeno che si presenti in condizioni fuori della norma: materia d., quella, propria di alcune stelle, sottoposta a pressioni tanto elevate da risultare completamente ionizzata; modi d., ...
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infallibile
infallìbile agg. [dal lat. tardo infallibĭlis, der. di fallĕre «fallire, ingannare», col pref. in-2]. – 1. a. Che non sbaglia e non può sbagliare; che non può ingannarsi né ingannare altri [...] il bersaglio; un’arma i., che colpisce sempre giusto, dal funzionamento perfetto; strumenti i., esattissimi. c. estens. Norma, regola i., seguendo la quale si è certi di non sbagliare; previsioni i., sicure, non fallaci; analogam.: pronostico ...
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sottocentrale
s. f. [comp. di sotto- e centrale (nel sign. 4 a)]. – Nella tecnica telefonica, centrale in cui i collegamenti tra gli utenti ad essa allacciati vengono stabiliti con l’intervento temporaneo [...] di organi di commutazione di altra centrale, di norma principale. ...
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refosco
refòsco s. m. [voce veneta, prob. da refosso, refòs «propaggine della vite», che continua il lat. refossus «scavato fuori»]. – Nome di varî vitigni da vino rosso coltivati in Friuli, Istria e [...] Dalmazia: le piante sono vigorose, a grappoli piccoli, di norma conici, irregolari, con acini fitti, sferici, piccoli, a buccia nera, polpa dolce, succosa; dànno ottimo vino robusto, che ha lo stesso nome. ...
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infallibilita
infallibilità s. f. [der. di infallibile]. – Carattere, condizione, privilegio di persona o cosa che è o si ritiene infallibile; impossibilità di sbagliare, d’ingannarsi, o d’indurre in [...] errore: l’i. di Dio; i. di un oracolo, di un giudizio, di una norma, di una previsione, di un rimedio. Nella teologia cattolica, prerogativa soprannaturale per cui la Chiesa nel suo insieme, e il papa anche individualmente, quando parla ex cathedra, ...
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movente
movènte s. m. [part. pres. di muovere]. – 1. Stimolo, impulso che spinge ad agire; è sinon. di motivo, di cui ha però un uso più limitato, in quanto si riferisce esclusivam. alla causa diretta [...] che determina un’azione, soprattutto nel campo dei comportamenti delittuosi o che comunque si allontanino dalla norma: m. del delitto è stata la gelosia; non ebbe altro m. che il denaro; la polizia indaga sul m.; sembra certo il m. politico dell’ ...
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Protagonista dell'omonima tragedia lirica in due atti del letterato e librettista F. Romani (1788-1865), musicata da V. Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831.
Figlia di Oroveso capo...
Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo e di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti...