madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] d. Con valore attributivo, posposto o premesso al sost. che determina (in questo secondo caso può scriversi talvolta in una parola sola): idea m., l’affermazione più importante, fondamentale, di un’argomentazione, di una teoria, ecc.; lingua m., la ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] per il suo verso; p. a schiaffi, a pugni, a calci, a male parole. b. Accettare: p. il mondo o la vita così com’è o come illustrate nel corso della voce), si vedano i luoghi relativi alle parole che fungono da compl. indiretto; così, per es., p. a ...
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quasi
quaṡi avv. e cong. [lat. quasi]. – 1. a. Circa, pressappoco, poco meno che; indica in genere che la quantità, la qualità, la condizione espressa dalla parola o dalle parole seguenti non è pienamente [...] dicevo; con lo stesso valore, anche q. che (v. quasiche). 3. Per indicare affinità, somiglianza o, al contr., diversità, la parola è usata anche come prefisso (in grafia divisa o unita), per es. in termini del diritto e dell’economia (quasi contratto ...
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ipostasi1
ipòstaṡi1 s. f. [dal lat. tardo hypostăsis, gr. ὑπόστασις «sostanza», comp. di ὑπό «sotto» e στάσις «lo stare»]. – 1. Nella filosofia greca, sostanza, natura, ciò che resta fermo dietro il [...] Nel linguaggio letter., personificazione, rappresentazione concreta di una realtà astratta o ideale. 3. In linguistica, il passaggio di una parola (o di un sintagma) da una categoria grammaticale a un’altra; per es., la sostantivazione di un infinito ...
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fonosintattico
fonosintàttico agg. [comp. di fono- e sintattico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fenomeno che interessa contemporaneamente la fonetica e la sintassi; è riferito soprattutto al rafforzamento [...] che la consonante iniziale di una parola subisce in taluni casi per opera della vocale finale della parola precedente, comunem. detto rafforzamento o raddoppiamento sintattico (v. raddoppiamento). ...
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reticenza
reticènza s. f. [dal lat. reticentia, der. di retĭcens -entis «reticente»]. – 1. Il tacere volontariamente notizie o circostanze che si potrebbero o si dovrebbero dire: con le sue r. e i suoi [...] malattie), la reticenza può portare, se dolosa, all’annullamento, e se colposa alla rescissione del contratto. 2. Figura retorica, detta con parola greca aposiopesi, consistente nell’interrompere improvvisamente il discorso prima di pronunciare una ...
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meditare
v. tr. e intr. [dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», raccostato nel sign. al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa; riflettere, meditare»] (io mèdito, ecc.; come intr., aus. avere). [...] Più genericam., fermare il pensiero su qualsiasi problema che impegni l’intelletto: m. sul significato profondo di una parola; m. sull’importanza di una scoperta; m. sugli avvenimenti della storia. Talora, semplicem., riflettere: ho meditato a lungo ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica [...] e femminili in -i (il, i brindisi, la, le crisi; pari, impari, dispari); i monosillabi (il, i re; la, le gru); le parole terminanti in vocale tonica (il, i caffè; la, le virtù); i nomi in consonante (il, i lapis; il, i film). Questo Vocabolario ...
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elemento
eleménto s. m. [dal lat. elementum (di origine incerta), con cui i Latini rendevano i varî significati del gr. στοιχεῖον «principio, rudimento, lettera dell’alfabeto»]. – 1. Nel sign. più ampio, [...] , radicale, sintattico, grammaticale; scomporre una proposizione, un periodo nei suoi e.; e. compositivo; primo, secondo e. di una parola composta; ant. o letter. l’uso assol. di elemento nel sign. di lettera dell’alfabeto. c. Con riferimento alla ...
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accezione
accezióne s. f. [dal lat. acceptio -onis, propr. «accettazione», der. di accipĕre «prendere»], letter. – Significato di un vocabolo, e più particolarmente l’uno o l’altro dei significati con [...] vocabolo «cortese» è stato adoperato anche nell’a. di «liberale»; l’appellativo di «villano», nell’a. oggi comune della parola, è offensivo per la persona cui è rivolto; è un vocabolario che registra soprattutto le nuove a. della terminologia tecnica ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...