scia
scìa s. f. [der. di sciare1]. – Perturbazione turbolenta dello stato di un fluido attraversato da corpi in moto (che appare in genere come traccia allungata e leggermente divergente lasciata lungo [...] di profumo fortissimo; anche fig.: le ragazze passando con falsa indifferenza ... davanti ai loro crocchi, sanno di lasciare una sc. d’interesse, d’ammirazione (Palazzeschi); mettersi sulla sc., seguire la sc. di qualcuno, seguirne le orme, imitarlo. ...
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occhieggiare
v. tr. e intr. [der. di occhio] (io occhiéggio, ecc.). – 1. tr. Guardare di tanto in tanto, rivolgere occhiate compiaciute d’ammirazione o di desiderio (a persona dell’altro sesso, a oggetto [...] tra gli spazî vuoti di qualche cosa: le arance occhieggiavano tra le fronde. Con sign. affine, e con partic. costruzione sintattica: Una grande, magnifica stella, Che a un dipresso ... Occhieggia colla punta del cipresso Di Rio Bo (Palazzeschi). ...
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serpentino1
serpentino1 agg. [dal lat. tardo serpentinus, der. di serpens -entis «serpente»]. – 1. Di serpente, proprio dei serpenti, o simile a quello dei serpenti: Marfisa l’occhio serpentino Di doglia [...] (Berni); denti s., sottili e aguzzi; procedere con andamento s.; moti, movimenti s.; il corpo conservava un’elasticità s. (Palazzeschi); e fig.: lingua s., malèdica. 2. Di colore o aspetto simile a quello della pelle del serpente: pietra s., anche ...
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spennacchiare
v. tr. [der. di spennare, con suffisso intens. e pegg.] (io spennàcchio, ecc.). – 1. Privare di una parte delle penne, e per lo più in malo modo: s. la coda, le ali a un volatile; queste [...] come un gonzo; con l’aria rassegnata ... di chi sa per lunga pratica che in certi casi bisogna lasciarsi s. (Palazzeschi). ◆ Part. pass. spennacchiato, anche come agg., che ha poche penne: due pappagalli spennacchiati; per estens., nell’uso fam., di ...
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spepera
spépera s. f. [der. di pepe], fam. tosc. – Bambina o ragazza (meno spesso riferito a persona adulta) presuntuosa, che vuole mettere bocca su tutto e fare la saputella: sentila, questa spepera!; [...] una servina, si vedeva subito, composta e saporita, spepera forse, certo schizzinosa (Palazzeschi). ...
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ebollire
v. intr. e tr. [dal lat. ebullire «mandar fuori bollendo», comp. di e-1 e bullire «bollire»] (io ebóllo o ebollisco, tu ebólli o ebollisci, ecc.), letter. – 1. intr. (aus. avere) Bollire, ribollire: [...] l’immensa caldaia nella quale ebolliva il cuore umano al fuoco del melodramma (Palazzeschi). 2. tr. Mandar fuori per bollore; anche fig.: la bocca dello stolto ebollisce stoltizia (Cavalca). ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] una bellezza, di una bontà s.; è furbo in modo s.; un frac di taglio s. (Palazzeschi). 2. a. In grammatica, grado s., o semplicem. superlativo (s. m.), categoria grammaticale mediante la quale si esprime la gradualità di un aggettivo qualitativo, di ...
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sciamare
v. intr. [der. di sciame] (aus. avere e essere). – 1. Formare uno sciame, da parte di un gruppo d’individui di una colonia di insetti sociali (soprattutto api, ma anche formiche e termiti) che [...] , con movimento per lo più vivace o agitato: passavano in gruppo dei bambini che si rincorrevano sciamando verso la scuola (Palazzeschi); dopo la partita, la folla cominciò a sc. fuori dallo stadio; anche di veicoli o altri mezzi di trasporto: finito ...
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celato
agg. [part. pass. di celare]. – Nascosto alla vista o alla conoscenza d’altri: tenere, rimanere c.; tener celate le proprie intenzioni; avendo ... scoperto il rancore male c. nell’animo delle [...] sorelle (Palazzeschi); non era più per provocarlo che lo cercavo, non era più per sorprenderlo o smascherarlo nelle sue c. debolezze (Sandro Veronesi). Di uso ant. le locuz. avv. in celato, di celato, alla celata, nascostamente; tenere in celato, ...
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prostrare
v. tr. [dal lat. tardo prostrare, rifatto su prostratus, part. pass. di prosternĕre «prosternere»] (io pròstro, ecc.). – 1. a. Stendere a terra, abbattere, atterrare, o annientare completamente [...] E in questa guisa, lagrimando, il prega (Parini); si prostrava fino a baciare il suolo davanti alla croce (Palazzeschi). Fig., umiliarsi, abbassarsi: prostrarsi davanti alle autorità, ai potenti; mi disgusta vederlo prostrarsi servilmente davanti al ...
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Pseudonimo dello scrittore Aldo Giurlani (Firenze 1885 - Roma 1974). P. ha manifestato il suo estro funambolesco fin dall'esordio come poeta crepuscolare e nell'effimera adesione al futurismo. Ha attraversato l'esperienza dell'avanguardia di...
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon Daudet lo “stupido secolo decimono”» (Nuova...