bua
s. f. – Voce onomatopeica infantile, usata anche da chi parla a bambini, che significa male, dolore: avere la b., farsi la b.; dove hai la b.?, o dove senti bua? ...
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arri!
interiez. – Voce (onomatopeica) d’incitamento per sollecitare le bestie da soma; anche arri là!; prov., val più una bastonata che cento arri là. ...
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bubbolare1
bubbolare1 v. intr. [voce onomatopeica] (io bùbbolo, ecc.; aus. avere). – 1. Rumoreggiare (del tuono), mugghiare (del mare). 2. Brontolare, borbottare. 3. Tremare dal freddo, facendo bu bu [...] con le labbra: batteva i denti e bubbolava domandando la limosina (Pascoli) ...
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ciac-ciac
(ciac ciac), loc. s.le m. inv. Voce onomatopeica che imita il rumore prodotto dalle mani che percuotono il corpo durante un massaggio, o dei piedi nelle scarpe zuppe d’acqua. ◆ Colonna sonora, [...] da un lettino all’altro, il ciac-ciac della massaggiatrice esotica sulle cicce di femmine e maschi, una botta di balsamo di tigre sulle tempie e il mal di testa scompare. Da Rimini a Forte dei Marmi, fino ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] con la superficie di quella per un tempo più o meno lungo, ferma oppure esercitandovi una leggera pressione, o scorrendovi sopra leggermente, ecc.: t. con le mani, con la mano, o con le dita, con un dito, ...
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accoccolarsi
v. rifl. [voce onomatopeica, che ricorda il verso (e perciò l’atto) della chioccia] (io mi accòccolo, ecc.). – Piegarsi sulle ginocchia quasi sedendosi sui calcagni; di animali, rannicchiarsi, [...] raggomitolarsi. ◆ Part. pass. accoccolato, anche come agg.: stare accoccolato in terra; il gatto ronfava, accoccolato sul tappeto ...
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scoppio
scòppio s. m. [lat. sclŏppus e stlŏppus, voce onomatopeica; cfr. schioppo]. – 1. a. Lo scoppiare, l’aprirsi con violenza e fragore, per eccesso di pressione: lo s. di un pneumatico, di una caldaia. [...] b. Esplosione: lo s. di una bomba, di una mina, di una polveriera; proiettile, bomba a s. ritardato, nei quali lo scoppio avviene dopo un determinato periodo di tempo dalla percussione della spoletta; ...
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pussa via!
– Espressione romanesca, invar. (pussa è prob. di origine onomatopeica), con cui si caccia o si cerca di allontanare un animale o una persona molesta: Questa sarebbe l’oppignone mia De dije [...] a tutti quanti: pussa via! (Zanazzo) ...
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grugare
v. intr. [voce onomatopeica] (io grugo, tu grughi, ecc.; aus. avere), non com. – Del piccione, fare gru gru, che è il suo verso caratteristico. ...
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Nome, di origine onomatopeica, usato nell’America Settentrionale, specialmente nelle regioni dei monti Appalachiani e in tutto il Canada, per indicare fortissime tempeste di neve che infuriano d’inverno, anche a cielo sereno.
Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica,...