serrare
v. tr. [lat. *serrare, da serare «chiudere» (der. di sera «serratura, spranga di chiusura»), con doppia r per influsso di ferrum «ferro», oppure di serra «sega» per la forma seghettata di alcune [...] Marte superbo e fero [i cuori che Marte rende impenetrabili a sentimenti di umana pietà], Apri tu, padre, e ’ntenerisci e snoda (Petrarca); s. la gola, impedire di parlare, di respirare: il pianto le serrava la gola. Nel linguaggio marin.: s. le vele ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] con ne epitetico: A Dio, a sé, al prossimo si pòne Far forza (Dante); Il dì s’apressa e non pote esser lunge (Petrarca); più com. la forma dittongata: Vuolsi così colà dove si puote Ciò che si vuole (Dante); Poiché nulla tra voi pace esser puote, Si ...
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lasso1
lasso1 agg. [lat. lassus], ant. o letter. – 1. Stanco, affaticato, sfinito: ansando com’uom lasso (Dante); Già l. erano entrambi e giunti forse Sarian pugnando ad immatura fine (T. Tasso). Specificando [...] morale, l’incapacità di sopportare o resistere oltre: quel miser ... Ch’è già di pianger e di viver lasso (Petrarca). 2. Infelice, misero; soprattutto in espressioni esclamative di dolore, di rammarico, di pietà: Quante lagrime, lasso, e quanti versi ...
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bello
bèllo agg. [lat. bĕllus «carino, grazioso», da *due-
nŭlus, dim. di duenos, forma ant. di bonus] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, [...] una b. terrazza; dei bellissimi fiori; un bel tramonto; una b. città; il bel paese Ch’Appennin parte, e ’l mar circonda e l’Alpe (Petrarca), l’Italia; la villa sorge in una b. posizione; di quassù si gode una b. vista; b. copia (anche s. f., la bella ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] qualche cosa): Parlando cose che ’l tacere è bello, Sì com’era ’l parlar colà dov’era (Dante); E parlo cose manifeste e conte (Petrarca); in questo sign., è solo dell’uso antico. Ant. o poet. come sinon. di dire: El si fuggì che non parlò più verbo ...
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simile
sìmile agg. [dal lat. simĭlis, der. della radice *sem- «uno»; cfr. l’affine gr. ὁμός (v. omo-)]. – 1. a. Che rassomiglia a una o più altre persone o cose, spec. nell’aspetto e nella figura, o [...] l’uomo s. a sé. Nell’uso poetico, talvolta accentato sulla penultima: alto vestigio Li ’mpresse al core e fecel suo simìle (Petrarca); ed ei simìle A fosca notte giù venìa (V. Monti). b. Con valore di sost., persona che ha somiglianza con una o ...
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sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con [...] che si ripetono sono soltanto cinque), seguite da un congedo di sei versi; di fattura diversa è la sestina doppia del Petrarca (Canzoniere CCCXXXII, «Mia benigna fortuna e ’l viver lieto»), formata di 12 stanze di sei endecasillabi e un congedo di ...
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stilla
s. f. [dal lat. stilla]. – Sinon. letter., o comunque più elevato, di goccia, sempre riferito soltanto a liquidi (differisce semanticamente da goccia solo per particolari minimi, non sempre peraltro [...] è rimasta una s.; e in usi fig., letter.: quant’io di lei parlai né scrissi ... Fu breve s. d’infiniti abissi (Petrarca); non potetti più gustare una s. di sonno (Settembrini); non ho potuto dissetarmi queste avide labbra d’una s. sola di felicità (I ...
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stillare
v. tr. e intr. [dal lat. stillare, der. di stilla «stilla»]. – 1. tr., letter. a. Estrarre o ricavare un liquido goccia a goccia, mediante distillazione o filtrazione: fattesi venire erbe e [...] di attesa. ◆ Part. pres. stillante, con uso verbale: Medusa e l’error mio m’han fatto un sasso D’umor vano stillante (Petrarca); intinse le dita nel tegame e ne tirò fuori un pezzo di carne stillante di sugo (Jovine); o come agg., letter.: gli parve ...
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petrarchino
s. m. – Nome con cui sono stati indicati in passato (sull’esempio di dantino) edizioni in minuscolo formato del Canzoniere del Petrarca, e talora anche piccoli glossarî dei termini usati [...] dal Petrarca nelle sue liriche. ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.