quegli
quégli (ant. quélli) pron. dimostr. m. [lat. eccu(m) *ĭlli, modificazione, quest’ultimo, del nomin. ĭlle per analogia con qui], letter. – Quella persona, cioè una persona (o divinità, raram. animale [...] come soggetto (in casi obliqui è più com. quello); Quelli è Omero poeta sovrano (Dante); quegli allora mi domandò che peccato quel fosse (Boccaccio); don Abbondio gli andò dietro, e, mentre quegli girava la chiave nella toppa, se gli accostò (Manzoni ...
Leggi Tutto
disfrancare
v. tr. [der. di franco2, col pref. dis-1] (io disfranco, tu disfranchi, ecc.), ant. – 1. Togliere la libertà, rendere servo (contr. di affrancare): Solo il peccato è quel che la disfranca [...] (Dante). 2. Togliere la franchezza, cioè la baldanza, la sicurezza di sé ...
Leggi Tutto
iniquita
iniquità s. f. [dal lat. iniquĭtas -atis]. – 1. a. Mancanza di equità, ingiustizia: l’i. di una legge, di una sentenza; ho amato la giustizia, odiato l’i., perciò muoio in esilio, traduz. della [...] scellerata: non voglio ascoltare queste iniquità! Nel linguaggio biblico e ascetico, è termine frequente per indicare peccato che offende gravemente Dio. 2. letter. a. Ostilità, contrarietà, con riferimento a momenti storici non favorevoli ...
Leggi Tutto
capitalismo compassionevole
loc. s.le m. Concezione capitalistica dell’economia che si propone di contemperare esigenze competitive e coesione sociale. ◆ Dopo essersi dichiarato «preoccupatissimo dalla [...] , Secolo XIX, 2 dicembre 2002, p. 2, Politica) • Nella Chiesa del post-concilio l’istanza della liberazione dal «peccato strutturale» dello sfruttamento guardava, in una ottica latino-americana, al capitalismo come al potere contro cui agitare la ...
Leggi Tutto
scontare
v. tr. [der. di conto, col pref. s- (nel sign. 4), propr. «detrarre dal conto»] (io scónto, ecc.). – 1. Detrarre da un conto, da un importo: sulla spesa totale posso scontarvi il dieci per cento; [...] il Manzoni, scontò con la propria sofferenza le colpe della sua dinastia e del suo popolo; Cristo ha scontato sulla croce il peccato originale e il male di tutta l’umanità. Per estens., fam., subire la pena dovuta a riparazione o come ritorsione di ...
Leggi Tutto
carolatte
(caro-latte, caro latte), s. m. inv. Aumento del costo del latte. ◆ Peccato solo che con la moda siano arrivati anche i soliti speculatori, che per la brodaglia tiepida chiedono, come mi è [...] successo di recente nel frequentatissimo Caffè Einstein di Berlino, 4 Euro e 50, pari a nove dei vecchi marchi o a 9mila lire. Questo esempio eclatante di «carolatte» tuttavia non rispecchia necessariamente ...
Leggi Tutto
differenzialismo
s. m. Concezione basata sulla differenza di identità e caratteristiche che distinguono sessi, culture e civiltà. ◆ «Sono contro la discriminazione positiva, contro il “differenzialismo”. [...] differenze» [Elisabeth Badinter intervistata da Giampiero Martinotti]. (Repubblica, 5 aprile 2004, p. 27, Cultura) • È il peccato fatale di un multiculturalismo che inchioda gli individui nelle grandi famiglie religiose e che vede alleate sinistre e ...
Leggi Tutto
purgare
v. tr. [lat. pūrgare, der. di purus «puro»] (io purgo, tu purghi, ecc.). – 1. Liberare da impurità, da scorie, da elementi che insudiciano, alterano, corrompono; p. il sangue; p. filati, tessuti, [...] morale, purificare: p. l’uomo da vizî, passioni; p. la propria coscienza; anche, con altro complemento, p. i peccati o le macchie di peccato; più com. nel rifl., purificarsi, mondarsi da colpe, da impurità morale: E canterò di quel secondo regno Dove ...
Leggi Tutto
disgrazia
disgràzia s. f. [comp. di dis-1 e grazia]. – 1. Stato di privazione della benevolenza, della simpatia, del favore da parte di altra persona (l’opposto quindi di grazia), nelle locuz. cadere, [...] ; venne in d. della imperatrice Sofia (G. Villani); in partic., essere in d. di Dio, essere in grave colpa, trovarsi in peccato mortale. 2. Più com.: a. Sfortuna, sventura, cattiva sorte: la d. ci perseguita; avere la d. addosso; portare d., esser ...
Leggi Tutto
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire [...] ., fig. a. Discendere, trarre principio, provenire: d. da nobile famiglia; da Dio deriva ogni verità; ogni vizio e peccato grave dalla superbia si deriva e nasce (Passavanti); essere causato: tutti questi guai sono derivati dalla sua testardaggine. b ...
Leggi Tutto
Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...