ora1
óra1 (tronc. ór) avv. [lat. hōrā, abl. del sost. hora (v. ora2)]. – 1. a. In questo momento, nel tempo presente (è, in genere, sinon. di adesso): ora sono occupato, vieni più tardi; ora finalmente [...] fa, cioè due mesi, otto giorni prima di oggi); Or volge, signor mio, l’undecimo anno Ch’i fui sommesso al dispietato giogo (Petrarca). Rafforzato da mai, per lo più in grafia unita, oramai (v.) o ormai. 2. Con usi più generici: a. In correlazione con ...
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sera
séra s. f. [lat. tardo sēra, ellissi del lat. class. sera dies «giorno tardo» (dall’agg. serus «tardo»)]. – 1. a. Parte del giorno (inteso come periodo di 24 ore), di durata di circa mezz’ora (alle [...] al buio) tutti i gatti sono bigi (prov.); La s. desïare, odiar l’aurora Soglion questi tranquilli e lieti amanti (Petrarca); quindi, per estens., notte: Non cessa cavalcar sera e dimane (Ariosto). c. Con sign. estens. e insieme più determinato, lo ...
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orbo
òrbo agg. [lat. ŏrbus «privo»]. – 1. Cieco, privo della vista; per lo più sostantivato: Lo mento a guisa d’orbo in su levava (Dante); Vommene in guisa d’orbo, senza luce (Petrarca); un povero o.; [...] nel mondo li chiama orbi (Dante, riferendo il giudizio espresso da B. Latini sui Fiorentini); Ahi orbo mondo, ingrato! (Petrarca). 2. letter. Privo, privato: Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro (Manzoni); in partic., privato di persona ...
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svolgere
svòlgere (ant. svòlvere) v. tr. [der. di volgere (o rispettivam. volvere), col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come volgere). – 1. Spiegare, distendere, disfare ciò che era avvolto o involtato: [...] uscir fuori da impacci o legami, o da ciò che comunque avvolgeva: E s’io mi svolvo dal tenace visco (Petrarca); Dalle squarciate nuvole Si svolge il sol cadente (Manzoni). 2. fig. a. Trattare distesamente un argomento, esporre ordinatamente nei suoi ...
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sorte1
sòrte1 s. f. [lat. sŏrs sŏrtis]. – 1. Forza che regola o s’immagina regolare in modo imprevedibile le vicende umane, senza che la volontà degli uomini possa nulla contro di essa: la s. ha voluto [...] in un paese libero; analogam. esser dato, toccare, venire in s.: quel soave velo Che per alto destin ti venne in s. (Petrarca); divisa la preda, toccò per avventura, tra l’altre cose, in s. a un messer Guasparrin Doria la balia di madama Beritola e ...
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ripensare
v. intr. [comp. di ri- e pensare] (io ripènso, ecc.; aus. avere). – 1. Pensare di nuovo, spec. nel senso di tornare a riflettere, a meditare: ripensava al problema che non era riuscito a risolvere; [...] rievocazione intensa e profonda: Or mi ritrovo pien di sì diversi Piaceri, in quel saluto ripensando (Petrarca). Come trans., in usi letter.: i’ nol so ripensar, nonché ridire (Petrarca); E ripensò le mobili Tende, e i percossi valli (Manzoni). ...
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aprire
v. tr. [lat. apĕrīre] (pass. rem. aprìi o apèrsi, apristi, ecc.; part. pass. apèrto). – 1. Verbo di largo uso e di sign. ampio e generico, contr. di chiudere e serrare. a. Disgiungere le parti [...] l’aratro. Squarciare, operare un taglio nel corpo umano: la bella romana che col ferro Apre il suo casto e disdegnoso petto (Petrarca); a. una ferita, una piaga, scostarne i margini, o (anche fig.) produrla: non sai né pensi Quanta piaga m’apristi in ...
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riposo
ripòso s. m. [der. di riposare]. – 1. a. Tregua, cessazione temporanea di un lavoro o di un’attività qualsiasi, che ha lo scopo di dare sollievo e ristoro al corpo e allo spirito (si usa raram. [...] due giorni e una notte. Nell’uso letter., periodo di riposo: Al fin di sua giornata Talora è consolata D’alcun breve r. (Petrarca). b. Il fatto di riposarsi stando comodamente disteso: se hai la febbre, ti farà bene un po’ di r. a letto; si sedette ...
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spendere
spèndere v. tr. [lat. expendĕre, propr. «pesare», come il semplice pendĕre: in origine infatti il denaro si pesava, nei pagamenti] (io spèndo, ecc.; pass. rem. spési, spendésti, ecc.; part. [...] agg.: denaro mal speso; tempo speso bene; Pentito e tristo de’ miei sì spesi anni, Che spender si doveano in miglior uso (Petrarca). Nell’uso ant., anche con valore di s. m., ciò che si spende, che viene speso: libro dello s., nella Repubblica di ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] colui che ha la vista cattiva, che è presbite; più com. al plur., le l., gli occhi: triste e sole Son le mie l. (Petrarca); In me volgeva sue l. beate (Foscolo); Morrò contento Del mio destino omai, né più mi dolgo Ch’aprii le l. al dì (Leopardi); l ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.