altresi
altresì (ant. altressì) avv. [da altro e sì]. – 1. letter. Inoltre, anche, pure: Là giù cascherò io altresì quando Verrà colui ch’l’credea che tu fossi (Dante); mi sono affrettato a presentarvi [...] i miei omaggi e a pregarvi altresì di ascoltare ... (Palazzeschi); ancora in uso nel linguaggio giuridico e burocratico: la prego a. di accettare le mie scuse. 2. ant. Parimenti, similmente: potrebbe sì andare la cosa che io ucciderei altresì tosto ...
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panciolle
panciòlle avv. [der. di pancia, foggiato scherz. con la terminazione -olle dei nomi di alcune località toscane, come Bracciolle, Marignolle, Terzolle], tosc. – Nella locuz. in panciolle, a [...] pancia all’aria, e quindi in ozio, senza far nulla: stare, starsene, sedere in p.; si buttò nell’ultima poltrona rimasta libera, in panciolle e raggiante di felicità (Palazzeschi). Anticam. è stato usato anche senza la prep. in. ...
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panciuto
agg. [der. di pancia]. – Di persona che ha una pancia grossa, prominente: un uomo p.; una tedesca bionda, di cinquant’anni, p. (Palazzeschi). Estens., vaso p., fiasco p., e sim., che s’allarga [...] molto sotto il collo; meno com. di altre cose che sporgono formando un rigonfio: Grate p., logore, contorte (Gozzano). ◆ Dim. panciutèllo ...
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alveare
s. m. [lat. alveare, der. di alveus «alveo»]. – 1. In genere, il nido naturale delle api, o anche la cassetta o altra struttura apprestata dall’uomo per il loro allevamento (detta più propriam. [...] brusio di molta gente; una casa di tre piani che ha un po’ dell’a. come tutte le case della povera gente (Palazzeschi); di qui, fig., a. umano, o anche assol. alveare, edificio, o quartiere a costruzioni intensive, densamente abitato. 2. In etnologia ...
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rientrare
v. intr. [comp. di ri- e entrare] (io rïéntro, ecc.; aus. essere). – 1. a. Entrare di nuovo in un luogo da cui si era usciti: rientrò in casa per la porta di servizio; rientrai nel negozio [...] l’uso trans. con valore causativo: r. un oggetto, ritirarlo dentro; si decise a richiudere la finestra rientrando la testa (Palazzeschi). È però specifico nel linguaggio marin., dove significa ritirare un oggetto dentro il bordo (r. i remi, l’asta di ...
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alzata
s. f. [der. di alzare]. – 1. L’alzare o l’alzarsi: a. di un muro, di un edificio; a. di scudi, più com. levata; a. di spalle, come gesto di noncuranza o disprezzo; a. di testa, puntiglio, capriccio; [...] la scrivania in fondo, con sull’a. un crocifisso più piccolo, eretto sopra un calvario di libri e di carte (Palazzeschi). 3. Nelle costruzioni edilizie: a. La facciata verticale dello scalino (detta anche frontalino), e la misura della sua altezza. b ...
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perbenismo
s. m. [der. di perbene]. – Con connotazione polemica, modo di comportarsi di chi vuole apparire persona perbene, seguendo con qualche ostentazione le norme della morale comune o uniformandosi [...] quelle della classe sociale dominante: condotta ispirata a un ipocrita p.; tutto era lì per dimostrare il p. immacolato della famiglia Cuccoli (Palazzeschi); urlavo ... che non ne potevo più del p., che la morale borghese non faceva per me (Moravia). ...
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spostatura
s. f. [der. di spostare], non com. – 1. Forma ant. o rara per spostamento. 2. fig., tosc. Sgarbo, atto volutamente scortese: fare una s. a un collega; al disopra di tutte le insidie, di tutte [...] le calunnie, le s., della malvagità umana (Palazzeschi); aveva un’amica e ci ha leticato per delle sciocchezze, per una s. a quanto ho capito (Pratolini). ...
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cassetta
cassétta s. f. [dim. di cassa]. – 1. a. In genere, cassa di piccole dimensioni a base quadrata o rettangolare, anche senza coperchio, o altro recipiente simile, adatto a contenere roba: c. di [...] a. tosc. Cassetto di un tavolo o d’altro mobile: la c. del canterano; la teneva dentro la c. del tavolino da notte (Palazzeschi). b. Cassetto, vano del banco o altro recipiente dove i venditori, gli artigiani, ecc. mettono il denaro; di qui, fig., l ...
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sproposito
spropòṡito s. m. [der. di proporzionato, col pref. s- (nel sign. 1), quasi a dire «che è fuor di proposito, fuori di ciò che qualcuno si è proposto di dire o di fare»]. – 1. a. Atto avventato [...] non attinente (contrario di a proposito, v. proposito): fare una cosa a s.; parlare, rispondere, interloquire a s.; parlava molto e sempre a s., una gaffe dopo l’altra (Palazzeschi). ◆ Dim. spropoṡitùccio; accr. spropoṡitóne; pegg. spropoṡitàccio. ...
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Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...