piffero
pìffero (ant. o region. pìfero, pìfaro, pìffaro) s. m. [dal ted. medio pīfer «suonatore di piffero»]. – 1. a. Strumento musicale a fiato in legno, simile a un flauto a bocca, in uso nella musica [...] , v. pifferaio. b. Per metonimia, suonatore di piffero, pifferaio: era stato piffero nella banda municipale del suo villaggio (Palazzeschi); spec. nella frase proverbiale fare come i p. di montagna (che andarono per suonare e furono suonati), di chi ...
Leggi Tutto
perdindirindina
interiez. – Esclamazione eufemistica e scherz. equivalente a perdinci: si è giovani una volta sola, perdindirindina (Palazzeschi). ...
Leggi Tutto
barlaccio
barlàccio agg. [etimo incerto] (pl. f. -ce), tosc. – Andato a male, detto di uova. Fig., di persona, malaticcio o di membra deboli: chi abbia buone gambe in quindici minuti ci può arrivare [...] con quelle, e con qualche minuto di più ci può arrivare anche chi le abbia barlacce (Palazzeschi); meno frequente riferito a qualità morali. ...
Leggi Tutto
rancio1
ràncio1 (meno com. rànceo) agg. [aferesi di arancio1] (pl. f. -ce), ant. o letter. – Di colore arancione: le bianche e le vermiglie guance ... de la bella Aurora Per troppa etate divenivan rance [...] (Dante); l’aurora già di vermiglia cominciava, appressandosi il sole, a divenir rancia (Boccaccio); le ombre si facevano più lunghe, e la luce più rancia (Panzini); la luna ... pingue e rancea (Palazzeschi). ...
Leggi Tutto
difronte
difrónte avv. e agg. – Grafia unita, non com., per di fronte, come locuz. avv. o aggettivale, davanti, di faccia, dirimpetto (v. fronte, n. 2 h): stare, mettersi d.; la casa d.; seguito dalla [...] locuz. prepositiva, sia con il sign. proprio sia con quello fig. di «a confronto di, in paragone a»: istanti di smarrimento e d’incertezza si presentavano soltanto d. agli altri (Palazzeschi); è un incapace, ma d. a lui può essere giudicato un genio. ...
Leggi Tutto
rifreddo
rifréddo s. m. [der. di rifreddare], tosc. – Vivanda cotta, messa in serbo per essere consumata fredda in un altro pasto; detto soprattutto della carne, anche come agg.: vitello r.; uscirono [...] dalle valige e dalle borsette pasticci di fegato e d’acciughe, polli r. e galantine (Palazzeschi). Al plur., nome generico di vivande che si servono fredde, come carni e preparazioni in gelatina, pasticci, ecc.: come antipasto ci furono serviti ...
Leggi Tutto
frugolo
frùgolo s. m. e agg. [der. di frugolare]. – 1. s. m. (f. -a, raro) Bambino molto vivace, che frugola dappertutto e non sta mai fermo. 2. agg. Vivace, irrequieto: Questa fanciulla è tanto lieta [...] e frugola (Poliziano); gli occhiolini f. del signor Palìn ... rivelavano un’attesa molto intensa, e una pungente curiosità (Palazzeschi). ◆ Dim. e vezz. frugolino, e più com. frugolétto, per indicare in genere un bimbo vivace. ...
Leggi Tutto
tranvai
tranvài (o tramvài) s. m. – Adattamenti ital. dell’ingl. tramway (ora quasi completamente sostituiti, per indicare la vettura, da tram, e per indicare la linea, gli impianti, da tranvia): per [...] acchiappare il tramvai, verso sera, fecero un bel tratto di strada a piedi (Verga); dopo pochi minuti di tranvai scesero nel viale (Palazzeschi). ...
Leggi Tutto
intingere
intìngere (ant. intìgnere) v. tr. [dal lat. intingĕre, comp. di in-1 e tingĕre «bagnare, tingere»] (coniug. come tingere). – 1. a. Bagnare leggermente, tuffando in un liquido: i. un biscotto [...] : la ragazza portava ... una sporta nera d’incerato nella quale, ogni sette o otto passi, intingeva la mano destra (Palazzeschi); anche come metafora sessuale (con opportuno complemento, o con uso assol.). 2. tosc., e letter. ant. Usato assol., con ...
Leggi Tutto
commiatare
v. tr. [der. di commiato]. – Forma ant. o rara per accom(m)iatare, e, nel rifl., per accom(m)iatarsi, prendere commiato: augurata la buona notte, salì in fretta le scale, commiatandosi più [...] come un precettore che un padre (Palazzeschi). ...
Leggi Tutto
Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...