lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] occhi (in quanto, come la luce, essi sono il mezzo che consente di vedere gli oggetti): E vidi lagrimar que’ duo bei lumi (Petrarca); cadde tramortita e si diffuse Di gelato sudore, e i l. chiuse (T. Tasso); se il fato ... non consente Ch’io per la ...
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andare2
andare2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto dell’andare, del muoversi: Non impedir lo suo fatale a. (Dante). b. Facoltà di camminare: nel suo nome s. Piero rendette l’a. al zoppo [...] seguitando per molto tempo (nell’uso ant. e poet., anche con l’articolo: Pandolfo mio, quest’opere son frali Al lungo andar, Petrarca; amico in terra al lungo andar nessuno Resta a colui che della terra è schivo, Leopardi). Con l’andar del tempo, a ...
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varco
s. m. [der. di varcare] (pl. -chi). – 1. Valico montano: i v. delle Alpi, degli Appennini. Con questo sign. è raro; com. invece con il sign. più generico di passaggio, luogo o apertura per dove [...] la montagna; e in usi fig., poet.: io temo che sarebbe un varco Di pianto in pianto, e d’una in altra guerra (Petrarca); raro, il passare del tempo: in picciol varco Di tempo (Dante), in breve spazio di tempo. Comuni le espressioni aspettare al v ...
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regnare
v. intr. [dal lat. regnare; v. regno] (io régno, ... noi regniamo, voi regnate, e nel cong. regniamo, regniate; aus. avere). – 1. Esercitare la funzione di re: Francesco I regnò in Francia, sulla [...] , avere potere su di lui per amore. b. Esistere come condizione esclusiva o predominante: Regnano i sensi, e la ragion è morta (Petrarca); la virtù che allora regnava ed il vizio che ora regna (Machiavelli); Ahi Nerina! In cor mi regna L’antico amor ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] : ciò che affermi è vero solo in p.; In sul mio primo giovenile errore Quand’era in p. altr’uom da quel ch’i’ sono (Petrarca); determinato da aggettivi: in gran p., in buona p., in misura o quantità notevole: la colpa è in gran p. anche tua (con lo ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] donna, né di lui potea saziarsi (Ariosto). h. Stare a vedere, essere spettatore: Stiamo, Amor, a veder la gloria nostra (Petrarca); più spesso, aspettare, attendere l’esito di qualcosa senza, per il momento, prendervi parte attiva: staremo a v. a chi ...
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muovere
muòvere (pop. o letter. mòvere) v. tr. e intr. [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d’accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, [...] da un punto A; con uso fig.: D’un bel chiaro polito e vivo ghiaccio Move la fiamma che m’incende (Petrarca); provenire, nascere: parole che muovono dal cuore; il vostro ragionamento muove da un presupposto sbagliato; muoviamo da punti di vista assai ...
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velo1
vélo1 s. m. [lat. vēlum, che aveva il sign. 1 b]. – 1. a. Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana, ecc., destinato a usi molteplici (per coprire il volto [v. veletta1], [...] , non qui tra noi, Ove le membra fanno a l’alma velo (Petrarca; quindi, v. corporeo, v. mortale, o semplicem. velo, il corpo tanto amasti E là giuso è rimaso, il mio bel velo (Petrarca: è Laura che parla, in paradiso, alludendo al proprio corpo); ...
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grave
agg. [lat. gravis]. – 1. a. Che ha peso, che è soggetto alla forza di gravità: i corpi g. (anche s. m., spec. al plur.: le leggi della caduta dei g.); e cantando vanìo Come per acqua cupa cosa [...] dir li fosse grave, Infino al fiume del parlar mi trassi (Dante); anche di persona: Per non esser lor grave, assai mi guardo (Petrarca); e con valore neutro, esser g., parere g., spiacere, rincrescere: ma la tua festa Ch’anco tardi a venir non ti sia ...
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riva
s. f. [lat. rīpa «riva del fiume» e per estens., ma non com., anche «spiaggia, riva del mare»]. – 1. a. La zona di terra che delimita una distesa d’acque (mare, lago) o un corso d’acqua: le due [...] è debile il filo a cui s’attene La gravosa mia vita, Che, s’altri non l’aita, Ella fia tosto di suo corso a riva (Petrarca), sarà giunta al suo termine. c. Con uso estens. può indicare, spec. al plur., una fascia di terreno molto più larga: le r. del ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.