contrito
agg. [dal lat. contritus, part. pass. di conterĕre «stritolare, logorare, consumare»; nel sign. fig., dal lat. eccles.]. – 1. ant. Stritolato, tritato. 2. Profondamente addolorato e pentito [...] di una colpa o di un fallo commesso, soprattutto come sentimento religioso: essere, mostrarsi c.; contrita d’ogni suo peccato, divotamente si confessò (Boccaccio). ...
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mondamento
mondaménto s. m. [der. di mondare], non com. – L’atto e l’effetto del mondare; raro in senso proprio (per cui si usa quasi esclusivam. mondatura o monda), è adoperato talvolta nel senso fig. [...] di purificazione spirituale: il m. dell’anima dal peccato. ...
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mondazione
mondazióne s. f. [dal lat. tardo mundatio -onis], ant. – Il mondare o il mondarsi, soprattutto nel senso fig. di purificazione, liberazione dal peccato. ...
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mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte [...] , o purificato, da un punto di vista etico o spirituale; privo di colpa. Di solito seguito da una determinazione: esser m. dal peccato, da vizî; chi Ebbe mani più monde Di spergiuro e d’insidia? (D’Annunzio); ma anche assol.: sì che, mondi e lievi ...
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cadere
cadére v. intr. [lat. cadĕre, con mutamento di coniugazione] (pass. rem. caddi, cadésti, ecc.; fut. cadrò, ecc.; condiz. cadrèi, ecc.; nell’uso ant. e letter., si ha in alcune forme il tema cagg-: [...] di legge; c. in un errore, in un equivoco; in senso morale, c. in tentazione, in colpa; c. in peccato, commetterlo; quindi, assol., peccare: anche il giusto cade sette volte al giorno (per l’origine biblica della frase, v. giusto1, n. 1 b). c ...
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scabbia
scàbbia s. f. [lat. tardo scabia, class. scabies, dal tema di scabĕre «grattare»]. – 1. a. Nome di varie malattie cutanee pruriginose prodotte da diverse specie di acari nell’uomo e in altri [...] , non contendere a l’asciutta scabbia Che mi scolora», pregava, «la pelle» (Dante), parole di Forese Donati che, purgando il peccato di gola, è ridotto in estrema magrezza. c. fig., letter. Male, difetto, che costituisce un fattore di corruzione e di ...
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gaberiano
s. m. e agg. Ammiratore del cantautore Giorgio Gaber, nome d’arte di Giorgio Gaberscik (1939-2003); di Giorgio Gaber. ◆ è un peccato che con il corpo si cerchi di seppellire anche l’anima di [...] Gaber. A sinistra, quelli che egli aveva ridicolizzato e che sempre più lo trattavano come un ospite impresentabile, come un qualunquista (o come un traditore per vie coniugali), si sono ora presi la rivincita ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); [...] e che ha cominciato a recitare ancora giovanissimo. d. Locuzioni: figli di Dio, nella Scrittura, gli uomini; figli del peccato, del secolo, del mondo, nel linguaggio ascetico, gli uomini in quanto peccatori; figli del dolore, dell’esilio, gli ...
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pentateuco
pentatèuco (o Pentatèuco, raro Pentetèuco) s. m. [dal lat. tardo pentateuchus, gr. πεντάτευχος, comp. di πεντα- «penta-» e τεῦχος «borsa o scrigno per i libri (rotoli di papiro)», o anche [...] , e nel complesso offre i frammenti di una storia che, prendendo inizio dalla creazione del mondo e di Adamo, dal peccato e dalla condanna, va poi restringendosi alla storia del popolo di Israele, il suo costituirsi, le sue peregrinazioni, sino alla ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...