consolare2
consolare2 v. tr. [lat. consōlare e consōlari, comp. di con- e solari «confortare»] (io consólo, ecc.). – 1. Confortare una persona, recarle sollievo in una pena morale, lenirne il dolore: [...] dolore che non si consola facilmente. 2. estens. a. Rallegrare, dare piacere: è una notizia che consola; mi consola il pensiero che presto saremo di nuovo riuniti; iron.: ha una faccia d’idiota che consola b. Accontentare, soddisfare: io ti consolerò ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di [...] impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo, disperso nel mondo tra le cose e gli altri, e dalla quale può emergere, conquistando la propria autenticità, attraverso l’angoscia ...
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ironia
ironìa s. f. [dal lat. ironīa, gr. εἰρωνεία «dissimulazione, ironia», der. di εἴρων -ωνος «dissimulatore, finto»]. – 1. In origine, finzione (e insieme anche interrogazione): questo sign. si conserva [...] si riveli in effetti inferiore al suo stesso «sapere di non sapere». 2. Nell’uso com., la dissimulazione del proprio pensiero (e la corrispondente figura retorica) con parole che significano il contrario di ciò che si vuol dire, con tono tuttavia ...
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tabu
tabù (anche, ma solo nel sign. proprio e nell’uso scient., tabu) s. m. e agg. [dal fr. tabou, ingl. taboo, adattam. di voce polinesiana]. – 1. s. m. a. In etnologia e in storia delle religioni, [...] osservare, rispettare, trasgredire un tabù o tabu. In psicanalisi, il termine indica ogni atto proibito, oggetto intoccabile, pensiero non ammissibile alla coscienza, come nel caso emblematico dell’incesto. b. In partic., t. verbale o lessicale, la ...
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rinnovare
(ant. rinovare, renovare) v. tr. [dal lat. renovare (der. di novus «nuovo»), rifatto secondo innovare] (io rinnòvo, ecc.; il dittongo -uo- è raro anche nelle forme rizotoniche). – 1. a. non [...] ... rinnuova nell’uomo esperimentato i beneficii di quella prima inesperienza (Leopardi); r. il pensiero, il ricordo di una cosa; Esta selva selvaggia e aspra e forte Che nel pensier rinova la paura (Dante). In usi letter., r. gli antichi esempî, le ...
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classificabilita
classificabilità s. f. inv. Possibilità di essere classificato, ripartito in classi o categorie che rispondono a criteri prestabiliti. ◆ Ciò che resta di [Giovanni] Amendola è la lezione [...] antitotalitaria di Amendola […] Da qui la difficile classificabilità di un pensatore politico che il pensiero liberale ha per troppo tempo trascurato. (Pierluigi Battista, Stampa, 13 novembre 2001, p. 35) • Andare in controtendenza. È questo l’ ...
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coatto
agg. [dal lat. coactus, part. pass. di cogĕre «costringere»]. – 1. ant. Costretto, sforzato, detto di persona. 2. Imposto per forza o con provvedimento dell’autorità: domicilio c., provvedimento [...] (v. soggiorno), in un determinato comune; vendita c., la vendita imposta dal giudice nell’esecuzione forzata. 3. In psichiatria, di pensiero o impulso che insorgono nella coscienza con carattere di coazione. 4. s. m. (f. -a) a. Chi è stato assegnato ...
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coazione
coazióne s. f. [dal lat. coactio -onis, der. di cogĕre «costringere», part. pass. coactus]. – 1. Violenza morale o fisica fatta all’altrui volontà, in modo da togliere la libertà d’azione. 2. [...] In psichiatria, fenomeno morboso caratterizzato dall’insorgenza di un pensiero o di un impulso ad agire, da cui il soggetto non riesce o fatica a liberarsi, pur giudicandoli futili o inconsistenti. In psicanalisi, c. a ripetere, la tendenza a ...
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predominante
agg. [part. pres. di predominare]. – Che predomina, che prevale cioè su altre cose o condizioni analoghe, sia per forza, valore, intensità, efficacia, sia in senso quantitativo, in rapporto [...] in me una p. passione fierissima per la civil libertà (Alfieri); riuscire a vincere la timidezza era la sua idea p.; il vostro pensiero p. dev’essere lo studio; l’amore per la musica è stato sempre il mio interesse p. (su tutti gli altri); il colore ...
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cristallizzare
cristalliżżare v. tr. e intr. [der. di cristallo]. – 1. tr. a. Determinare la formazione di cristalli, ridurre in aspetto di cristallo. b. fig. Fissare definitivamente un pensiero, un [...] concetto, ecc., in una forma statica, rigida, astratta: [la Chiesa] pervenne a c. il sistema aristotelico nella scolastica (Carducci). 2. intr. (aus. avere o essere) e intr. pron. a. Diventare solido assumendo ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori:...
Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...