sterpare v. tr. [der. di sterpo] (io stèrpo, ecc.), ant. - [strappare le erbacce dalla terra, anche fig.: t'ha chiamato a ciò che di lei sterpi Le male piante, che fiorir non sanno (F. Petrarca)] ≈ (lett.) [...] divellere, estirpare, sradicare, svellere ...
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rettore /re't:ore/ s. m. [dal lat. rector -oris, propr. "guidatore", der. di regĕre "guidare, reggere"] (anche in riferimento a donna; non com. il femm. rettrice). - 1. (lett.) [chi regge o governa, anche [...] fig.: rettor del cielo (F. Petrarca)] ≈ (non com.) reggitore. 2. (educ.) a. [funzionario che dirige un convitto nazionale] ≈ direttore, preside. b. [professore che, per elezione, dirige un ateneo] ≈ ‖ corettore, prorettore. ...
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stilla /'stil:a/ s. f. [dal lat. stilla], lett. - 1. [piccolissima quantità di liquido: S. d'acqua non vèn di queste fonti (F. Petrarca); una s. di sangue, di sudore] ≈ goccia, gocciola. ▲ Locuz. prep.: [...] (a) stilla a stilla [con lentezza e poco alla volta, spec. con riferimento a un liquido che cade o fuoriesce da un recipiente e sim.] ≈ (a) goccia a goccia. 2. (fig.) [quantità minima di qualcosa: macchiare ...
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stillare [dal lat. stillare "uscire a stille; mandar fuori a stille", der. di stilla], lett. - ■ v. tr. 1. [estrarre o ricavare un liquido goccia a goccia, mediante distillazione o filtrazione: fattesi [...] fuori goccia a goccia; s. sudore; d'ogni liquor sostene inopia, Salvo di quel che lagrimando stillo (F. Petrarca)] ≈ colare, (lett.) gemere, (fam.) gocciare, gocciolare, (lett.) lacrimare, sgocciolare. ■ v.intr. (aus. essere) [uscire o cadere goccia ...
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avventuroso /av:entu'roso/ agg. [der. di avventura]. - 1. a. [pieno d'avventure, di peripezie e sim.: avere una vita a.] ≈ movimentato, picaresco, rocambolesco, romanzesco. ↑ tempestoso, travagliato. ‖ [...] a.] ≈ arrischiato, azzardato, rischioso. c. [che ama l'avventura: uno spirito a.] ≈ (non com.) avventuriero. 2. (lett.) [che è favorito dalla sorte: in cor d'a. amanti (F. Petrarca)] ≈ (lett.) avventurato, fortunato. ↔ sfortunato, sventurato. ...
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onde /'onde/ [lat. unde]. - ■ avv. [da dove, di dove, in frasi interr. dirette o indirette e in prop. relative: nessuno sapeva o. fosse venuto; o. l'avete appreso?] ≈ (lett.) donde. ■ cong. 1. (lett.) [...] a una frase o sequenza di discorso: Al popol tutto Favola fui gran tempo, o. sovente Di me medesmo meco mi vergogno (F. Petrarca); ne ammazzò uno; o., per iscansar la forca, si fece frate (A. Manzoni)] ≈ cosicché, perciò, per la qual cosa, ragion per ...
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onestamente /onesta'mente/ avv. [der. di onesto, col suff. -mente]. - 1. [secondo moralità e rettitudine: vivere o.] ≈ con onestà, lealmente, rettamente. ↔ disonestamente, slealmente. 2. (ant.) [con decoro [...] e decenza: Come 'l candido piè per l'erba fresca Dolci passi o. move (F. Petrarca)] ≈ decorosamente. ↔ indecentemente, indecorosamente. 3. [con valore frasale, in verità, per essere franchi: o., non era una proposta accettabile; di questo, o., non ho ...
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studio /'studjo/ s. m. [dal lat. studium, der. di studēre "aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente"]. - 1. (educ.) [lo studiare: dedicarsi allo s. delle lingue] ≈ apprendimento. 2. (burocr.) [riferito [...] che 'n altrui pena Tempo si spende ... In qualche bella lode, In qualche onesto s. si converta (F. Petrarca)] ≈ attività, occupazione. 5. (stor.) [nel periodo medievale, istruzione universitaria: lo s. di Bologna, di Firenze; le grandi tradizioni ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] solo lett. è obliare: i’ era in terra e ’l cor in paradiso, / dolcemente obliando ogni altra cura (F. Petrarca). Rarissimo in quest’accezione è obliterare, anch’esso lett., che letteralm. vale «cancellare»: avevo annotato nell’agenda un impegno, ma ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.