dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] d. davvero, parlare sul serio; si fa presto a d.; si fa tanto per d., si fa così per d., per discorrere, senza voler dare alle parole tutto il loro peso: non faccio, tosc. non fo, per d., per il solo gusto di parlare, o per vantarmi: non faccio per d ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] indicare la sede dell’accento tonico (in francese, per es., non l’hanno in nessun caso). 3. a. Modo di pronunciare le parole, particolare intonazione o cadenza di voce: parlare con a. nasale, con a. straniero; ho capito dall’a. che era un genovese. b ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] se vuoi che t’intenda. In questo sign. è meno pop. di sentire; è comune invece seguito dal verbo dire, a proposito di parole o notizie giunte al nostro orecchio: l’ho inteso dire da alcuni colleghi; anche senza dire: io riferisco soltanto ciò che ho ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] da un’esplosiva (p, b, t, d, k, ġ) o da una fricativa labiodentale (f, v) più una liquida (l, r) come nelle parole prato, treno, flusso. 3. In enologia, si dice del mosto d’uva quando non presenta la fermentazione alcolica, in seguito all’azione di ...
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scrivere
scrìvere v. tr. [lat. scrībĕre] (pass. rem. scrissi, scrivésti, ecc.; part. pass. scritto). – 1. a. Tracciare sulla carta o su altra superficie adatta i segni grafici appartenenti a un dato [...] con determinati segni: «scuola» si scrive con la «c», non con la «q»; riprodurre in modo esatto la grafia di una parola: come si scrive questo termine greco?; non riesco a s. il vostro nome: è troppo ostico. 2. a. Annotare, fermare per mezzo della ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] : all’it. spada fanno riscontro il fr. épée, lo spagn. e port. espada, in cui la vocale prostetica s’è fissata alla parola indipendentemente dal contesto. 3. a. I lungo: nome dato comunem. alla lettera j, altrimenti detta iod o iota. b. I greco: nome ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] sing.): cerca di dire cose che abbiano senso (o che abbiano un s. comune, con lo stesso sign.); per lo più in frasi negative: parole, frasi, discorsi senza s., privi di s., vuoti di senso; non c’è senso in quello che dici. Con sign. più ampio, anche ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] , ma non le note stesse); per un diverso uso di o. assoluto, v. oltre, nel sign. n. 5. 3. In moltissimi casi, la parola indica solo la parte esterna dell’orecchio, cioè il padiglione: il lobo dell’o.; avere gli o. grandi, a sventola; con gli o. rossi ...
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equivoco
equìvoco agg. e s. m. [dal lat. aequivŏcus, agg., comp. di aequus «uguale» e tema di vocare «chiamare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di voce, locuzione, discorso, ecc., che si prestano a essere [...] ») in rima con E se tu mai nel dolce mondo regge («ritorni»), Dante, Inf. X, 80 e 82; o anche da parole diverse soltanto nella funzione grammaticale, come la quartina del Pascoli («Il passato», in Myricae): Rivedo i luoghi dove un giorno ho pianto ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] .: hai fatto un danno da poco!, assai grave; rompi pure, tanto, costa poco la roba oggi; e dico poco!, commento canzonatorio alle parole di chi esagera, di chi si vanta eccessivamente, e sim. d. Nell’uso ant. e pop., si ha talora la concordanza con ...
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PAROLE INCROCIATE (fr. mots croises; sp. palabras cruzadas ted. Kreuzworträtsel; ingl. crosswords)
Giuoco di pazienza, che consiste nella ricerca di una serie di parole disposte orizzontalmente e verticalmente, aventi un certo numero di lettere...
MACEDONIA, PAROLE
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole ➔composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre...