scoprire
(ant. o poet. o region. scovrire) v. tr. [comp. di s- (nel sign. 1) e coprire] (coniug. come coprire). – 1. a. Togliere ciò che serve a coprire, a riparare, a nascondere alla vista: s. una pentola; [...] il suo gioco agli avversarî; ant. e letter., rivelare a parole, denunciare o spiegare: E avvegna ch’assai possa esser sazia qua scopro (Leopardi). 4. Acquisire alla conoscenza e all’esperienza umana nozioni, fatti, oggetti, luoghi prima ignoti: s. la ...
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formula
fòrmula (o fòrmola) s. f. [dal lat. formula, propr. dim. di forma «forma»]. – 1. a. Frase o insieme di frasi imposte da una norma consuetudinaria (rituale o legale) come espressione costante [...] in senso peggiorativo, frase fatta, formulazione cristallizzata e sim.: f. abusate, f. stereotipe; ripetere le solite formule. In letteratura, e in partic. nella poesia epica greca, talora anche nell’epica popolare non greca, insieme di parole che si ...
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ricordo
ricòrdo s. m. [der. di ricordare]. – È in genere sinon. di memoria, ma con accezioni più limitate (solo memoria, infatti, indica la funzione psichica, la facoltà, la capacità di ricordare). Quindi: [...] in r., per r., a perenne r., per richiamare e tenere presenti nell’animo, nel sentimento, fatti o persone: ti offro questo libro per mio r., con parole appropriate e spesso anche decorato con un’immagine, che viene distribuito a parenti e amici ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, [...] : Euripilo ebbe nome, e così ’l canta L’alta mia tragedìa in alcun loco (Inf. XX, 112-13), parole con cui Virgilio allude ). b. Fatto, evento luttuoso, grave sventura o disgrazia, che suscita sentimenti di dolore e di terrore: la guerra è sempre una t ...
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ridurre
(ant. redurre, ridùcere, redùcere) v. tr. [lat. redūcĕre «ricondurre», comp. di re- e ducĕre «condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Ricondurre, far tornare al luogo di partenza, oppure al luogo [...] ; r. una cosa a mente o a memoria; r. fatti diversi a un principio comune; è specifico in senso proprio, in medicina, nelle espressioni r. un sost. o da un agg. in funzione predicativa: con due parole l’ha ridotto un coniglio. In usi assol., ant. o ...
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domanda
(ant. o tosc. dimanda) s. f. [der. di domandare]. – 1. Il domandare; le parole con cui si esprime il desiderio di sapere qualcosa: fare, rivolgere una d.; soddisfare a una d.; d. strana, lecita, [...] del giudizio, con il quale l’attore enuncia la sua richiesta e i fatti su cui essa si basa, e chiama davanti al giudice il convenuto perché esponga, se crede, le sue difese, e in ogni caso sia soggetto alla pronuncia che il giudice emetterà ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] di minoranza, il secondo termine di paragone è introdotto dalla prep. di, più raramente dalla cong. che, se segue un nome («il piombo è più pesante del ferro»; «i fatti sono più efficaci che le parole»; sempre di davanti a pronome: «sono più alto di ...
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doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; [...] matrici zincografiche, su carta patinata, e con uso di inchiostri speciali fatti con pigmenti d’anilina di due colori ., gioco consistente in una frase che, per diverso frazionamento delle parole che la compongono, dà luogo a un’altra frase: giuochi ...
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superbo
supèrbo agg. [dal lat. superbus, der. di super «sopra»]. – 1. a. Che ha in sé e dimostra superbia (è il più com. e pop. degli agg. sinonimi o di sign. affine, come altero e altezzoso, orgoglioso, [...] o anche solo fierezza: una risposta s.; le sue s. parole; s’avanzava diritto, con passo s. (Manzoni); con fronte locuz. essere o andare s. di ...): è s. di suo figlio; è s. dei progressi fatti, dei risultati raggiunti, del successo ottenuto; sono ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] quella giornata m’ha lasciato un cattivo ricordo; le sue parole mi hanno lasciato grande amarezza. b. Affidare: ho è lasciato andare a confidenze un po’ pericolose). Lasciar correre, chiudere un occhio, sorvolare con troppa indulgenza su fatti ...
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GIORNALE e Giornalismo (lat. diurnalis da diurnus "giornaliero"; fr. journal e journalisme; sp. diario, periódico e periodismo; ted. Zeitung e Zeitungswesen; ingl. newspaper e journalism)
Francesco FATTORELLO
Giulio NATALI
Stefano LA COLLA
Telesio...
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...