pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] ’uso odierno, poteva esser collocato anche tra il pron. pers. atono e il verbo (per es.: i’ ti pur prego, Petrarca; Ora si pure avvedrà, Boccaccio; ecc.). 1. Come avverbio: a. ant. Semplicemente, solamente, anche soltanto: Disperato dolor che ’l cor ...
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innanzi
(ant. inanzi) avv. e prep. [lat. in antea: v. anzi], letter. – 1. Avv. di luogo, sinon. meno pop. di avanti, con cui ha comuni molti usi; indica la direzione di fronte al soggetto (in contrapp. [...] nel sign. fig. di venire alla mente: Quando mi vene inanzi il tempo e ’l loco Ov’i’ perdei me stesso (Petrarca); mettere i. scuse, pretesti, avanzarli; cert’uomini di mal affare hanno messo i. il nome di vossignoria illustrissima (Manzoni); essere i ...
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roco
ròco agg. [lat. raucus: v. rauco] (pl. m. -chi). – Lo stesso che rauco, e più pop. in alcune regioni, in altre sentito come letter.: sono r. per il raffreddore, per il gran parlare; ho la voce roca. [...] e roco (Gozzano). Per estens., di altri suoni o rumori privi di limpidezza: il r. fischio della sirena; O roco mormorar di lucide onde (Petrarca); in usi fig., poet.: Fuggito è ’l sonno a le mie crude notti E ’l suono usato a le mie roche rime ...
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manco1
manco1 agg. e avv. [lat. mancus «monco, storpio, debole»]. – 1. agg. (pl. m. -chi) a. ant. o letter. Manchevole, che manca di qualche cosa, quindi difettoso, imperfetto, o incompleto, scarso, [...] , che non li ha perfetti (Dante); Però i miei dì fien lagrimosi e manchi, Ché gran duol rade volte aven che ’nvecchi (Petrarca); Ma negli ordini m. e divisi Mal si regge, già cede una schiera (Manzoni); anche, mutilo, lacunoso: portando in nota certe ...
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tenace
agg. [dal lat. tenax -acis, der. di tenere «tenere»]. – 1. a. Propriam., che tiene, detto di sostanza che ha molta forza adesiva e che pertanto ha presa su altri corpi e li trattiene: una colla [...] . fig. a. Memoria t., che trattiene a lungo e fedelmente il ricordo di qualche cosa: O t. memoria, o fero ardore (Petrarca). b. Fermo, costante, ostinato: il traea l’insuperabil forza Del cielo, e di Giunon l’ira t. (Caro); più spesso con riferimento ...
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gentile1
gentile1 agg. [dal lat. gentilis «che appartiene alla gens, cioè alla stirpe», poi «di buona stirpe» (e da qui si svolgono i sign. moderni)]. – 1. ant. o letter. a. In senso originario (ancora [...] (sign. che si conserva nei comp. gentiluomo, gentildonna): Onde uscì de’ Romani il gentil seme (Dante); Latin sangue g. (Petrarca); Quivi nacqui io di stirpe assai g. (Ariosto); fig., l’idioma g., la lingua italiana (dal verso dell’Alfieri Idioma ...
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cristallo
s. m. [dal lat. crystallus e crystallum, gr. κρύσταλλος, propr. «acqua gelata, ghiaccio», der. di κρύος «freddo, gelo»]. – 1. a. Prodotto dell’industria vetraria ottenuto fondendo ad alta temperatura [...] ] (T. Tasso); Al mormorio de’ tremuli c. (Redi); anche detto dell’acqua quando gela: E già son quasi di cristallo i fiumi (Petrarca). In Dante, pianeta lucente: Dentro al c. che ’l vocabol porta ... del suo caro duce (Par. XXI, 25-26), Saturno. 2 ...
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odio
òdio s. m. [dal lat. odium, der. di odisse «odiare»]. – 1. Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui; o, più genericam., sentimento di profonda [...] di mestiere che generano o.; il suo amore si mutò in o.; I0 parlo per ver dire, Non per o. d’altrui né per disprezzo (Petrarca); vieni, e vedrai con chi tu potevi tener o., a chi potevi desiderar del male (Manzoni); E quest’o. che mai non avvicina Il ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] guida, il passaporto; di queste cose che la fortuna può dare e tòrre (Dante); E fuggendo mi toi quel ch’i’ più bramo (Petrarca). In partic., portare via con la forza, con la violenza, o con la frode e l’inganno: deliberarono tòrre per forza al popolo ...
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mai
avv. [lat. magis «più»; v. ma’2 e ma1]. – 1. Nell’uso ant., con sign. vicino a quello etimologico, e di solito in unione o in corrispondenza con un non, equivale a «più»: Pensa che questo dì mai [...] . Come semplice rafforzativo di sempre, posposto o anteposto ad esso: Per far sempre mai verdi i miei desiri (Petrarca); Che m’à sforzato a sospirar mai sempre (Petrarca). b. ant. Come rafforzativo di sì e di no: mai sì che io le conosco (Boccaccio ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.