out
‹àut› avv. e prep., ingl. – 1. Propriam., fuori. È parola che compare come primo elemento compositivo in espressioni usate anche in ital. (v. le voci seguenti). Ha inoltre usi partic. nel linguaggio [...] del tracciato del campo che consente ai giocatori completa libertà di movimento nelle varie fasi del gioco. c. Nel pugilato, parola che l’arbitro pronuncia quando uno degli avversarî non si sia rialzato prima ch’egli abbia finito di contare fino a ...
Leggi Tutto
spiegare
v. tr. [lat. explĭcare; v. esplicare, che ne rappresenta la derivazione dotta] (io spiègo, tu spièghi, ecc.). – 1. a. Svolgere, distendere ciò che era ripiegato o avviluppato, in modo che l’intera [...] difficile di Tacito, una terzina oscura di Dante; s. un’antica epigrafe latina; s. il significato di una parola, di un termine, o s. una parola antiquata, un termine tecnico; s. le cause di un fenomeno; s. un indovinello, un enigma, un rebus, una ...
Leggi Tutto
scrizione
scrizióne s. f. [dal lat. scriptio -onis, der. di scribĕre «scrivere»]. – 1. ant. o letter. Scrittura, intesa come atto dello scrivere; con sign. concr., la parola o le parole stesse scritte. [...] 2. Nel linguaggio dei filologi e linguisti, il modo di rappresentare graficamente una parola o serie di parole (ted. Schreibung o Schreibart): s. latineggianti, s. antiquate; si confrontino le s. del Petrarca nell’autografo del Canzoniere con quelle ...
Leggi Tutto
h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] è un fonema a sé ma una variante, in posizione intervocalica, dell’occlusiva velare sorda. Come segno grafico l’h compare in parole italiane nei casi e coi valori che seguono: 1) quale componente dei digrammi ch e gh, dove serve a indicare il suono ...
Leggi Tutto
torto1
tòrto1 agg. e s. m. [der. (propr. part. pass.) di torcere, dal lat. tortus, part. pass. di torquēre «torcere»]. – 1. agg. a. Che ha subìto un movimento di torsione (cfr. ritorto): filo t.; seta [...] è suo merto (Dante); [Ecuba] Forsennata latrò sì come cane, Tanto il dolor le fé la mente torta (Dante), le travolse la mente. Di parola, ingiuriosa, offensiva: questo mio padre, che ebbe a fare cotanto tempo con mia madre, e mai non gli dissi una ...
Leggi Tutto
poliptoto
poliptòto (non com. polittòto) s. m. [dal lat. tardo polyptoton, gr. πολύπτωτον, neutro sostantivato dell’agg. πολύπτωτος «dai molti casi», comp. di πολυ- «poli-» e πτωτός agg. verbale di πίπτω [...] «cadere»]. – Figura retorica che consiste nel riprendere in frasi successive di un periodo una parola, di solito la prima, della frase iniziale (o anche nel riprendere la parola nella frase stessa) mutando il caso o il genere o il numero. Per es.: « ...
Leggi Tutto
trisillabo
trisìllabo agg. e s. m. [dal lat. trisyllăbus, gr. τρισύλλαβος, comp. di τρι- «tre» e συλλαβή «sillaba»]. – Formato di tre sillabe: parola t., elemento t.; come sost., un t., parola, vocabolo [...] di tre sillabe. Nella metrica moderna, verso t., o come s. m. un trisillabo, verso di tre sillabe (raro soprattutto in strofe o in serie), di ritmo giambico, per es.: Si tace, Non getta Più nulla (Palazzeschi) ...
Leggi Tutto
polisemia
polisemìa s. f. [dal fr. polysémie, comp. del gr. πολυ- e tema di σημαίνω «significare»; cfr. anche polisemo]. – 1. In linguistica, la coesistenza, in uno stesso segno (parola o, anche, sintagma, [...] »; cfr. ancora arco, indice, gemma, vite, ecc.), o come effetto di obliterazione della diversità di etimo tra due parole semanticamente diverse, ma fonologicamente identiche (come nel caso di albero, nome generico di pianta legnosa, e albero «pioppo ...
Leggi Tutto
lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] : potrebbe dar lezione di onestà a chiunque; la sua vita fu tutta una l. di altruismo. In partic., norma di condotta data con la parola o con l’esempio: i bambini imparano dalle l. dei grandi; è questa la l. che dài ai tuoi figli?; anche (e di uso ...
Leggi Tutto
polisillabo
polisìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo polysyllăbus, gr. πολυσύλλαβος, comp. di πολυ- «poli-» e συλλαβή «sillaba»]. – 1. agg. Che è composto di più sillabe: nome p.; parole polisillabe. [...] 2. s. m. Parola (cioè, unità lessicale) costituita di più sillabe, in contrapp. a monosillabo; con sign. più particolare, parola formata di più di quattro sillabe (in quanto i bisillabi, trisillabi, quadrisillabi sono indicati con il loro nome ...
Leggi Tutto
Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...