transfemminismo s. m. Espressione del femminismo degli inizi del terzo millennio che, rispetto a quelle storiche degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, rifiuta il binarismo di genere e, a partire [...] che questo comporti la scissione di aspetti che la interessano. (Scilla Dylan, T-magazine.it, 4 marzo 2024, Post).
La parola ricalca l’ingl. transfeminism, a sua volta composta dal prefisso/confisso trans- (nella duplice valenza di ‘oltre’ e di ...
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verbatim avv. Parola per parola, cioè con assoluta fedeltà al testo che si è citato o riportato. ◆ Non scrive come un cane il labrador di Mitterrand. Prosa curatissima, allusioni eleganti, verve. E un [...] un patto di fedeltà tra cronista e lettore in base al quale si presuppone che il virgolettato corrisponda verbatim alle parole del personaggio-fonte (ingl. news-maker); in quella italiana no (o non necessariamente). In estrema sintesi le ragioni di ...
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delulu agg. (iron.) Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali [...] negli slang e negli acronimi ed a volte si fa davvero fatica a stare al passo con i loro significati. Una delle ultime parole diventate virali su TikTok è “Delulu” e forse vi sarà capitato di vedere alcuni video dove i creator lo utilizzano in frasi ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] indicare la sede dell’accento tonico (in francese, per es., non l’hanno in nessun caso). 3. a. Modo di pronunciare le parole, particolare intonazione o cadenza di voce: parlare con a. nasale, con a. straniero; ho capito dall’a. che era un genovese. b ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] fig. a. Nell’uso ant., il contenuto di uno scritto, ossia il testo, o un passo del testo; quindi anche la variante che una parola o una frase può avere in codici diversi (sinon. cioè di lezione, nel sign. filologico): ciascuna di queste due l. si può ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] tra un mese; t. capitolo; t. un comizio. Ha uso affine a fare anche nella frase (meno com. nell’uso) tenere parola a qualcuno di qualche cosa, parlargliene, fargliene cenno, farne argomento di discorso: mi raccomando, è un segreto, e ti prego di non ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] (sempre con valore restrittivo): in certo m. hai ragione anche tu; in certo m., è vero; in certo qual m., le sue parole volevano dir questo. In nessun m., con nessun mezzo, o a nessun patto, per nessuna ragione (come forma di negazione assoluta): non ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] personali (su di me, su di lui, su di voi, ecc.: prendo tutta la responsabilità su di me), oppure, meno correttamente, davanti a parola che comincia con la vocale u (su di una terrazza). A differenza di sopra, non è mai seguito dalla prep. a, ma non ...
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secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] . f. In geologia, èra s., o assol. il Secondario s. m., sinon. di èra mesozoica. g. In linguistica, in una parola polisillabica che possiede già un accento su una determinata sillaba (accento principale), è detto accento s. l’accento che interessa un ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] , una speranza s.; non ha pace un s. momento; ancora un minuto s., e sono da te; la verità è una s.; io ho una parola s., ricòrdatelo!; dammi anche una s. prova, e ti crederò; al s. fine di ..., con il s. scopo di ...; ci sono stato una s. volta ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...