fallo1
fallo1 s. m. [der. di fallare]. – 1. a. Errore: cadere in f.; senza f., senza tema di sbagliare, senza dubbio, e, più spesso, con certezza assoluta, infallibilmente: ci vedremo senza f. domattina. [...] in f., posarlo su terreno malsicuro, sdrucciolevole, o spingerlo inavvertitamente nel vuoto. b. Colpa, errore di natura morale, peccato: un piccolo, un grave f.; un f. imperdonabile; falli di gioventù; commetter fallo, commettere un f.; essere in ...
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scientismo2
scientismo2 s. m. [dall’ingl. scientism]. – Complesso delle dottrine e delle pratiche proprie della Chiesa scientista (ingl. Christian Science 〈krìstiën sàiëns〉, propr. «Scienza cristiana»), [...] sua dottrina, attraverso il mezzo della preghiera, nell’uomo può rivivere la capacità curativa di ogni forma di male, fisico e spirituale, già esercitata da Gesù. È negata la realtà oggettiva della materia, del peccato, della malattia e della morte. ...
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immacolato
(ant. immaculato) agg. [dal lat. immaculatus, comp. di in-2 e maculatus, part. pass. di maculare «macchiare, profanare»]. – 1. Senza macchia di colpa, purissimo, incontaminato: S’immaculato [...] visse immaculata (Machiavelli). In partic., l’I. Concezione, di Maria madre di Gesù, immune dalla macchia del peccato originale al momento del suo concepimento; anche sostantivato, sia sottintendendo Concezione, sia riferito alla Madonna stessa: la ...
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confessare
v. tr. [lat. *confessare, der. di confessus, part. pass. di confiteri «dichiarare, confessare»] (io confèsso, ecc.). – 1. a. Riconoscere e palesare una propria colpa, un errore commesso, o [...] vinto, confessarsi colpevole, dichiarare, ammettere di esserlo. 2. Con riferimento al sacramento della penitenza: a. Dire i proprî peccati al confessore: hai confessato tutte le bugie che hai detto? Nel rifl., confessarsi, fare la confessione: mostrò ...
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sciolto
sciòlto agg. [part. pass. di sciogliere]. – 1. a. Non legato, non fermato o trattenuto, libero da legamenti, da vincoli, da impedimenti: avere le mani, le braccia sc.; portare i capelli sc. sulle [...] ., ant. Di uomo, o di donna, non unito da vincolo di matrimonio e quindi scapolo, o nubile: tu potrai comprendare il peccato di molti, i quali non vogliono pigliar moglie, e di molte che non vogliono pigliar marito, ma vogliono vivare sciolti per far ...
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agnello
agnèllo s. m. (f. -a) [lat. agnĕllus, dim. di agnus «agnello»]. – 1. a. Il nato della pecora, fino a un anno d’età: il belato dell’a.; la favola del lupo e dell’a.; è simbolo di timidezza e di [...] . XVI, 16-19: Io sentia voci, e ciascuna pareva Pregar per pace e per misericordia L’Agnel di Dio che le peccata leva. Pur ‘Agnus Dei’ eran le loro essordia); nell’iconografia cristiana è frequente la rappresentazione di Cristo in figura di agnello ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni [...] per fede, la non validità delle opere ai fini della salvezza, la servitù dell’arbitrio umano come conseguenza del peccato originale, l’applicazione al credente dei meriti di Cristo, la riduzione dei sacramenti a tre soli, fondamentali (battesimo ...
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precipitanza
s. f. [dal lat. tardo praecipitantia, der. di praecipitare «precipitare»], ant. – Fretta o sollecitudine eccessiva e sconsiderata: di rado si è peccato per soverchia lentezza in far le leggi; [...] spessissimo per soverchia p. (Cuoco) ...
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sciupare
v. tr. [prob. lat. *exsipare, affine a dissipare (v. dissipare), con diverso pref.]. – 1. tr. a. Guastare, deteriorare, riducendo in cattive condizioni: sc. un vestito, sgualcirlo, farvi delle [...] patrimonio; Né un soldo sciupò mai per tentar l’ambo (Giusti); in questa casa si sciupa troppa corrente elettrica; è un peccato sc. l’acqua. 2. intr. pron. Subire danno, rovinarsi, perdere di valore, di pregio: gli indumenti delicati vanno lavati con ...
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relapso
(o relasso) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. relapsus, part. pass. di relabi «ricadere»]. – Nel cristianesimo delle origini, tornato al paganesimo dopo avere abbracciato la fede cristiana. Per [...] estens., nel medioevo, chi ricadeva nell’eresia o nel peccato, abbracciando dottrine considerate eretiche dopo averle abiurate. Come sost., persona tornata al paganesimo, o chi nel periodo medievale ricadeva nell’eresia. ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...