scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere [...] , di un contratto. b. Più concretam., l’espressione scritta, in contrapp. a quella orale: affidare i proprî pensieri alla s.; la s. ci ha conservato il pensiero e le creazioni letterarie degli antichi. c. Con sign. più recente, ma poco com., l’atto e ...
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caricare
v. tr. [lat. tardo carrĭcare, der. di carrus «carro»] (io càrico, tu càrichi, ecc.). – 1. a. Mettere sopra un veicolo, o addosso a un animale, a una persona, un peso da trasportare. Lasciando [...] peso eccessivo: caricarsi come un mulo; caricarsi di libri, di pacchi, di valigie; fig., caricarsi di debiti, di pensieri, di fastidî; caricarsi di lavoro, di responsabilità, assumerne in quantità eccessiva. e. rifl. Concentrarsi al massimo prima di ...
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insonne
insònne agg. [dal lat. insomnis, comp. di in-2 e somnus «sonno»]. – 1. a. Sveglio, desto, di persona che non dorme nelle ore riservate al sonno, o per insonnia o perché tormentata dall’ansia, [...] da pensieri, da preoccupazioni: trascorse i. nel letto gran parte della notte; sono rimasto i. fino a tardissima ora ad aspettare la tua telefonata; attese i. in una poltrona il suo ritorno. b. estens. e fig. Alacre, infaticabile, di persona che non ...
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carico1
càrico1 (poet. carco) agg. [der. di caricare] (pl. m. -chi). – 1. a. Che ha sopra di sé il carico di merci al cui trasporto è normalmente destinato: un bastimento, un vagone c.; specificando: [...] c. di gioielli; c. di cibo, di vino; spesso fig.: c. di quattrini, di gloria, di onori; c. di figli; c. d’anni, di pensieri, di acciacchi, di guai; c. di colpe, di vergogna, d’infamia, ecc. 2. Di colore, denso e quindi forte, intenso: tinte c.; un ...
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ribollimento
ribolliménto s. m. [der. di ribollire]. – 1. Il fatto di ribollire: r. dell’acqua, del mosto; in usi estens.: r. del terreno infocato, della terra riarsa, dopo la pioggia; più spesso, in [...] fig., fermento, agitazione: r. d’ira; r. del sangue; r. dell’animo; c’era nella sua testa tutto un r. di pensieri; a proposta così inaspettata, colui sentì, insieme con la maraviglia, un r. di sdegno, non però senza qualche compiacenza (Manzoni). 2 ...
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negazione
negazióne s. f. [dal lat. negatio -onis]. – 1. a. L’atto del negare, e l’espressione con cui si nega (il contrario di affermazione): una n. recisa, timida, ostinata; la n. di una verità, di [...] pleonasmo). d. In psicanalisi, meccanismo di difesa attraverso il quale il soggetto si oppone alla percezione cosciente di pensieri o desiderî proibiti negando che questi gli appartengano. e. ant. Mortificazione, umiliazione, in frasi come: n. della ...
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ribollire
v. intr. [comp. di ri- e bollire] (coniug. come bollire; aus. avere). – 1. a. Bollire di nuovo: se alzi la fiamma, il brodo ribollirà presto; in alcuni usi, anche con valore trans.: le lenticchie [...] rallegrar (Carducci); la terra umida ribolle per il gran caldo; fanghi termali che ribollono borbottando. 2. fig. Di pensieri, sentimenti, passioni (o anche, con sign. più vicino al proprio, del sangue), agitarsi, accendersi: gli ribollivano in testa ...
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espositivo
espoṡitivo agg. [der. del lat. exposĭtus, part. pass. di exponĕre «esporre»]. – Che tende a esporre, che concerne l’esporre (fatti, pensieri): discorso e.; manuale scritto in forma e.; saggio [...] di carattere e., che sostanzialmente espone un certo argomento, senza approfondimenti critici e senza apporti originali ...
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instabile
instàbile (raro o ant. istàbile) agg. [dal lat. instabĭlis, comp. di in-2 e stabĭlis «stabile»]. – 1. a. In genere, non stabile, che non permane durevolmente nel medesimo stato ma è soggetto [...] a variare, spesso repentinamente: situazione, sorte, fortuna i.; tempo, temperatura instabile. Riferito a persona, che muta facilmente pensieri, desiderî, affetti, che non ha stabilità nello stato psichico: essere i. di carattere, di umore (o avere ...
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torturare
v. tr. [der. di tortura]. – Sottoporre a tortura: l’hanno torturato perché rivelasse il nome dei suoi complici; t. i prigionieri, un detenuto politico. In usi estens. e fig., spesso iperb., [...] ; lo tortura con la sua gelosia, con la sua pedanteria; torturarsi il cervello, affaticarsi la mente per risolvere problemi difficili; nel rifl. torturarsi, crucciarsi, affliggersi insistendo in pensieri angosciosi: è inutile torturarsi. ...
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inferenza
Ricavare pensieri o enunciati da altri pensieri ed enunciati, partendo da premesse e arrivando a una conclusione. Un’i. può essere deduttiva o induttiva: si ha una deduzione quando le premesse posseggono un grado di universalità...
gelosia
Insieme di emozioni, pensieri e comportamenti finalizzati, derivanti dal timore, reale o immaginario, di perdere l’amore e le attenzioni della persona amata. Nel suo scritto Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità...