amen /'amen/ (pop. ammen) [dall'ebr. āmēn "così è, in verità"]. - ■ interiez. 1. (eccles.) [parola del lat. eccles., che chiude molte preghiere cristiane, o è pronunciata dai fedeli come risposta e assenso] [...] ≈ così sia. 2. (scherz.) [come esclam. conclusiva e rassegnata] ≈ non se ne parli più, pace. ■ s. m., non com. [breve istante] ≈ attimo, istante, momento. ▲ Locuz. prep.: in un amen ≈ in un batter d'occhio ...
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zuccherato /tsuk:e'rato/ o /dsuk:e'rato/ agg. [part. pass. di zuccherare]. - 1. [reso dolce con zucchero o altro dolcificante: un caffè troppo z.] ≈ addolcito, dolce, dolcificato, (non com.) edulcorato. [...] 2. (fig.) [di modo, parola e sim., che è ipocritamente affettuoso o cortese] ≈ e ↔ [→ ZUCCHEROSO (2)]. ...
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connotazione /kon:ota'tsjone/ s. f. [dal lat. mediev. connotatio -onis, der. di connotare "segnare insieme, in aggiunta"]. - 1. (filos.) [complesso dei caratteri, delle proprietà di un dato concetto] ≈ [...] intensione. ↔ denotazione, estensione. 2. (ling.) [significato accessorio di una parola] ≈ Ⓖ sfumatura. ↔ denotazione. [⍈ CARATTERE] ...
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ampio /'ampjo/ (ant. e lett. amplo) agg. [lat. amplus]. - 1. a. [assol., che si estende molto in larghezza: un soggiorno a.; a. orizzonte] ≈ aperto, esteso, grande, largo, spazioso, vasto. ↔ angusto, circoscritto, [...] a. garanzie] ≈ abbondante, copioso, numeroso, ricco. ↔ insufficiente, limitato, povero, scarso. b. [del significato di una parola e sim., dotato di ampiezza] ≈ estensivo, esteso, generico. ↔ letterale, limitato, specifico, stretto. c. [assol., di ...
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amputazione /amputa'tsjone/ s. f. [dal lat. amputatio -onis]. - 1. (med.) [asportazione totale di un arto o di un suo segmento] ≈ Ⓖ mutilazione, Ⓖ recisione, resezione, Ⓖ troncamento. 2. (fig.) a. [soppressione [...] di una parte di uno scritto, di un'opera letteraria e sim.] ≈ accorciamento, riduzione, taglio. ↔ aggiunta, ampliamento, sviluppo. b. (gio.) [gioco enigmistico consistente nel ricavare da una parola un'altra, sopprimendo l'ultima lettera] ≈ apocope. ...
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ana- [dal gr. aná, ana-]. - 1. Prefisso che in composti dotti significa "all'insù", "sopra" e simili, o indica in genere elevazione. 2. In qualche caso (per es., in anagramma) indica inversione. 3. In [...] qualche parola (per es. anacloridria, anastatico), è usato erroneam. col valore di a- o an- privativo. ...
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mis- [prob. incrocio del lat. minus e del ted. ant. missi- (mod. miss-), che aveva la stessa funzione]. - Pref. che attribuisce alla parola cui è premesso valore negativo, così da conferirle significato [...] contrario (come, per es., in misconoscere, miscredente), oppure peggiorativo (per es., misfatto), talvolta negativo e peggiorativo insieme ...
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solo /'solo/ [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. - ■ agg. 1. a. [di persona, privo di compagnia, che non ha nessun altro vicino, anche nella locuz prep. da solo: desidero restare s.; essere s.; [...] seguito dall'indic.: io non ti proibisco di andarci, s. che desidero essere avvertito] ≈ ma, però, tuttavia. 2. (lett.) [con valore condizionale, seguita dal cong.: s. che dica una parola, e mi sentirà] ≈ (fam.) basta che, (fam.) lascia che, purché. ...
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anglicismo /angli'tʃizmo/ s. m. [der. di anglico, sul modello dell'ingl. (to) anglicize e del fr. angliciser]. - (ling.) [parola o costrutto proprio della lingua inglese e importato in altra lingua] ≈ [...] anglismo, inglesismo ...
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misterioso /miste'rjoso/ agg. [der. di misterio, var. ant. di mistero]. - 1. [che costituisce un mistero: le m. leggi della natura] ≈ arcano, enigmatico, impenetrabile, incomprensibile, inspiegabile, occulto, [...] oscuro, (lett.) sfingeo. 2. [di parola, linguaggio e sim., che ha un significato oscuro, velato: una m. allusione] ≈ (lett.) criptico, sibillino. ↔ chiaro, comprensibile, evidente, spiegabile. 3. [di persona, comportamento e sim., che dà adito a ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel contesto d’una frase.
Linguistica
Il termine...
parola
Domenico Consoli
Ciascuno degli elementi lessicali di cui è composto il discorso. Solo due volte ha valore di " vocabolo singolo ": in tale accezione è al singolare, preceduto da ‛ ultima ', e all'interno di modi idiomatici che alludono...