tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] , indefinito; per lungo lasso di t.; letter., gran t., per molto tempo: ben veggio or sì come al popol tutto Favola fui gran tempo (Petrarca); dopo poco t., dopo molto t.; molto o poco t. prima; da molto t.; è da lungo t. che aspetto; è da tanto t ...
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tardo
agg. [lat. tardus]. – 1. Lento, che avviene, agisce o opera in un tempo piuttosto lungo, eccessivo: procedere, alzarsi, spostarsi con movimenti t.; Solo e pensoso i più deserti campi Vo mesurando [...] ; si conservò attivo fino a t. età, fino alla t. (alla più t.) vecchiezza; mi glorio, D’esser servato a la stagion più tarda (Petrarca), a età avanzata; La madre or sol, suo dì tardo traendo, Parla di me col tuo cenere muto (Foscolo); i t. nepoti, i ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] tal punto, a tal segno, in tali termini: or siam giunte a tale Che costei batte l’ale Per tornar a l’antico suo ricetto (Petrarca); sono io, per quello che infino a qui ho fatto, a tal venuto che io non posso fare né poco né molto (Boccaccio); anche ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] Dietro a lo sposo, sì la sposa piace (Dante); Il dì s’appressa e non pote esser lunge, Sì corre il tempo vola (Petrarca). Con valore consecutivo è ancora dell’uso vivo in alcune espressioni, spec. dopo il verbo fare: bisogna far sì che tutti restino ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] giù lo mio soave stile, Ch’i’ ho tenuto nel trattar d’amore (Dante); dir d’amore in stili alti et ornati (Petrarca); le quali [novellette] non solamente in fiorentin volgare e in prosa scritte per me sono ..., ma ancora in istilo umilissimo e rimesso ...
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petrarchesco
petrarchésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta Francesco Petrarca (1304-1374): il canzoniere p.; che concerne il Petrarca: studî p.; un volume di critica p.; conforme allo stile, alle forme [...] canzone, in quanto tradizionalmente distinta dalla canzone libera, o leopardiana (v. canzone). ◆ Avv. petrarchescaménte, alla maniera del Petrarca, o secondo le norme della «canzone petrarchesca»: G. G. Trissino componeva i primi cori della Sofonisba ...
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tempra
tèmpra (o tèmpera) s. f. [der. di temprare, temperare]. – 1. In tecnologia, raffreddamento rapido di un materiale (metallo, leghe, vetro, materie plastiche, clincher, ecc.) precedentemente portato [...] , modo o tipo: Sì ch’io mi credo omai che monti e piagge E fiumi e selve sappian di che tempre Sia la mia vita (Petrarca). 4. ant. Tempra o tempera della penna (d’oca), il taglio che le si dava per renderla atta a scrivere; in senso fig.: quando la ...
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stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono [...] seguire la propria s.; se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorïoso porto (Dante); Lo mio fermo desir vien da le stelle (Petrarca). Per enfasi, riferito a persona: tu sei la mia buona stella, la persona amica che mi dà aiuto e consiglio. b. In ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] ; affidarsi alla f., ecc. E così nell’immaginazione poetica: Voi cui f. ha posto in mano il freno De le belle contrade (Petrarca); a noi Morte apparecchi riposato albergo ove una volta la f. cessi Dalle vendette (Foscolo). 2. In senso più astratto: a ...
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quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] »), e con il verbo al cong.: Ivi fa’ che ’l tuo vero, Qual io mi sia, per la mia lingua s’oda (Petrarca); In qual ora, in qual parte del suolo, Trascorriamo quest’aura vital, Siam fratelli (Manzoni). Può essere seguito da che, sia immediatamente ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.