trastullare
v. tr. [forse lat. mediev. se transtollĕre «trastullarsi», con mutamento di coniugazione]. – Divertire, distrarre, allietare con giochi e passatempi: L’una vegghiava a studio de la culla, [...] il tempo in futili occupazioni; per me la miseria non è una cosa ... con la quale ci si trastulla, un passatempo (Palazzeschi); non com., ingannare, illudere con false lusinghe: lo trastullò a lungo con vane promesse, lo lusingò vanamente (cfr. l ...
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indirizzo
(ant. indrizzo) s. m. [der. di indirizzare]. – 1. Movimento in una direzione o verso una meta prefissata: attraverso la foresta andò trasognato e senza indirizzo (Palazzeschi). Più spesso in [...] senso fig., avvio, movimento rivolto a un fine consapevolmente determinato, o suggerito ad altri, soprattutto con riguardo ad attività pratiche, a un orientamento negli studî, alla vita spirituale, al ...
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borghigiano
s. m. e agg. [der. di borgo]. – 1. s. m. (f. -a) Abitante di un borgo o d’una determinata località chiamata Borgo (come per es. Sansepolcro, già Borgo San Sepolcro, o il rione di Borgo a [...] prov. di Forlì-Cesena). 2. agg. a. Con la stessa accezione del sost.: la gioventù borghigiana. b. Che è proprio di un borgo o ne ha i caratteri; rustico, paesano: una vecchia casa della pianura di Firenze, dall’apparenza b. e modesta (Palazzeschi). ...
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zampillare
v. intr. [voce onomatopeica] (aus. essere e avere). – Di acqua, e di altri liquidi, uscire con impeto da un’apertura stretta, formando un getto, per lo più sottile, che ricade poi in basso: [...] botte. In usi fig., letter., manifestarsi come uno zampillo: un riso rapido e fresco le zampillava dal labbro (Palazzeschi). ◆ Part. pres. zampillante, anche come agg.: acque zampillanti s’innalzavano e ricadevano sul prato. In araldica, attributo ...
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fischio
fìschio (pop. tosc. fìstio) s. m. [der. di fischiare]. – 1. Il suono che si emette fischiando: a. Di uccelli o altri animali: il f. del fringuello, della biscia. Nell’ippica, difetto del cavallo [...] f., perfetto, fatto a puntino: un sughetto squisito, di quelli col f.; sei camicie di lusso, di quelle fatte proprio col f. (Palazzeschi). ◆ Dim. fischiétto, come strumento (v. la voce), fischiettino, come strumento e anche come emissione di suono. ...
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sentore
sentóre s. m. [der. di sentire]. – 1. ant. Sensibilità alle impressioni esterne; facoltà di sentire, e la sensazione stessa: di nulla passione avere sentore (Dante). 2. ant. Rumore, frastuono: [...] c’è di là un odor d’erba limona, E c’è di qua il sentor della lavanda (M. Moretti); chi sarebbe riuscito ... a toglierle [alla casa] quel s. di muffa ...? (Palazzeschi); la sera estiva brulicante di sentori e di speranze mi diede alla testa (Pavese). ...
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boscoso
boscóso agg. [der. di bosco]. – Pieno, ricoperto di boschi: terreno b.; montagne b.; dalla b. isola il Nume Alle pendici dell’Olimpo ascese (Pindemonte). Fig., non com., folto di peli o capelli: [...] gli occhi enormi gli si chiudevano spenti sotto le arcate b. delle sopracciglia (Palazzeschi). ...
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rincantucciare
v. tr. [der. di cantuccio, col pref. rin-; cfr. il raro incantucciare] (io rincantùccio, ecc.). – Mettere, spingere in un cantuccio, spesso con l’idea che in esso si trovi un riparo o [...] ., poet.: una mattina di Gennaio umida e fredda, cruda, ventosa, una di quelle mattine nelle quali si rincantuccia il cuore nel petto (Palazzeschi). ◆ Part. pass. rincantucciato, anche come agg.: sta tutto il giorno rincantucciato nel suo sgabuzzino. ...
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cinguettoso
cinguettóso agg. [der. di cinguettare], letter. – Che cinguetta, detto spec. di persone che passano il tempo in chiacchierii sommessi: rispondevano ridendo le dame c. (Palazzeschi). ...
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schiantare
(pop. tosc. stiantare) v. tr. e intr. [forse lat. explantare «spiantare, sradicare»]. – 1. tr. a. Spezzare, stroncare con violenza alberi o rami: E colsi un ramicel da un gran pruno; E ’l [...] schiantare l’anima (Salgari). Talora riferito alla persona stessa: lo ascoltava tesa da sentirsi schiantare nel petto (Palazzeschi); spec. nel passivo, come sinon. di stroncare, cioè distruggere fisicamente o moralmente: il povero vecchio era stato ...
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Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...