miscere sacra profanis
(lat. «mescolare le cose sacre con quelle profane»). – Frase proverbiale presso i Romani, documentata anche da un verso di Orazio: Sit spes fallendi, miscebis sacra profanis (Ep. [...] I, 16, 54); come altre simili (per es., fas nefasque confundere «confondere il lecito e l’illecito»), corrisponde genericamente alla locuz. ital. fare di ogni erba un fascio. In senso proprio o estens., ...
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miscere utile dulci
‹... ùtile ...› (lat. «mescolare l’utile al dolce»). – Frase latina tratta da un passo di Orazio (Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando pariterque monendo [...] «ha avuto ogni voto colui che ha saputo unire l’utile al dolce, dilettando e nello stesso tempo ammonendo il lettore», Ars poet. 342-343), di significato equivalente all’ital. unire l’utile al dilettevole, ...
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emunctae naris
〈emùnkte nàris〉 locuz. lat. – Espressione usata da Orazio (Satire 1, 4, 8) con riferimento al poeta Lucilio; significa propriam. «che ha le narici pulite, libere da muco», e quindi più [...] pronte a sentire e giudicare gli odori, da cui, per traslato, «di ingegno acuto». Con questo sign. fig. si usa talora ripetere nel linguaggio letter., in tono ammirativo o scherzoso ...
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iurare in verba magistri
(lat. «giurare sulle parole del maestro»). – Frase di Orazio (Epist. I, 1, 14) che si ripete talvolta a proposito di persone troppo pronte ad accettare, senza critica alcuna, [...] opinioni espresse da persona autorevole (cfr. ipse dixit) ...
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etico1
ètico1 agg. [dal lat. ethĭcus, gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος «costume»] (pl. m. -ci). – 1. a. Dell’etica, che concerne i costumi, il comportamento morale: problema e., concezioni, leggi e.; principî [...] che direttamente o indirettamente ha interesse all’azione o alla condizione indicata dal verbo; per es.: quid mihi Celsus agit? (Orazio) «come va il mio Celso?»; analogam. in italiano: che mi vai facendo?; ma che cosa mi va raccontando in giro ...
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saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: [...] costituita da tre endecasillabi saffici seguiti da un adonio, ripresa dai poeti ellenistici e, tra i latini, da Catullo e da Orazio; ode s. (o, come s. f., una saffica), di uso abbastanza frequente nella poesia italiana tra la fine dell’Ottocento e ...
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sonnecchiare
v. intr. [lat. *somniculare, der. di somnicŭlus dim. di somnus «sonno»] (io sonnécchio, ecc.; aus. avere). – 1. Dormire leggermente, conservando in parte e riprendendo a brevi tratti la [...] pubblica sonnecchia; sonnecchia talvolta anche il buon Omero, traduz. corrente, anche se non del tutto precisa, della frase di Orazio quandoque bonus dormitat Homerus (v.). b. Nel linguaggio poet., con riferimento a cose, stare immobile, inerte: I ...
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propemptico
propèmptico agg. [dal gr. προπεμπτικός, der. di προπέμπω «accompagnare»] (pl. m. -ci), letter. – Che accompagna; è termine usato spec. in storia delle letterature classiche per indicare composizioni [...] poetiche destinate ad accompagnare una persona cara che si allontana, augurandole felice viaggio, venti propizî, ecc.; anche come sost.: un p. di Saffo, di Orazio (talora con terminazione greca: un propempticon). ...
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topo1
tòpo1 s. m. [in origine, variante dial. di talpa (v. topa)]. – 1. a. Nome comune dei roditori della famiglia muridi e di altre famiglie affini (gliridi, cricetidi); in senso più ristretto il nome [...] per dare la caccia ai t.; il t. di campagna e il t. di città, argomento di una favola narrata da Orazio. Malattia da morso di topo, malattia causata da uno spirillo (Spirillus minus) o da uno streptobacillo (Streptobacillus moniliformis), ambedue ...
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ad unguem
‹ad ùṅġuem› locuz. lat. (propr. «[rifinito] fino all’unghia»). – Espressione tratta dall’uso degli scultori i quali soglion provare con l’unghia la rifinitura del loro lavoro. È nota soprattutto [...] da un passo di Orazio (Sat. I, 5, 32), ad unguem factus homo («un uomo fatto a pennello»), e usata con riferimento a persona o cosa di singolare perfezione e raffinatezza. ...
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ORAZIO (Q. Horatius Flaccus)
G. Sena Chiesa
Poeta latino (65-8 a. C.); la sua immagine appare su uno dei contorniati (v.), con ritratti di illustri scrittori latini, che furono probabilmente coniati in Italia intorno alla metà del IV sec....
Schillaci, Orazio. - Uomo politico e medico italiano (n. Roma 1966). Professore di Medicina nucleare, è stato vicepreside e poi preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Roma Tor Vergata. Ha ricoperto ruoli nella Commissione...