vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] alla v. di tanta rovina scoppiò in pianto; A me pur giova di sperare ancora La dolce v. del bel viso adorno (Petrarca). Punto di v., nella prospettiva, il punto dal quale si immagina osservato l’oggetto, il paesaggio, la scena che si rappresenta; in ...
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vestire
v. tr. [lat. vĕstīre, der. di vestis «veste»] (io vèsto, ecc.). – 1. a. Mettere le vesti indosso (ad altri): v. il bambino, v. i ragazzi con gli abiti della festa; v. la bambola; nell’uso letter., [...] di ciò che si dà o si crea): gli anni de la età matura onesta Che i vizi spoglia, e vertù veste e onore (Petrarca); Padre ... tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia (Dante); o, all’opposto, assumere, nella frase il Figlio di Dio vestì ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] spalle senza rispondermi, quel villano; anche in senso fig.: v. le spalle alla fortuna; Per farvi al bel desio volger le spalle (Petrarca); v. il passo (o i passi), dirigersi, incamminarsi, e quindi v. il cammino verso un luogo; v. la prua verso la ...
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tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] rafforzato con la particella pron.: E, quasi contentato, si tacette (Dante); ond’ei si tacque, Veggendo in voi finir vostro desio (Petrarca). 2. intr. (aus. avere), estens. e fig. a. Riferito a voci di animali, a suoni e rumori di strumenti e di ...
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mano
s. f. [lat. manus -us] (pl. le mani; pop. in alcune regioni d’Italia le mane, con un sing. mana; ant. e dial. le mano [continuazione del plur. lat. manus]. Il sing. può troncarsi anche nell’uso [...] co ’l senno e con la m. (T. Tasso); in qualche atto più degno O di m. o d’ingegno ... si converta (Petrarca). In locuz. particolari che si riferiscono alle varie forme dell’operare umano: porre mano (mettere m.) a un lavoro, iniziarlo: quella mattina ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] qualche cosa e cercare di evitarla: Io temo sì de’ begli occhi l’assalto ... Ch’i’ fuggo loro come fanciul la verga (Petrarca); t. il castigo, il bastone, la frusta; in senso fig., nel prov. buona incudine non teme martello, con la costanza si vince ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] d’ogne parte trarre guai (Dante); i più gravi Sospiri, che del cor profondo tragge Quella ch’al ciel se ne portò le chiavi (Petrarca), i sospiri che Laura fa uscire dal cuore del poeta; un scudier pallido in volto, Che potea a pena trar del petto il ...
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temperare
(o temprare) v. tr. [dal lat. temperare (con i varî sign. del n. 1), der. di tempus -pŏris «tempo»] (io tèmpero o tèmpro, ecc.). – 1. a. ant. In senso proprio e originario, mescolare nelle [...] ... Che l’avea temperato con sua lima (Dante); a Giove tolte son l’arme di mano Temprate in Mongibello a tutte prove (Petrarca); in senso fig.: temprando lo scettro a’ regnatori Gli allòr ne sfronda (Foscolo). 4. Fare la punta, appuntare in modo da ...
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piangere
piàngere (ant. o poet. piàgnere) v. intr. e tr. [lat. plangĕre «percuotere, battersi il petto, piangere lamentandosi»] (io piango, tu piangi, ecc.; pass. rem. piansi, piangésti, ecc.; part. [...] , dallo sconforto; letter., con complemento rappresentato da persona: Di me non pianger tu, ché’ miei dì fersi Morendo eterni (Petrarca). Con uso assol., può indicare un pianto dirotto o prolungato: fatti forza, non p. così; ha pianto tutta la notte ...
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parente
parènte s. m. o f. [lat. parens -ĕntis «genitore» e nel lat. tardo anche «parente»; in origine, part. pres. di parĕre «partorire, generare»]. – 1. Persona unita ad altra da vincolo di parentela [...] o somiglianza con una o più altre: l’appetito è p. della fame; Il sonno è veramente qual uom dice Parente de la morte (Petrarca); questo e niente è p., frase pop. (con varianti) per significare che una cosa, spec. una cosa offerta, è in quantità o di ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.