menda1
mènda1 s. f. [lat. mĕnda, forma parallela a mĕndum (dello stesso sign.: v. mendo), di etimo ignoto], letter. – Difetto non grave, soprattutto in opere d’arte o di letteratura, o anche in prodotti [...] del lavoro e della tecnica: rilevare, correggere le m.; opera piena di mende. Meno com. riferito a persona: ognuno di noi ha qualche m.; anticam., colpa morale, peccato: Facendo celebrargli offici e messe, In remission de le passate m. (Ariosto). ...
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mendacio
mendàcio s. m. [dal lat. mendacium; v. mendace], letter. – Falsità nelle parole, affermazione deliberatamente menzognera: fu il peccato di Pietro gravissimo, ... perché celò e nascose la verità [...] con la bugia e fu il suo m. pernicioso contro la fede (Savonarola) ...
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gioventu
gioventù (ant. gioventude, gioventute, e raro gioventùdine) s. f. [dal lat. iuventus -utis, der. di iuvĕnis «giovane»]. – 1. Una delle età della vita umana, compresa tra l’adolescenza e la maturità [...] che si sono commessi nella propria giovinezza o che sono proprî dei giovani; e spesso, alludendo a un figlio naturale: è stato un peccato di gioventù. Raro e letter. con gli usi estens. di giovane, riferito ad animali, piante, o a cose inanimate: O ...
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rio1
rio1 agg. e s. m. [lat. reus: v. reo1], poet. – 1. agg. Reo, colpevole; soprattutto negli usi fig., avverso, perverso, malvagio: Sì che fortuna od altro tempo rio Non ci potesse dare impedimento [...] periglio (Foscolo); dalle stanche ceneri Sperdi ogni ria parola (Manzoni). 2. s. m. Nell’uso ant., con valore neutro, reità, colpa, peccato: ma sente Che glie despiace onne rio (Iacopone); per null’altro rio Lo ciel perdei che per non aver fé (Dante ...
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astersione
astersióne s. f. [dal lat. tardo abstersio -onis]. – L’operazione di astergere: a. di una ferita; a. del calice; fig.: l’a. di ogni peccato. ...
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sollecitare
(ant. sollicitare) v. tr. e intr. [dal lat. sollicitare «agitare fortemente», der. di sollicĭtus «sollecito1»] (io sollécito, ecc.). – 1. tr. a. Fare pressione, insistere presso altri perché [...] di raccomandazioni e aderenze: s. favori; s. incarichi; s. posti ben remunerati. c. fig., letter. Incitare, eccitare: s. al peccato; con più instanzia che prima non faceva la cominciò a sollicitare a quello che egli di lei disiderava (Boccaccio ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] del pericolo di morte, in cui appare necessaria e indifferibile un’azione, cui osta una disposizione di legge; c. riservato, peccato e censura per la cui assoluzione, posta la loro gravità o influenza, non è competente un confessore ordinario, ma si ...
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pane1
pane1 s. m. [lat. panis]. – 1. a. Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale (che in alcuni tipi può anche [...] rende un faticoso lavoro (per ricordo del passo biblico in cui Adamo è condannato da Dio a subire le conseguenze del suo peccato: in sudore vultus tui vesceris pane «col sudore del tuo volto mangerai il pane», Genesi 3, 19); p. sudato, guadagnato con ...
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suffragio
suffràgio s. m. [dal lat. suffragium, prob. comp. di sub- e tema di fragor «fragore» (pare infatti che suffragium fosse propriamente l’acclamazione); secondo altra ipotesi, suffragium sarebbe [...] senso più stretto, opera buona fatta da un fedele per ottenere ad altra persona la remissione della pena temporale dovuta al peccato già perdonato. In senso ancora più stretto e con uso più com., applicazione di opere buone, compiute sia dai fedeli ...
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sprecare
v. tr. [etimo incerto; forse lat. *exprecari «mandare in malora», comp. di ex- e precari «pregare, augurare, maledire», presente anche nei composti deprecari e imprecari (v. deprecare, imprecare)] [...] l’ingegno; hai sprecato un’occasione preziosa; consumare eccessivamente e senza pro, sciupare, buttare via: non sprecate il pane!; è un peccato s. tutta quella grazia di Dio; spegni la luce, non sprechiamo la corrente. In senso fig., s. il fiato, le ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...