azzeccagarbuglismo
s. m. (spreg.) La tendenza al cavillo e all’intrigo eretta a metodo e a sistema di vita. ◆ [Cesare] Previti affonda invece le sue gravissime imputazioni in commi e ricusazioni, rinvii [...] dubbio (ché a pensare male - come ci ha insegnato un cattivo maestro del calibro di [Giulio] Andreotti - si fa peccato, ma raramente si sbaglia) che l’eudemonismo sia l’ennesima fanfaluca, che il tecnicismo sia una revisione del vecchio qualunquismo ...
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sprecopoli
(Sprecopoli), s. f. inv. Scandalo suscitato dal malcostume di sperperare il denaro pubblico. ◆ Possiamo chiamarla «Sprecopoli», come fa Giampaolo Pansa, o semplicemente enumerarlo come l’ennesimo [...] generale del Centro sperimentale di cinematografia. Lei aveva accusato il Centro su «Il riformista» di «sprecopoli culturale». Peccato che il presidente sia Francesco Alberoni, quota certo non centrosinistra (oggi apparirà una risposta, sempre su «Il ...
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condannazione
condannazióne (anche condannagióne e condennagióne) s. f. [dal lat. condemnatio -onis], ant. – Condanna, sentenza di condanna: furono cancellate le lor condannagioni, e riebbero i loro [...] beni (Malispini); porre fine a simili condennagioni (Machiavelli); giudice implacabile e inappellabile a condannazion del peccato (Segneri). ...
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simboleggiare
v. tr. [der. di simbolo] (io simboléggio, ecc.). – Rappresentare per mezzo di simboli, esprimere in forma simbolica: il verde simboleggia la speranza; la «selva oscura» di Dante simboleggia [...] l’errore e il peccato. ◆ Part. pres. simboleggiante, anche come agg.: una figura di donna simboleggiante la giustizia. ...
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infando
agg. [dal lat. infandus, comp. di in-2 e fandus, gerundivo di fari «dire, parlare»], letter. – Che non può essere detto o narrato, soprattutto perché orribile, esecrabile: peccato inaudito, infando, [...] immenso (Berni); eccidio i. (V. Monti). Cfr. il più comune nefando ...
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mancamento
mancaménto s. m. [der. di mancare]. – 1. tosc. o letter. Con sign. generico, il fatto di mancare o di scarseggiare: grande sciocchezza era porre ne’ sogni alcuna fede, perciò che o per soperchio [...] di cibo o per m. di quello avvenieno (Boccaccio). 2. fig. a. Difetto morale, colpa, peccato: Dio conosce i miei m., e quello che ne conosco anch’io, basta a confondermi (Manzoni). b. Mancanza di riguardo, offesa: Se ignun de’ miei t’ha fatto m. ( ...
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vanita
vanità s. f. [dal lat. vanĭtas -atis, der. di vanus «vano, vuoto»]. – 1. a. letter. Il fatto, la condizione di essere senza corpo, privo di consistenza materiale: Noi passavam su per l’ombre che [...] meritino; vuotezza interiore; ostentazione di un’alta opinione di sé stessi, dei proprî meriti, delle proprie doti fisiche: un piccolo peccato di v. (femminile); la v. di certi intellettuali, o letterati; una ragazza piena di v.; tutto questo lo fa ...
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simonia
simonìa s. f. [dal lat. tardo, eccles., simonīa, der. dal nome di Simone Mago, il samaritano che, secondo gli Atti degli Apostoli 8, 18-24, cercò di comprare dagli apostoli Pietro e Giovanni, [...] ): praticare la s.; la s. è considerata delitto nel diritto canonico; condannare, essere condannato per s.; anche, il peccato commesso da chi fa tale commercio: macchiarsi di s.; nel cerchio secondo s’annida ... Falsità, ladroneccio e simonia (Dante ...
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fallo1
fallo1 s. m. [der. di fallare]. – 1. a. Errore: cadere in f.; senza f., senza tema di sbagliare, senza dubbio, e, più spesso, con certezza assoluta, infallibilmente: ci vedremo senza f. domattina. [...] in f., posarlo su terreno malsicuro, sdrucciolevole, o spingerlo inavvertitamente nel vuoto. b. Colpa, errore di natura morale, peccato: un piccolo, un grave f.; un f. imperdonabile; falli di gioventù; commetter fallo, commettere un f.; essere in ...
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scientismo2
scientismo2 s. m. [dall’ingl. scientism]. – Complesso delle dottrine e delle pratiche proprie della Chiesa scientista (ingl. Christian Science 〈krìstiën sàiëns〉, propr. «Scienza cristiana»), [...] sua dottrina, attraverso il mezzo della preghiera, nell’uomo può rivivere la capacità curativa di ogni forma di male, fisico e spirituale, già esercitata da Gesù. È negata la realtà oggettiva della materia, del peccato, della malattia e della morte. ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...