negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] degli atomi (o più esattamente, dei protoni in essi presenti); oltre che cariche elettriche n. e positive (in partic., particelle elementari n. e positive), si distinguono in positivo e negativo anche i poli di un generatore di corrente continua, di ...
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espletivo
agg. [dal lat. tardo expletivus, der. di explere «riempire»]. – Riempitivo, pleonastico; in linguistica, particelle e., quelle che servono a dar forza o ritmo alla frase; per es. la negazione [...] nelle frasi «più che non occorra; più che non sia necessario», o il ti di eccoti in frasi come «eccoti che arriva lui» e sim ...
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prione
prïóne s. m. [dall’ingl. prion, comp. di pr(oteinaceous) e i(nfectious particle) «particella infettiva proteica», con il suffisso -on «-one»]. – In biologia, termine con cui è stato designato [...] un tipo di particelle infettive (prima indicate come virus lenti, a struttura più semplice di quella dei virus) consistente in una sola molecola proteica, di peso molecolare relativamente basso; i prioni, i cui aspetti biologici non sono stati ancora ...
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levigatore
levigatóre s. m. [der. di levigare]. – 1. (f. -trice) Chi, per mestiere, compie il lavoro di levigazione d’una superficie; in partic., l. di pavimenti, nell’edilizia, sinon. di molatore. 2. [...] Apparecchio per determinare la granulometria di particelle solide molto fini (v. levigazione). ...
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levigazione
levigazióne s. f. [dal lat. levigatio -onis]. – 1. In genere, l’operazione di levigare una superficie, e il risultato di tale operazione. Nella tecnica meccanica, procedimento di finitura [...] separare una sostanza da un miscuglio di più componenti polverizzati, sfruttando la diversa velocità di caduta delle singole particelle quando siano immerse in un liquido; importante in passato nella metallurgia estrattiva dell’oro, è un metodo usato ...
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ribosoma
ribosòma s. m. [comp. di ribo(nucleico) e -soma] (pl. -i). – In biologia, nome di particelle del citoplasma cellulare che possono essere libere nel citoplasma o attaccate al margine esterno [...] del reticolo endoplasmatico, oppure all’interno dei mitocondrî e dei cloroplasti: hanno forma sferoidale e un diametro di circa 200 Å, sono ricche di acido ribonucleico (e da ciò prendono il nome) e sono ...
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struttura
s. f. [dal lat. structura, der. di struĕre «costruire, ammassare», part. pass. structus]. – In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione [...] porfiroblastica, lepidoblastica, nematoblastica delle rocce metamorfiche. c. In agraria, s. partito-parcellare, quella in cui le particelle del terreno non hanno fra loro alcuna relazione di raggruppamento durevole, e quindi sono del tutto distaccate ...
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strutturare
v. tr. [der. di struttura]. – Dare una struttura; organizzare e realizzare secondo una determinata struttura, in base a un modello organico e globale: s. i rapporti sociali, o l’economia, [...] ; un romanzo, un film ben strutturato. Con sign. e usi specifici: in fluidodinamica, fluido strutturato, che contiene particelle materiali di varia struttura e natura (microelementi), dotate di proprie libertà di movimento che alterano le proprietà ...
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levogiro
agg. [comp. del lat. laevus «sinistro» e del tema di girare1, coniato in contrapp. a destrogiro]. – Che va verso sinistra, nel senso contrario a quello delle lancette dell’orologio; è l’opposto [...] . 2. In chimica, di composto che, in soluzione, devia il piano della luce polarizzata nel verso antiorario. 3. In fisica, sono detti convenzionalmente particelle levogire i fermioni il cui spin è orientato in senso opposto alla direzione di moto. ...
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isoelettrico
iṡoelèttrico agg. [comp. di iso- e elettrico] (pl. m. -ci). – In elettrochimica, punto i., il valore del pH in corrispondenza del quale un sistema o un composto è elettricamente neutro: [...] a tale punto, i colloidi coagulano, avendo le particelle che li costituiscono perduto la loro carica superficiale, e gli elettroliti anfoteri, che al disopra o al disotto di esso si comportano come acidi o come basi, presentano un minimo di ...
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alfa, particèlle Particelle materiali emesse con alta velocità dai nuclei degli atomi delle sostanze radioattive, identificate, intorno al 1900, da lord Rutherford. Sono costituite da nuclei di elio (massa: 4 unità di massa atomica, carica...
In linguistica, particelle che servono a dare forza o ritmo alla frase; per es., la negazione nelle frasi «più che non occorra»; «più che non sia necessario», o il ti di eccoti in frasi come «eccoti che arriva lui» e similari.