baciapilismo
s. m. (iron.) Ostentazione di una religiosità conformistica e bigotta. ◆ non è un peccato la Compagnia delle Opere, micidiale strumento economico avvolto in una nebbia di parole chiacchierose [...] quali carità, assistenza, fratellanza e baciapilismi vari, (Francesco Merlo, Repubblica, 13 dicembre 2004, p. 41, Diario) • la Moralità non è bigotteria. Non è baciapilismo, oscurantismo, conservatorismo. ...
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agostinismo
(o agostinianismo) s. m. – 1. Il complesso delle dottrine filosofiche e teologiche di s. Agostino; più particolarm., in teologia, le sue dottrine concernenti il peccato originale, la grazia, [...] il libero arbitrio, la predestinazione, ecc. 2. Complesso di indirizzi, correnti e dottrine di pensatori che si richiamano a s. Agostino, accettando e difendendo teorie e concetti, o svolgendo ed elaborando ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] grandi ostacoli; essere in un grand’impiccio; stare in gran pensiero; provare un gran dolore, un grande spavento; sarebbe un gran peccato; ho subìto un grande danno; è stata per noi una gran perdita; si deve fare una gran salita. e. Con riguardo ...
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mietere
miètere v. tr. [lat. mĕtĕre] (io mièto, ecc.; il dittongo -ie- si conserva anche fuor d’accento: mietiamo, mieteva, mietuto, ecc.). – 1. Segare i cereali maturi, a mano con la falce, oppure con [...] , quindi raccogliere, ricavar frutto: m. ricchezze, gloria, onori, soddisfazioni; Di mia semente cotal paglia mieto (Dante), del mio peccato d’invidia colgo questo frutto, cioè la pena del purgatorio. Il verso dantesco è reminiscenza biblica (cfr. s ...
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famil-amicismo
s. m. (spreg.) Favoritismo nei confronti degli amici di famiglia. ◆ Il governatore [Antonio] Fazio subordina l’etica del danaro al cattolicesimo dei valori alti della sua famiglia e dei [...] amici. Fossimo in America, il famil-amicismo del Governatore della Banca d’Italia si configurerebbe come un doppio «peccato»: oltre che economico anche religioso, un’eresia del codice protestante. In Italia invece il cattolicesimo permissivo salva ...
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fantafinanza
(fanta-finanza), s. f. Concezione fantastica della finanza e del suo mondo. ◆ Peccato che questa visione, degna di un giallo da fantafinanza, non trovi alcun riscontro nella realtà dei fatti [...] e nelle convinzioni dei governatori. (Sole 24 Ore, 8 gennaio 2000, p. 30, Finanza & Mercati) • Si tratterebbe in sostanza di sottrarre alle autorità di vigilanza nazionali il potere di dire l’ultima ...
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labile
làbile agg. [dal lat. tardo labĭlis, der. di labi «scivolare, cadere, scorrere»]. – 1. a. letter. Che scorre giù, che scivola: al sussurro canoro Del l. rivo (Pascoli). b. In chimica, lo stesso [...] necessaria alla loro efficacia. 2. fig. a. ant. Facile a cedere (in senso morale): essere l. al vizio, al peccato, alla colpa; sono naturalmente le femine tutte l. (Boccaccio). b. Che va via facilmente, che sfugge presto: avere una memoria ...
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labilita
labilità s. f. [der. di labile]. – Qualità, proprietà o condizione di ciò che è labile, nelle sue varie accezioni: l. di un composto, di un aggressivo chimico; l. al peccato; la l. delle cose [...] umane; l. di memoria. In psicologia, l. psichica, locuz., ora desueta, indicante una supposta predisposizione genotipica a disturbi di ordine mentale; l. emozionale, mancanza di stabilità nella percezione ...
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foglia
fòglia s. f. [lat. fŏlia, plur. del neutro folium «foglia, foglio», divenuto nel lat. tardo femm. sing.]. – 1. a. Organo fondamentale delle piante cormofite, di forma varia, per lo più appiattita [...] ). Con riferimenti partic.: f. di fico, quella con cui Adamo ed Eva, secondo la tradizione, si coprirono il pube dopo il peccato (e, fig., tutto quello che serve a nascondere qualcosa di sbagliato o riprovevole); foglie d’alloro o di lauro, di cui ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani [...] a formare i fiumi infernali. Il Veglio, che in Daniele simboleggia i regni di Nabucodonosor e dei suoi successori, in Dante raffigura, secondo le interpretazioni più probabili, o le varie età del mondo o l’umanità via via più corrotta dal peccato. ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...