fattizio
fattìzio agg. [dal lat. facticius «artificiale», der. di facĕre «fare»], non com. – 1. Fatto a mano, o in genere fatto dall’uomo, quindi non naturale, artificiale: copertina f., d’un libro, [...] e coerenza (si contrappone al composito organizzato). 2. Nella filosofia di Cartesio, idee f. (fr. idées factices) sono quelle che il pensiero si forma ad arbitrio (per es., l’idea di chimera), in contrapp. alle idee avventizie e alle idee innate. ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] per potersi alzare; è t. furbo per non accettare; don Gonzalo aveva ... troppo gran cose in testa, per darsi tanto pensiero de’ fatti di Renzo (Manzoni). Con sign. e tono particolare, la locuz. pur troppo, espressione di rammarico, di disappunto, di ...
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vagheggiare
v. tr. [der. di vago1] (io vaghéggio, ecc.). – 1. letter. a. Guardare intensamente, con diletto, compiacimento, ammirazione, amore, desiderio; contemplare accarezzando quasi con lo sguardo: [...] , di Venere e Cupido); Renzo, dopo essere stato qualche momento a v. quella decorosa vecchiezza,... mise da parte ogni pensiero d’andarsene (Manzoni); in usi estens., ammirare, corteggiare: le piace farsi v.; invidia de la bella amica Vagheggiata da ...
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nozionale
agg. [der. di nozione]. – Di nozione, relativo alla nozione o alle nozioni (nei diversi sign. e usi di questo termine): elementi n.; una classe di ragazzi, tutti allo stesso livello mentale [...] concettuale (ma, per altri, sinon. di campo semantico); grammatica n., grammatica fondata sull’ipotesi che il «linguaggio» rappresenti categorie di pensiero universali, extralinguistiche, indipendenti dalle «lingue» (considerate come accidenti). ...
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leggero
leggèro (o leggièro; ant. leggière o leggère, e leggièri o leggèri) agg. [dal fr. ant. legier, che è il lat. *leviarius, der. di lĕvis «lieve»]. – 1. Che pesa relativamente poco, che fa sentir [...] peggiorativo, donna l., frivola, di comportamento poco serio); Ché nel mondo mutabile e leggiero Costanza è spesso il varïar pensiero (T. Tasso); estens., cervello l., testolina l., ecc. A cuor l., con spensieratezza, senza badare alla gravità delle ...
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errante
agg. [part. pres. di errare; nel sign. 2, calco del fr. errant, part. pres. dell’ant. errer «camminare», der. di erre «viaggio», che è il lat. iter]. – 1. Che erra, che va qua e là (anche con [...] un pastore e. dell’Asia (Leopardi); stelle e., i pianeti (contrapp. alle stelle fisse). Detto dell’occhio, della mente, del pensiero: Brilla nel guardo errante Di chi sperando muor (Manzoni); Ove l’errante fantasia mi porta (Foscolo). 2. Che cammina ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] a comportarsi e agire in un determinato modo: Che i più tirano i meno è verità (Giusti); Signor mio caro, ogni pensier mi tira Devoto a veder voi (Petrarca); nell’uso ant., attirare, attrarre: come la calamita tira il ferro (Sacchetti); verso Dio ...
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ingolfarsi
v. intr. pron. [der. di golfo] (io m’ingólfo, ecc.). – 1. a. non com. Del mare, spingersi, internarsi dentro la terra formando un golfo: in quel tratto di costa, il mare s’ingolfa profondamente. [...] di lavoro; con accezioni più partic., farsi dominare da un sentimento, da uno stato d’animo: quando si tratteneva col pensiero sull’una o sull’altra di queste cose, s’ingolfava tutto nella rabbia, e nel desiderio della vendetta (Manzoni). Talora ...
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cerebrale
agg. [der. di cerebro, con influenza, nel sign. fig., del fr. cérébral]. – 1. a. In anatomia, del cervello o dei suoi costituenti: circonvoluzioni c., emisferi c.; arterie c.; corteccia c., [...] , embolia, emorragia, paralisi, rammollimento, trombosi, tumore cerebrale. 2. a. letter. Di opere d’arte o di pensiero in cui la netta prevalenza del raziocinio, della riflessione, dell’abilità tecnica sugli elementi estetici, affettivi, fantastici ...
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errore
erróre s. m. [dal lat. error -oris, der. di errare «vagare; sbagliare»]. – 1. letter. L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio: gli e. di Ulisse; E lo aspettava la brumal Novara E a’ tristi [...] ... (Petrarca). 2. Lo sviarsi, l’uscire dalla via retta, spec. in senso fig., l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o con l’azione o altrimenti, dal bene, dal vero, dal conveniente. In partic.: a. Deviazione morale: Di quei sospiri ond’io ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori:...
Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...