straordinarieta
straordinarietà s. f. [der. di straordinario]. – Il fatto di essere straordinario; singolarità, eccezionalità: la s. stessa del fatto mi lasciava perplesso; mi aveva colpito la s. del [...] caso; non riuscì a dormire; e il pensiero della s. di Miluzza gli si trasformò in un dolore acuto che lui non poteva mai immaginare gli restasse per tutta la vita (Rea). ...
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musulmano
(o mussulmano) agg. e s. m. [dall’arabo-pers. muslimān, plur. di muslim «aderente all’Islam»]. – 1. agg. Di ciò che appartiene alla religione, alla civiltà, al pensiero islamici: le dottrine [...] m.; la cultura m.; usi e credenze musulmane. 2. s. m. (f. -a) Seguace dell’islamismo, maomettano. In partic., M. neri (ingl. Black Muslims), denominazione di un movimento religioso e sociale fondato nel ...
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annebbiare
v. tr. e intr. [der. di nebbia] (io annébbio, ecc.). – 1. tr. Offuscare, velare di nebbia: l’umidità annebbiava il cielo. Più spesso fig., rendere fosco, confuso: il fumo mi annebbiava gli [...] ad annebbiare. 3. intr. pron. Coprirsi, velarsi di nebbia: il cielo, l’aria si annebbia; fig.: mi si annebbiò la vista; il pensiero, che s’era presentato vivo e risoluto alla sua mente, s’annebbiava e svaniva tutt’a un tratto (Manzoni). ◆ Part. pass ...
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ippocratismo
s. m. [der. del nome di Ippocrate; v. la voce prec.]. – Nella storia della medicina, la corrente di pensiero ispirata dalle concezioni di Ippocrate (v. ippocratico) e aderente alla dottrina [...] umorale. In clinica, i. delle dita, espressione aulica per indicare le dita a bacchetta di tamburo, o dita ippocratiche ...
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mutabile
mutàbile agg. e s. f. [dal lat. mutabĭlis]. – 1. agg. Che può mutare, che può essere mutato: una quantità non m.; anche, soggetto a cambiamento: la nostra sorte è mutabile; quindi instabile, [...] incostante (più com., in questo senso, mutevole): Ché nel mondo m. e leggiero Costanza è spesso il variar pensiero (T. Tasso). 2. Come s. f. (sottint. grandezza), indica, in statistica e nel calcolo delle probabilità, un carattere capace di assumere ...
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avviso1
avviṡo1 s. m. [dal fr. ant. avis, dalla locuz. ce m’est à vis che è il lat. volg. mihi est visum per il class. mihi videtur «mi sembra»]. – 1. a. Notizia, informazione, avvertimento, dati oralmente [...] anch’io dello stesso a.; meno com., mi è a. che ..., mi sembra: già m’era avviso Che così fosse (Dante). b. Pensiero, disegno: veggo io che il mio feminile a. sarà utile (Boccaccio); prendere, pigliare a., prendere una risoluzione: io presi avviso Di ...
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magia
magìa s. f. [dal lat. tardo magīa, gr. μαγεία]. – In generale, pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, [...] considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità civili e religiose. 1. a. Nel pensiero greco antico, il termine indicava sia la teologia dei sacerdoti persiani (v. magi), sia il complesso di teorie ...
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magico
màgico agg. [dal lat. magĭcus, gr. μαγικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Di magia o della magia, che si riferisce alla magia o è proprio della magia: arte m., arti m.; riti m., cerimonie m.; formule [...] espressioni di ammirazione enfatica o scherz.: col m. tocco delle sue mani, o sim. Con sign. affine, in psicologia, pensiero m., locuz. con la quale ci si riferisce alla convinzione tipica dei bambini e delle popolazioni primitive (ma presente anche ...
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Camorropoli
s. f. Scandalo relativo alla collusione di personaggi eccellenti con la camorra. ◆ L’altro ieri il «Giornale» ha pubblicato una serie di parti letterari e «artistici» del procuratore di Lagonegro, [...] magistrato quattordici anni fa, non ha suscitato grande interesse, forse in nome del principio, sacrosanto, della libertà di pensiero, che vale per tutti e naturalmente anche per i magistrati. (Foglio, 2 settembre 1998, p. 3) • Tra Tangentopoli ...
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roba
ròba s. f. [dal germ. *rauba «preda» (v. rubare) e «veste»]. – 1. a. In genere, qualsiasi cosa materiale che si possiede (è parola dell’uso fam. e, spesso, di tono pop.): questa è r. mia; è molto [...] , Dio lo riposi, ... A questa r. è morto e sotterrato (Giusti). b. Con sign. più generico, spec. nell’uso fam., ogni pensiero, discorso, azione, ma per lo più con intonazione spreg.: solo uno come lui può pensare questa r.; hanno raccontato certa r ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori:...
Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...