avorio
avòrio s. m. [lat. ebŏreus, agg. di ebur ebŏris «avorio»]. – 1. a. Tipo di tessuto osseo, che costituisce le zanne dell’elefante, del tricheco, dell’ippopotamo, ecc., di color bianco caratteristico [...] del candore della pelle: mani, collo, seno d’a.; Candido leggiadretto e caro guanto, Che copria netto a. e fresche rose (Petrarca); Di terso a. era la fronte lieta (Ariosto). Per l’espressione fig. torre d’a., v. torre. 4. A. vegetale: sostanza ...
Leggi Tutto
tiranno
s. m. [dal lat. tyrannus, gr. τύραννος]. – 1. a. Chi governa in modo dispotico e crudele, accentrando in sé tutti i poteri statuali e politici, e spesso anche militari, legislativi e giudiziarî. [...] fare il t. con i figli, con i dipendenti; questo tiranno [=Amore] Che del mio duol si pasce, e del mio danno (Petrarca). In questi, e altri analoghi, usi estens. e fig., riferito non soltanto a persone ma anche a situazioni e fatti che costringono a ...
Leggi Tutto
leggere
lèggere v. tr. [lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω «raccogliere; dire»] (io lèggo, tu lèggi, ecc.; pass. rem. lèssi, leggésti, ecc.; part. pass. lètto). – 1. a. Scorrere con [...] occhi, in fronte, e sim., apparire esternamente: negli atti d’alegrezza spenti Di fuor si legge com’io dentro avampi (Petrarca); Se a ciascun l’interno affanno Si leggesse in fronte scritto (Metastasio). Similmente, l. nel cuore, nell’anima, nella ...
Leggi Tutto
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] modo: Che i più tirano i meno è verità (Giusti); Signor mio caro, ogni pensier mi tira Devoto a veder voi (Petrarca); nell’uso ant., attirare, attrarre: come la calamita tira il ferro (Sacchetti); verso Dio Tutti tirati sono e tutti tirano (Dante ...
Leggi Tutto
leggiadro
agg. [tratto da leggiadria]. – 1. Pieno di grazia, di gentilezza e di eleganza insieme; si dice soprattutto dei movimenti della persona, e per estens. della persona stessa o in genere del suo [...] bella e l. cinturetta d’argento (Boccaccio); Per fare una l. sua vendetta, ... Celatamente Amor l’arco riprese (Petrarca); di soavi affetti Ispiratrici e immagini leggiadre Sentirete le Grazie (Foscolo); I0 gli studi leggiadri Talor lasciando e le ...
Leggi Tutto
resurgere
resùrgere v. intr. – Forma letter. ant. per risorgere (cfr. anche risurgere): Ma qui la morta poesì resurga, O sante Muse (Dante); Se dal mio stato assai misero e vile Per le tue man resurgo [...] (Petrarca). ...
Leggi Tutto
madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] : Non è questa la patria in ch’io mi fido, M. benigna e pia, Che copre l’un e l’altro mio parente? (Petrarca). c. Causa, origine (soltanto con riferimento a sost. femminili): l’esperienza è m. di scienza; Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non ...
Leggi Tutto
sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) [...] nazione, di un’unità etnica: Nel tempo che Iunone era crucciata ... contra ’l sangue tebano (Dante); Latin s. gentile (Petrarca, riferendosi agli italiani contrapposti alla «tedesca rabbia»); non com., un bel s., una bella stirpe, una bella razza. e ...
Leggi Tutto
prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] Che mi fu tolta (Dante); i’ fui preso, e non me ne guardai, Ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro (Petrarca). Anche, occupare la mente, l’attenzione, l’interesse e sim.: era tutto preso da quel pensiero; analogam.: essere preso dal lavoro, dalla ...
Leggi Tutto
avvampare
v. intr. e tr. [der. di vampa]. – 1. intr. (aus. essere) Prendere vampa, accendersi divampando: il fuoco, la legna avvampò; per estens., risplendere o arrossarsi, farsi di fiamma: il cielo [...] letter., ardere per qualche forte sentimento: a. di sdegno, d’ira, di passione; Di fuor si legge com’io dentro avampi (Petrarca). 2. tr. a. letter. Accendere, far ardere: Et alti e spessi fuochi intorno avampa (Ariosto); infiammare, in senso fig.: e ...
Leggi Tutto
Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.