verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] v. alcaici, v. saffici, ecc., e v. acataletto, catalettico, ipercatalettico, ecc.; nella poesia accentuativa: v. endecasillabi, decasillabi, novenarî, ottonarî, settenarî, quinarî; v. martelliani, ecc.; v. rimati; v. sciolti, non legati dalla rima (v ...
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sinafia
sinafìa s. f. [dal lat. synaphīa, gr. συνάϕεια, propriam. «congiunzione, unione», der. di συνάπτω «unire» (comp. di σύν «con, insieme» e ἅπτω «adattare»)]. – Nella metrica classica, stretta connessione [...] e risulta mancante di una sillaba, questa viene sostituita dall’ultima sillaba del verso sdrucciolo precedente, come in questi due novenarî del Pascoli (vv. 31-32 del Sogno di una vergine, nella raccolta «Canti di Castelvecchio»): La vergine sogna ...
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MARIO, E. A. (App. I, p. 638)
, Poeta e musicista (il suo vero nome era Giovanni Gaeta), morto a Napoli il 24 giugno 1961.
Fra le sue ultime raccolte di poesie in dialetto napoletano, notevole Pampuglie (Napoli 1951), in novenarî.
Bibl.: A....
ottonario
Questo verso viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che sottostanno ai dispari come la materia...