sano
1. MAPPA L’aggettivo SANO si usa per descrivere una persona o un animale che è in buone condizioni di salute, cioè non ha malattie, disturbi o malfunzionamenti degli organi e apparati del corpo [...] stati in peggiori condizioni; ché ora almeno il padrone è sano, e la tira innanzi... Ma due anni fa!... Oh se ci avesse veduti!...
Ippolito Nievo,
Novelliere campagnolo
Vedi anche Benessere, Corpo, Cura, Malattia, Male, Medicina, Medico, Salute ...
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salato
1. MAPPA SALATO (cioè che contiene sale) è un aggettivo associato a uno dei quattro gusti tradizionalmente considerati fondamentali: gli altri tre sono dolce, amaro e acido. Con riferimento a [...] tu nel fiume.
Ah, ne ho bevute un paio, che incanteriano un nume.
Il tuo Borgogna amaro non mi è piaciuto un fico.
Oh, che vin di Sciampagna bevuto ho da un amico!
Con due fette di pane salato e abbrustolato,
Tracannai due bottiglie di vino prelibato ...
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agrumato (f. -a) agg. 1. Che è stato aromatizzato con agrumi o essenze di agrumi. 2. Che effonde un aroma simile a quello degli agrumi. ◆ Infine, i profumi unisex ugualmente validi per un lui come per [...] una lei che vanno dal richiamo sexy del Musk OH di Alyssa Ashley, a base di muschio tonchino, sino al fascino spontaneo, agrumato e un po’ country del nuovissimo Trophéé di Lancome. (Stampa sera, 21 dicembre 1983, p. 16, Obiettivo su…) • [tit.] A ...
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cresile
creṡile s. m. [der. di cres(olo), col suff. -ile]. – In chimica organica, radicale monovalente derivato dal cresolo per eliminazione dell’atomo di idrogeno dell’OH fenolico. ...
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clivo
s. m. [dal lat. clivus]. – 1. a. letter. Collinetta, pendìo: oh come belli D’ubertà ridono i c. (Carducci); fig., poet.: e la danzante Discende un c. onde nessun risale (Foscolo), la fase discendente [...] della parabola della vita. b. In archeologia, termine dotto per indicare una strada in pendenza: c. capitolino, la salita che conduce al Campidoglio; c. Palatino, c. di Scauro. 2. In anatomia, incavatura ...
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ingrullire
v. intr. e tr. [der. di grullo] (io ingrullisco, tu ingrullisci, ecc.), tosc. – 1. intr. a. (aus. essere) Diventare grullo, cioè scemo, stordito: mi pare che tu ingrullisca ogni giorno più; [...] oh che, sei ingrullito? b. (aus. avere) Per iperbole fam., affannarsi, perdere la testa in qualche cosa (cfr. gli usi analoghi di ammattire, impazzire): ho ingrullito un quarto d’ora a cercare gli occhiali; non ho voglia di i. a insegnargli il ...
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magari
(pop. magara) interiez. [dal gr. μακάρι, forma biz. (e neogreca) del nomin. sing. neutro dell’agg. gr. class. μακάριος «felice»]. – 1. Espressione che manifesta forte desiderio, ed è spesso seguita [...] da una proposizione con il verbo all’imperfetto cong.: m. potessi vederlo!; m. fosse vero!; ricorre anche in frasi ellittiche: oh, m.!, volesse il Cielo che fosse così! Rafforzato talvolta in magari Dio o magariddìo (pop. magaraddìo). Si usa inoltre ...
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ossi-2
òssi-2 [tratto da ossigeno]. – Prefisso usato nella terminologia chimica con due sign. fondamentali: 1. Nei composti organici indica la presenza, nella molecola, di uno o più gruppi idrossilici [...] −OH; per es.: acido ossibutirrico; aldeide ossibutirrica (detta anche aldolo nella sua forma beta-); ossibenzène, composto derivato dal benzene, detto più comunem. fenolo; acido ossibenzòico, composto derivato dall’acido benzoico, che nella forma ...
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venturoso
venturóso agg. [der. di ventura, nel sign. di «fortuna»], poet. – Fortunato: Oh venturose e care e benedette L’antiche età (Leopardi). ...
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grifare
v. tr. e intr. [der. di grifo1]. – 1. tr., ant. Dei maiali, trangugiare avidamente il beverone ficcandovi il grugno; fig., scherz., godere a proprio agio e con animalesco piacere di qualche cosa: [...] «Oh!» disse Bruno «tu te la griferai [la Niccolosa] ...» (Boccaccio). 2. intr. (aus. avere), roman. Fare un ruzzolone. ...
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o (oh; ohi)
Riccardo Ambrosini
1. Delle particelle interiettive o, oh e ohi l'uso è limitatissimo nella Vita Nuova (7 volte o, 5 oi), nelle Rime (5 volte o e 6 oh) e nel Convivio (11 volte o, 21 oh) e assente nel Fiore e nel Detto, mentre...
Manibus, oh, date lilïa plenis
È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a proposito del giovane Marcello - viene accolta...