intercettare
v. tr. [der. di intercetto, con influenza del fr. intercepter] (io intercètto, ecc.). – 1. In senso generico, impedire che persone o cose possano proseguire verso il luogo a cui sono dirette, [...] , distruggendo quando si tratti di truppe o mezzi di combattimento, sequestrando o impossessandosi ove si tratti di messaggio o di oggetti in movimento, frapponendo un ostacolo al corso, al passaggio di fluidi o forze, ecc.: il nemico è riuscito a i ...
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biunivoco
biunìvoco agg. [comp. di bi- e univoco] (pl. m. -ci). – In matematica, univoco in tutti e due i sensi. Corrispondenza b., corrispondenza che intercorre tra due insiemi di oggetti (o di enti) [...] A e A′ se è definita una legge per cui a ogni oggetto di A corrisponde uno e un solo oggetto di A′ e viceversa. Avv. biunivocaménte, in modo biunivoco: enti che si corrispondono biunivocamente. ...
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gingillo
s. m. [voce onomatopeica]. – Ninnolo, ciondolo, usato per ornamento: un cappellino da maschera coperto di gingilli; casa piena di gingilli; anche, balocco o coserella di poco conto: ho comperato [...] alcuni g. per il bambino. Per estens., riferito a oggetti o anche a meccanismi che nel loro genere sono piccoli, graziosi, delicati: una vetturetta che è proprio un g.; con altro senso, spec. al plur., trastullo che fa perdere tempo inutilmente, ...
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telestesia
telesteṡìa s. f. [comp. di tele- e -estesia]. – Forma particolare di percezione extrasensoriale, per cui si ritiene che taluni individui possano avere nozione, a distanza, di eventi o di oggetti [...] (il termine vuole escludere sia i fenomeni di telepatia sia quelli di conoscenza paranormale retrocognitiva o premonitoria) ...
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distinguibile
distinguìbile agg. [der. di distinguere]. – Che si può distinguere, cioè discernere, riconoscere (con gli occhi o con l’intelletto), sia come oggetto in sé, sia nella sua diversità da altri [...] oggetti: stelle d. a occhio nudo; differenze facilmente d.; con la sua corporatura è d. fra mille; i due concetti sono strettamente connessi e perciò non distinguibili, non si possono cioè considerare separatamente, come distinti. ...
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sbratto1
sbratto1 s. m. [der. di sbrattare1]. – L’azione, l’operazione di sbrattare, e il risultato; in partic., stanza di s., stanza in cui si mettono mobili e oggetti che momentaneamente non si usano. ...
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distinta
s. f. [femm. sostantivato di distinto, sottint. nota o sim.]. – Nota di titoli, valori, oggetti varî, ecc., in cui sono specificati i loro dati caratteristici: d. dei prezzi, delle spese; d. [...] delle raccomandate (presentate all’ufficio postale per l’inoltro); d. del bucato, ecc. Nel linguaggio banc. o comm.: d. di netto ricavo, documento che la banca invia allo scontista per comunicare il netto ...
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penombra
penómbra s. f. [dal fr. pénombre, che riprende il lat. mod. (Keplero) penumbra, comp. del lat. paene «quasi» e umbra «ombra»]. – Condizione intermedia tra l’ombra e la luce; scarsità di luce: [...] in una discreta p., in una p. riposante; tutta la casa era immersa nella p.; nella p. non riuscivo a distinguere bene gli oggetti; restare, rimanere nella (o in) p., in senso fig., non mettersi in evidenza, rimanere in disparte: non le piace apparire ...
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sbrecciatura
s. f. [der. di sbrecciare]. – In paletnologia, la scheggiatura marginale, prodotta dall’uso, che si nota sugli oggetti litici. ...
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splitting
〈splìtiṅ〉 s. ingl. [der. di (to) split «dividere, frazionare»], usato in ital. al masch. – 1. Nella tecnologia del petrolio, operazione di distillazione attuata per ottenere componenti puri [...] parte staccata, inconscia: si istituisce così in generale una difesa schizofrenica, per cui parti del sé e degli oggetti interni vengono rifiutate e attribuite all’ambiente. Il termine può anche essere sinonimo di dissociazione (della personalità) e ...
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linguaggio a oggetti
linguaggio a oggetti particolare tipo di → linguaggio di programmazione basato sul paradigma della programmazione orientata agli oggetti (Object Oriented Programming, oop); essa prevede che il programmatore definisca le...
internet degli oggetti
(Internet degli oggetti), loc. s.le m. o f. inv. Il collegamento di oggetti, dispositivi e servizi alla rete telematica, al fine di riceverne dati e poter inviare comandi e istruzioni.
• Proprio dal CRS4 [centro di supercalcolo]...