paterpàter s. m. – Forma abbreviata per indicare la preghiera del Paternoster (v. paternoster): recitare un p.; dire tre p., ave e gloria. ...
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paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Paternoster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] comunem. si adoperi al plur.: dire, recitare il p., un p.; recitare cinque paternostri e dieci avemmarie (altrimenti, cinque Paternoster, ma come forma latina). b. Locuzioni: sapere una cosa come il p., saperla a memoria, conoscerla a menadito; è ...
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quotidiano
(letter. cotidiano) agg. e s. m. [dal lat. quotidianus, cotidianus, der. di quotidie o cotidie «ogni giorno», comp. di quot «quanti» e dies «giorno»]. – 1. agg. a. Di ogni giorno, che si fa [...] telefono mentre stavo facendo le mie q. abluzioni. In partic., pane q., nell’invocazione «dacci oggi il nostro pane quotidiano» del Paternoster (lat. cotidianus, con cui la Vulgata traduce nel Vangelo di Luca 11, 3, il gr. ἐπιούσιος che in Matteo 6 ...
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sanctificetur
v. lat. [3a pers. sing. del pres. cong. passivo di sanctificare «santificare», quindi «sia santificato»]. – Forma verbale, nota soprattutto perché compare nella preghiera del Paternoster [...] (sanctificetur nomen tuum «sia santificato il tuo nome»), usata talvolta (anche nella forma adattata santificetur) in tono iron. o scherz. come sost. (masch., raramente femm.) per indicare persona bigotta, ...
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paternoster
paternòster s. m. – Grafia unita del lat. Paternoster, inizio della preghiera insegnata da Gesù ai discepoli (Matteo 6, 9-13; Luca 11, 2-4), che, con uso sostantivato, indica la preghiera [...] stessa: dire, recitare il paternoster. Per alcune locuz. che ha in comune con paternostro, v. questa voce. ◆ Nella tecnica, si dice a paternoster (dove la parola ha il sign., assai raro in altri casi, ...
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embolismo2
embolismo2 s. m. [dal lat. tardo embolismus «intercalazione», der. del gr. ἐμβάλλω «inserire»]. – Preghiera liturgica, che riprende e sviluppa un’altra appena recitata; è così detta, per es., [...] tutti i mali ...» e, nella messa latina, Libera nos, quaesumus Domine, ab omnibus malis ...); è così detta perché «intercalata» nella messa, dopo il Paternoster, di cui riecheggia l’ultima petizione («Ma liberaci dal male», Sed libera nos a malo). ...
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fiat voluntas tua
〈fìat volùntas tùa〉 (lat. «sia fatta la tua volontà»). – Parole di Gesù nell’orto di Getsemani (Matteo 26, 42); le stesse parole sono contenute nel Paternoster (Matteo 6, 10). Si ripetono, [...] talora, nella loro forma latina per esprimere concessione oppure accettazione rassegnata ...
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padrenostro
padrenòstro (o 'Padre nòstro') s. m. – Traduzione ital. del lat. Paternoster (v. paternoster), con cui viene indicata la preghiera stessa che ha inizio con queste parole: recitare il padrenostro [...] (o il Padre nostro); raro il plur. padrenostri, per il quale è quasi esclusiva la forma paternostri ...
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domenicale2
domenicale2 agg. e s. m. [variante di dominicale, per incrocio con la voce prec.], ant. – 1. agg. Del Signore: orazione d., il Paternoster (perché insegnato da Gesù). 2. s. m. Il velo col [...] quale, nei primi secoli della Chiesa, le donne coprivano la mano sulla quale il sacerdote posava l’Eucaristia che esse stesse portavano poi alla bocca (gli uomini invece la ricevevano sulla mano nuda) ...
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orazione
orazióne s. f. [dal lat. oratio -onis (che significava «discorso» nel lat. class., «preghiera» nel lat. degli scrittori cristiani), der. di orare «parlare; pregare»]. – 1. Sinon. meno com. di [...] sopra te l’orazïoni, E piansi (Pascoli); le o. del mattino, della sera; o. domenicale, cioè «del Signore», il Paternoster, così detto perché insegnato da Gesù ai suoi discepoli; raccomandarsi alle o. di qualcuno; ricordare qualcuno nelle proprie o ...
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Religione
Nome, dalle parole iniziali della versione latina (Pater noster, qui es in caelis), della preghiera che, secondo il Vangelo di Matteo, Gesù insegnò ai discepoli.
Tecnica
A p. (dove la parola ha il significato, assai raro in altri...
Musicista (Roncole, Busseto, 10 ottobre 1813 - Milano 27 gennaio 1901). Massimo operista italiano dell'Ottocento, tra i più celebrati di tutti i tempi, V. musicò 28 opere, alle quali vanno aggiunti cinque rimaneggiamenti. In esse la magistrale...