metatesi
metàteṡi s. f. [dal lat. tardo metathĕsis, gr. μετάϑεσις «trasposizione», comp. di μετα- «meta-» e tema di τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. In linguistica, fenomeno per cui, all’interno della [...] di due vocali contigue (per es., nel gr. βασιλέως per βασιλῆος). 2. In retorica, inversione nell’ordine sintattico usuale delle parole nella frase, per ottenere effetti stilistici; si distingue anche qui una m. a contatto, o anastrofe (v.), e una m ...
Leggi Tutto
monoverbo
monovèrbo s. m. [comp. di mono- e lat. verbum «parola»]. – In enigmistica, tipo di crittografia, la cui soluzione è costituita da un’unica parola risultante dalla frase che interpreta la parola [...] proposta; per es. VANESIO = in VA-SIO, NE (cioè «NE di vanesio è inserito tra VA e SIO») = invasione; oppure SCONTO = CON tra S-TO (cioè «CON si trova tra S e TO») = contrasto ...
Leggi Tutto
rilevante
agg. [part. pres. di rilevare]. – 1. Che ha rilievo, considerevole, importante, o che è di notevole gravità: la spesa è piuttosto r.; i danni sono stati r.; subire r. perdite di uomini e di [...] la sua natura alveolare, in quanto la sua sostituzione con m, di articolazione nasale ma labiale, dà origine a una parola diversa, mano (e n e m costituiscono quindi due fonemi distinti); è invece irrilevante l’articolazione nasale velare di n in ...
Leggi Tutto
finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] l’ultimo atto di un’opera teatrale; atto f. del congresso di Vienna, il documento conclusivo; sillaba, lettera f., di una parola; giudizio f., v. giudizio, n. 1 b. In teologia morale, impenitenza f., perseveranza f., che permane sino alla fine della ...
Leggi Tutto
rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] secondo un determinato ordine, nelle cinque stanze successive e nel commiato; un caso particolare è la r. equivoca, tra due parole diverse ma omofone (per es., porta verbo e porta sostantivo). Con riguardo al modo con cui le rime si corrispondono si ...
Leggi Tutto
monte
mónte s. m. [lat. mons mōntis]. – 1. a. Nome generico dei rilievi della crosta terrestre, distinti dalle colline per la maggior altezza (e per l’età geologica, che è almeno terziaria), collegati [...] un nuovo giornale, poi la cosa andò a m.; è capace di mandare tutto a m. all’ultimo momento. 7. a. Nel medioevo la parola indicò (con implicita l’idea di accumulazione) istituti o luoghi di raccolta di denaro (per es., M. delle doti a Firenze, M. dei ...
Leggi Tutto
prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] o particolarità che concerne la quantità o durata della sillaba, soprattutto in rapporto alla versificazione (per cui talvolta la parola è usata come sinon. di metrica): p. greca, latina; regole, leggi, trattato di p.; errore di prosodia. Per estens ...
Leggi Tutto
traslato
(ant. translato) agg. e s. m. [dal lat. translatus, part. pass. di transferre «trasferire, trasportare»]. – 1. letter. Trasferito, trasportato, con valore di participio (anche unito all’ausiliare [...] è un t.; l’uso dei t.; per traslato, locuz. con cui s’introduce la definizione del sign. figurato, metaforico di una parola (per es.: «radice indica la parte da cui si sviluppa la pianta, e, per traslato, l’origine di qualche cosa»). I traslati ...
Leggi Tutto
l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] 18° e il 19°. Ma anche davanti a i il nesso gl può avere pronuncia divisa, e l’ha di fatto nelle parole dotte, siano esse latinismi (es. negligènza ‹neġliǧènza›, dal lat. negligentia), siano grecismi (es. ganglio ‹ġànġlio›, dal gr. γάγγλιον), siano d ...
Leggi Tutto
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] in seno alla frase, e f. distintiva, quella svolta dal fonema o da altro elemento fonico in seno alla parola (per es., è distintiva la funzione dell’accento in pero e però; il timbro della e ha una funzione distintiva tra pésca e pèsca). Con sign ...
Leggi Tutto
Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...