indurre
(ant. indùcere) v. tr. [lat. inducĕre, comp. di in-1 e ducĕre «condurre»] (coniug. come addurre; part. pass. indótto, ant. indutto]. – 1. Propr., far penetrare, quindi destare, suscitare in altri [...] determinata situazione morale, o persuadere a fare qualche cosa: i. in tentazione, in errore; i. a compassione; i. al male, al peccato, al delitto; i. con promesse, con lusinghe, con minacce; Questa è la vita ch’a ben far m’induce (Petrarca); sono ...
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induzione
induzióne s. f. [dal lat. inductio -onis, der. di inducĕre «indurre», part. pass. inductus; nelle accezioni scient. dei nn. 3 e 4, dal fr. induction e ingl. induction]. – 1. non com. L’atto [...] con la persuasione o in altro modo sulla volontà di una persona, spingendola a compiere determinati atti: i. al peccato, al delitto, al tradimento, alla prostituzione. In partic.: nel diritto, i. al matrimonio mediante inganno, reato consistente nel ...
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recidivare
v. intr. [der. di recidivo] (aus. avere). – Essere recidivo: r. in una colpa, nel peccato; r. in un reato, in diritto penale; r. in una malattia, in medicina, e, con la malattia come soggetto: [...] l’afta, o la follicolite, tende a recidivare. ◆ Part. pres. recidivante, frequente come agg. nel linguaggio medico: malattia, frattura recidivante ...
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recidivita
recidività s. f. [der. di recidivo]. – L’essere recidivo, e, più partic., l’inclinazione, la tendenza a recidivare: r. in un reato, in diritto penale; r. in o di una malattia, in medicina; [...] r. in un peccato, nella teologia morale, l’atteggiamento di colui che ricade sempre negli stessi peccati, senza mai emendarsi, pur avendoli ripetutamente confessati. ...
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concezione
concezióne s. f. [dal lat. conceptio -onis, der. di concipĕre «concepire», part. pass. conceptus]. – 1. L’atto del concepire o dell’essere concepito, nel sign. proprio: periodo (del ciclo [...] (definito da Pio IX nel 1854) con cui è attribuito a Maria madre di Gesù il privilegio di essere stata immune dal peccato originale fin dall’istante del suo concepimento; anche, il giorno (8 dicembre) in cui la Chiesa celebra la concezione di Maria ...
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fiumana
s. f. [der. di fiume]. – Corrente larga e impetuosa di un fiume in piena: la f. dilagò per i campi; Per correnti di rapide f. (Giusti); anche sinon. di fiume in genere: una f., alla riva della [...] . di parole; con altro senso fig., in Dante, Su la f. ove ’l mar non ha vanto (Inf. II, 108), verso di interpretazione discussa, con il quale il Poeta vuole prob. indicare la selva del peccato, piena di pericoli, più di quanti ne abbia il mare reale. ...
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massa
s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine [...] s. Agostino, il quale afferma (Enchiridium ad Laurentium, 26-27) che il genere umano è divenuto una massa peccati in conseguenza del peccato originale]. – 1. a. Quantità di materia, omogenea o no, unita in un solo pezzo, indipendentemente dalla forma ...
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pertinace
agg. [dal lat. pertĭnax -acis, comp. di per-1 (che indica insistenza) e tĕnax -acis «tenace»]. – 1. Che dà prova di grande costanza e tenacia nel proprio modo di pensare e di agire: essere [...] arresti (F. De Sanctis); in partic., spec. nel linguaggio della morale cattolica, di chi persiste ostinatamente nel male, nel peccato, nell’errore. Meno com. con sign. più generico, insistente, persistente: una pioggia, una febbre pertinace. ◆ Avv ...
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scialacquatore
scialacquatóre s. m. (f. -trice) [der. di scialacquare]. – Chi scialacqua, chi dissipa con eccessiva prodigalità le proprie sostanze o sperpera quelle altrui: egli è un sc. che ha consunto [...] colui che «Biscazza e fonde la sua facultade, E piange là dov’esser de’ giocondo» (Inf. XI, 44-45), e considera il peccato dei dissipatori affine a quello dei suicidi, assegnando gli uni e gli altri allo stesso girone dell’inferno, il 2° del cerchio ...
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soddisfare
(tosc. o letter. sodisfare; ant. satisfare) v. tr. e intr. [lat. satisfacĕre, comp. di satis «abbastanza» e facĕre «fare»] (pres. io soddisfàccio o soddisfò o soddisfo, tu soddisfài o soddisfi, [...] . Dare soddisfazione, riparare, fare ammenda, spec. in senso morale e religioso: s. un’offesa o a un’offesa; s. le colpe, i peccati commessi (v., per il valore ecclesiastico, soddisfazione); E qui convien ch’io questo peso porti Per lei [per il ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...