madonna
madònna s. f. [comp. di ma, riduzione di mia atono, e donna]. – 1. a. Titolo d’onore che si usava anticamente rivolgendosi a una donna o parlando di essa (non preceduto dall’articolo): Incominciai: [...] , la donna amata: Madonna è disiata in sommo cielo (Dante); Or poi che da madonna i’ non impetro L’usata aita (Petrarca). c. Padrona, nella locuz., non più in uso, esser donna e m., essere l’assoluta responsabile del buon andamento e della buona ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] l’amenità: Quale ne’ plenilunii sereni Trivïa ride tra le ninfe etterne (Dante); Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena (Petrarca); Fra l’erbe ove più ride primavera (Poliziano), dove essa ha fatto nascere più belli e colorati i fiori; gli ridevano ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] b. Scopo a cui si mira, oggetto a cui è rivolta la mente o la volontà: I’ rivolsi i pensier’ tutti ad un s. (Petrarca); Buon cittadino, al segno Dove natura e i primi Casi ordinar, lo ingegno Guida (Parini). Ant., condurre a s., mandare a effetto. 7 ...
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scacciare
v. tr. [der. di cacciare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scàccio, ecc.). – 1. a. Costringere (in genere con modi perentorî o minacciosi, o ricorrendo a mezzi idonei) persone o animali ad andarsene [...] scacciato le nubi; la luce scaccia le tenebre; Quando la sera scaccia il chiaro giorno, ... Miro pensoso le crudeli stelle (Petrarca); o far passare: muoversi per s. il sonno; un buon bicchiere scaccia la malinconia; frequente in proverbî: un male, o ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] è ragione, è di ragione, è giusto (con proposizione soggettiva o come inciso): Ragion è ben ch’alcuna volta io canti (Petrarca); sarìa di r. che tu provvedessi in modo che eglino fossero felici per necessità (Leopardi). 4. a. Diritto (soggettivo), in ...
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rai
s. m. pl. [dal prov. rai «raggio»]. – Forma poet. per raggi, usata soltanto al plur. e con riferimento a raggi luminosi: Era il giorno ch’al sol si scoloraro Per la pietà del suo fattore i rai (Petrarca); [...] le stelle Alle obblïate sepolture (Foscolo); in senso fig.: di tua bellezza i rai (Parini); movendo de’ begli occhi i rai (Petrarca), i suoi sguardi luminosi; in partic., gli occhi stessi: Et ella alzando i begli umidi rai (Ariosto); Chinati i rai ...
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incominciare
v. tr. e intr. [comp. di in-1 e cominciare] (io incomìncio, ecc.; come intr., aus. avere). – Lo stesso che cominciare, di cui ha gli stessi sign. e usi, sia come trans. sia come intr.; è [...] (Vivian Lamarque). Nel linguaggio ant. e poet. si trova usato, come trans., anche con la prep. di e l’infinito: Più volte incominciai di scriver versi (Petrarca); e, come intr., con la particella pron.: i miei guai Nel commune dolor s’incominciaro ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] appoggi, di sostegno, di difesa, di consensi e sim.: Veggendosi in lontan paese sola, La stanca vecchiarella pellegrina Raddoppia i passi (Petrarca); è sempre s.; ora si trova s.; è rimasto s. al mondo o sulla terra (senza parenti, senza amici, senza ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, [...] s.; quanto in più selvaggio Loco mi trovo e ’n più deserto lido, Tanto più bella il mio pensier l’adombra (Petrarca); estens., orrido: gole s. (di montagna); per s. dirupi. b. Di animali, non domestici, che vivono allo stato selvatico soprattutto nei ...
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porgere
pòrgere v. tr. [lat. pŏrgĕre, forma sincopata di pŏrrĭgĕre, comp. di por- «in avanti» (affine a pro- e per-) e rĕgĕre «dirigere in linea retta»] (io pòrgo, tu pòrgi, ecc.; pass. rem. pòrsi, porgésti, [...] : p. conforto, consolazione; p. refrigerio; s’io potesse far ch’agli occhi santi Porgesse alcun diletto Qualche dolce mio detto (Petrarca); io vi priego che consiglio e aiuto in quello che io vi dimanderò mi porgiate (Boccaccio); se pia la terra ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.